Colori del calcio dilettante

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ssaggio
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Colori del calcio dilettante

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Buonasera, sono da sempre appassionato della storia del calcio, in particolare dei pionieri del football nostrano. Un argomento che ultimamente mi incuriosisce molto è quello dei colori delle divise delle nostre squadre.
I colori delle prime società sono spesso stati dettati dalla casualità (per esempio, se si vuol credere alla leggenda delle maglie del Notts County spedite al posto dei Garibaldi Reds che hanno determinato i colori sociali della Juventus), e dalla facilità o meno di reperire un certo tessuto per fabbricare le divise. Altre volte hanno subito cambiamenti, nel corso della storia di un club (che effetto ci farebbe immaginare il Cagliari ancora in nero-azzurro, o l'Atalanta in bianco-nero?), e altre volte la scelta dei colori è avvolta nel più totale mistero.
Mi piacerebbe inaugurare un nuovo post, dedicato all'araldica delle squadre dilettantistiche, di cui si parla sempre poco ma che nasconde spesso storie affascinanti.

Dovesse essere la sezione sbagliata, chiedo scusa ai moderatori.
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dodemac
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Re: Colori del calcio dilettante

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Ti do il mio contributo: il Derthona Fbc 1908 nasce nel Maggio 1908 ed assume il bianco e nero come colori sociali (li porta tutt'oggi) con il preciso intento di fondere i colori di Pro Vercelli (Bianchi) con il Casale (Neri), con l'obiettivo di imitare l'ottimo gioco di questi due astri nascenti del calcio che iniziavano in quegli anni a mettere in crisi la supremazia del triangolo calcistico di allora TORINO-MILANO-GENOVA
Ventidue gambe hanno loro; ventidue gambe abbiamo noi; il pallone è rotondo; la porta quadrata; l’arbitro è cornuto
ssaggio
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Re: Colori del calcio dilettante

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FANFULLA
serie D

Anno fondazione: 1908, come sezione calcistica della polisportiva nata nel 1874.
Origine del nome: Fondata con il nome di "Società Lodigiana di Ginnastica e Scherma", mutò nel 1884 il nome in "Fanfulla", in onore di Fanfulla da Lodi, eroe cittadino (anche se in realtà nato a Basiasco, paese del contado) che nel 1503 prese parte alla Disfida di Barletta.
Soprannome: Guerriero. Prende spunto, ovviamente, dal "lavoro" di Fanfulla da Lodi, soldato di ventura.
Colori sociali: bianco-nero. Nel 1884 venne realizzata una divisa blu con la scritta FANFULLA sul petto, ma da subito il bianco e nero divennero i colori ufficiali della polisportiva (e quindi ereditati dal calcio, nel 1908). I colori sono mutuati dal blasone di Fanfulla da Lodi (aquila nera che tiene tra gli artigli un festone nero e argento, affiancata da due aquilotti neri, su sfondo argento: in araldica il colore argento è dato dal bianco).
Stemma: il primo stemma cucito sulla divisa della polisportiva è lo stemma della città di Lodi (croce rossa in campo giallo). Nei primi anni della sezione calcistica venne cucito solo sulla maglia del capitano, per renderlo riconoscibile. Negli anni '20 venne accostato alla divisa di rappresentanza l'aquila del blasone di Fanfulla da Lodi, ma ebbe scarsa fortuna. Nel secondo dopoguerra, quando iniziano a comparire in Italia gli stemmi ufficiali, la società sportiva si dota di uno scudo svizzero a strisce bianconere con in capo il nome A.S. Fanfulla. La forma dello scudo venne poi modificata con l'aggiunta di un richiamo diretto a Fanfulla (l’elmo), che venne mantenuto anche dopo la fuoriuscita della sezione calcistica dalla polisportiva. Nel 1974, allorché il club venne insignito della stella d’oro al merito sportivo, l'emblema venne integrato con tale decorazione. Nell'estate del 2018 la società, una volta riacquisito il solo nome Fanfulla, promosse un sondaggio tra i tifosi per scegliere un nuovo stemma: ne risultò uno scudo strisciato bianco-nero e dal bordo aureo, in cui campeggiano (sempre in color oro) l'effigie a tutta figura del guerriero a cavallo, un cartiglio ricurvo con la ragione sociale e la stella d'oro al merito sportivo.
Maglie da gioco e alternative: Sin dalla prima partita, i guerrieri indossarono la camicia a strisce bianche e nere. Per i primi decenni i calzoncini della divisa restarono bianchi e i calzettoni, quando non lasciati alla fantasia (e alla disponibilità) degli atleti, erano neri “strisciati” di bianco. In alcune partite e in qualche stagione degli anni ’30 fecero la loro comparsa calzoncini neri e calzettoni bianchi, sempre a corredo della maglia a strisce di cui poteva cambiare la foggia, ma non la sostanza, eccezion fatta per sporadiche e fantasiose “avventure”. Nel ’45 sulla maglia bianca a rifiniture nere, compariva un’unica striscia nera e orizzontale, sul petto. Nel 1974-75 di nuovo l’esperimento dell’unica striscia nera su sfondo bianco, questa volta in diagonale. Per quanto riguarda le divise da trasferta, negli oltre cento anni del Fanfulla sono state utilizzate innumerevoli versioni. Le più gettonate, riproposte in molte stagioni, sono quella “total blue” e quella che riprende lo stemma cittadino: maglia gialla con croce rossa.
Ultima modifica di ssaggio il 1 gennaio 2020, 23:13, modificato 3 volte in totale.
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Re: Colori del calcio dilettante

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dodemac ha scritto:Ti do il mio contributo: il Derthona Fbc 1908 nasce nel Maggio 1908 ed assume il bianco e nero come colori sociali (li porta tutt'oggi) con il preciso intento di fondere i colori di Pro Vercelli (Bianchi) con il Casale (Neri), con l'obiettivo di imitare l'ottimo gioco di questi due astri nascenti del calcio che iniziavano in quegli anni a mettere in crisi la supremazia del triangolo calcistico di allora TORINO-MILANO-GENOVA
Molto interessante 8)
Il Derthona è una delle società che mi attrae di più, dal punto di vista storico. Spero che torni al più presto in categorie nazionali.
Non voglio imporre un format, ma saresti in grado di ampliare le informazioni come ho fatto nella scheda del Fanfulla? :D Proprio per curiosità mia personale..
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Re: Colori del calcio dilettante

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SANT'ANGELO
Eccellenza lombarda

Anno fondazione: 1907
Origine del nome: Fondata con il nome di US Santangelina (sic, l'aggettivo legato al comune di Sant'Angelo Lodigiano sarebbe "santangiolina"), mutò il nome nel 1929 andando a prendere quello comunale (senza l'aggettivo "lodigiano", che ai santangiolini non è mai andato giù :lol: ).
Soprannome: Barasini. Risale a un evento storico del XVII sec.: il paese di Sant'Angelo dal 1452 era infeudato alla nobile famiglia dei Bolognini. Intorno al 1630 si sollevarono delle rivolte degli abitanti contro le vessazioni della nobiltà. Alla guida degli scontri c'erano i membri della famiglia Barasa (si ipotizza che fossero di origine spagnola, o ebrei fuoriusciti dalla spagna durante il regno dei sovrani "cristianissimi"). Da allora i santangiolini sono conosciuti con questo soprannome, che è stato ereditato dalla squadra.
Colori sociali: rosso-nero. Pare che nel 1929, grazie ai contatti di un dirigente con la società milanese, il Sant'Angelo ricevette in dono uno stock di maglie del Milan.
Stemma: Si passa dalla S maiuscola in uno scudo rossonero, al cavallo alato nero degli anni '90-'00 (non so da dove abbia origine: lo stemma cittadino, ad esempio, è l'arcangelo Michele, non Pegaso :wink: ). Oggi la squadra dei Barasa indossa l'emblema della famiglia Bolognini: un leone d’oro, tenente colle branche anteriori un ramo di cotogno e, come cimiero, la figura di San Michele Arcangelo.
Maglie da gioco e alternative: Dal 1907 al 1929 la Santangelina indossò come prima maglia una polo bianca ornata da una banda orizzontale nera (ironia della sorte ora sono i colori che odiano di più :D ). Occasionalmente vennero anche utilizzate divise rossonere, che divennero ufficiali nel 1929, al cambio del nome. Tra il 1933 e il 1949 vennero utilizzate anche prime maglie, quelle totalmente bianche e quelle totalmente rosse. Nel II dopoguerra tornarono le strisce rossonere, intervallate dalle storiche maglie rosse con maniche nere, o quelle (stupende) partite (cioè divise verticalmente in una metà rossa e una nera) con la S cucita sul cuore.
Ultima modifica di ssaggio il 1 gennaio 2020, 23:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: Colori del calcio dilettante

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CODOGNO
Eccellenza lombarda

Anno fondazione: 1908.
Origine del nome: Nel 1892 venne fondata la Societa Ginnastica Codognese. Nel 1908 la stessa si convertì in società calcistica, mantenendo lo stesso nome. Nel 1914 cambiò ufficialmente in US Codogno, adottando il nome del comune (seconda città, per storia e grandezza del Lodigiano, nonostante come vedremo, i codognesi siano più legati a Piacenza).
Soprannome: Blu o blubianchi.
Colori sociali: Blu. Probabilmente desunto dallo sfondo dello stemma comunale.
Stemma: Il Codogno indossa come crest, una rielaborazione dello stemma comunale: una lupa incatenata a un albero di mele cotogne ("pumi cudogni", in dialetto lodigiano). Nell'agosto del 1492, desiderosi di estendere il loro commercio, i codognesi chiesero alla comunità di Piacenza di essere dichiarati cittadini di quella città, offrendo una certa somma in compenso del passaggio e del dazio delle mercanzie. Così Codogno, in senso di gratitudine, inserì nel proprio stemma, che rappresentava il melo cotogno, la lupa capitolina, emblema di Piacenza, legandovela con una catena d'oro. I codognesi non si sentono lodigiani: nel referendum del 1992 votarono a grande maggioranza per uscire dalla provincia di Lodi, ma furono costretti a restare.
Maglie da gioco e alternative: Dal 1908 il Codogno indossa la maglia blu (in realtà è azzurra), alternata a modelli con inserti bianchi.
Ultima modifica di ssaggio il 15 luglio 2021, 8:16, modificato 2 volte in totale.
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Re: Colori del calcio dilettante

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SANCOLOMBANO
Promozione lombarda

Anno fondazione: 1970.
Origine del nome: Erede della storica Sancolombanese, fallita. Porta il nome del comune di San Colombano al Lambro.
Soprannome: Banini. Nome degli abitanti. I giocatori sono soprannominati anche azulgrana o collinari
Colori sociali: Rosso-blu, i colori comunali.
Stemma: Lo stemma del Sancolombano calcio ricalca quello della famiglia Belgiojoso (storici feudatari del borgo), con la sola differenza della colorazione della croce sopra gli scacchi biancorossi: nell'emblema nobiliare compare una croce rossa in campo bianco, nello stemma societario è blu in campo bianco, per riprendere la colorazione dello stemma comunale.
Maglie da gioco e alternative: Sin dal 1970 la squadra indossa una divisa a strisce verticali rossoblu.
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Re: Colori del calcio dilettante

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LODIVECCHIO
Prima categoria lombarda

Anno fondazione: 1969
Origine del nome: E' il nome del comune che rappresenta. Fondata nel 1969 per rimpiazzare l'US Lodivecchio, fondata nel 1928 e fallita nei primi '60.
Soprannome: Aesse. Conosciuta in giro per la provincia con il soprannome di giallorossi, in città e zone limitrofe è conosciuta con la ragione sociale: AS (associazione sportiva), per distinguerla dalla Uesse, la società di cui ha raccolto l'eredità.
Colori sociali: giallo-rosso. Sono i colori comunali. La città di Lodi Vecchio è l'antica Lodi, distrutta nel 1158 dai milanesi. Ricostruita Lodi 6 km più a est, dalle ceneri dell'antica Laus Pompeia rinacque un paese che, nel 2006 ottenne il titolo di città. Come indica il nome, tra la nuova e l'antica città esiste un legame indissolubile. Nel '900, lo stemma comunale di Lodi Vecchio era identico a quello di Lodi (croce rossa in campo d'oro), con l'aggiunta di un'allodola (secondo la leggenda, animale totem dei celti che fondarono la città, con il nome di Alauda). Nel dopoguerra vennero invertiti i colori (croce d'oro in campo rosso).
Stemma: Lo stemma dell'Aesse assomiglia, nella forma, a quello del Milan. Riporta la bandiera del Comune sulla sinistra e monogramma ASL a destra., con il nome Lodivecchio sopra e l'anno della fondazione sotto.
Maglie da gioco e alternative: Maglia a strisce verticali giallorosse.
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Re: Colori del calcio dilettante

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CREMA
Serie D

Anno fondazione: 1908
Origine del nome: E' il nome del comune che rappresenta. Venne fondata con il nome di Società Ginnastica Edmondo de Amicis. L'anno successivo mutò il nome in S.S. Cremasca, e nel 1910 in Crema.
Soprannome: Cremini. Conversione in accezione positiva di un soprannome ironico con cui gli abitanti della campagna e delle frazioni chiamano gli abitanti del centro, "accusati" di avere la puzza sotto il naso.
Colori sociali: nerobianco. La prima divisa fu celeste. Dal 1910 al 1920 mutò in una divisa partita rosso-blu. Dal 1920 i cremini indossano i colori neri con rifiniture bianche (non ci è dato sapere il perché vennero scelti tali colori.
Stemma: Lo stemma del Crema è un ovale con il nome e la data di fondazione societaria, sovrapposta a una U ( --: non so perché) nero-bianco-rossa: nerobianco sono i colori societari, biancorosso è il colore dello stemma comunale.
Maglie da gioco e alternative: Maglia storica nera con inserti bianchi, nel corso dei 110 anni di storia ha registrato molte varianti.
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Re: Colori del calcio dilettante

Messaggio da rossoblu1921 »

ssaggio ha scritto:Buonasera, sono da sempre appassionato della storia del calcio, in particolare dei pionieri del football nostrano. Un argomento che ultimamente mi incuriosisce molto è quello dei colori delle divise delle nostre squadre.
I colori delle prime società sono spesso stati dettati dalla casualità (per esempio, se si vuol credere alla leggenda delle maglie del Notts County spedite al posto dei Garibaldi Reds che hanno determinato i colori sociali della Juventus), e dalla facilità o meno di reperire un certo tessuto per fabbricare le divise. Altre volte hanno subito cambiamenti, nel corso della storia di un club (che effetto ci farebbe immaginare il Cagliari ancora in nero-azzurro, o l'Atalanta in bianco-nero?), e altre volte la scelta dei colori è avvolta nel più totale mistero.
Mi piacerebbe inaugurare un nuovo post, dedicato all'araldica delle squadre dilettantistiche, di cui si parla sempre poco ma che nasconde spesso storie affascinanti.

Dovesse essere la sezione sbagliata, chiedo scusa ai moderatori.
Se non ce l'hai ti consiglio
Tutti i colori del calcio. Storia e araldica di una magnifica ossessione. Ediz. illustrata (Italiano) Copertina flessibile – 1 gen 2008
di Sergio Salvi (Autore), Alessandro Savorelli (Autore)

Dagli usi cavallereschi della guerra e dei tornei, che ne sono una forma giocosa, il calcio ha mutuato l'aspetto che è intrinseco alla sua natura, di spettacolo a colori, sia nelle forme arcaiche (il calcio storico) sia in quelle moderne nate nella seconda metà dell'Ottocento. Anche la scelta dei colori delle maglie, le "regole" che le governano, non scritte ma statisticamente omogenee, hanno la loro origine nel linguaggio simbolico che regolava la guerra cavalleresca: quello dell'araldica, della quale, sorprendentemente e a sua insaputa, il calcio è l'ultima manifestazione planetaria, ora che i cavalieri si vedono solo nel film. Il volume, attraverso una storia dei colori e del calcio come gioco e istituzione, traccia una mappa dei "colori del calcio", analizzando i colori sociali di centinaia di squadre e rintracciandone la diversa origine e significato. Un capitolo è dedicato all'araldica calcistica dei logo sociali: il sistema di segni oggi probabilmente più noto universalmente al mondo, che sfata l'opinione comune secondo la quale l'araldica è un passatempo per iniziati, incomprensibile e misterioso.
rnl_1964
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Re: Colori del calcio dilettante

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rossoblu1921 ha scritto:
ssaggio ha scritto:Buonasera, sono da sempre appassionato della storia del calcio, in particolare dei pionieri del football nostrano. Un argomento che ultimamente mi incuriosisce molto è quello dei colori delle divise delle nostre squadre.
I colori delle prime società sono spesso stati dettati dalla casualità (per esempio, se si vuol credere alla leggenda delle maglie del Notts County spedite al posto dei Garibaldi Reds che hanno determinato i colori sociali della Juventus), e dalla facilità o meno di reperire un certo tessuto per fabbricare le divise. Altre volte hanno subito cambiamenti, nel corso della storia di un club (che effetto ci farebbe immaginare il Cagliari ancora in nero-azzurro, o l'Atalanta in bianco-nero?), e altre volte la scelta dei colori è avvolta nel più totale mistero.
Mi piacerebbe inaugurare un nuovo post, dedicato all'araldica delle squadre dilettantistiche, di cui si parla sempre poco ma che nasconde spesso storie affascinanti.

Dovesse essere la sezione sbagliata, chiedo scusa ai moderatori.
Se non ce l'hai ti consiglio
Tutti i colori del calcio. Storia e araldica di una magnifica ossessione. Ediz. illustrata (Italiano) Copertina flessibile – 1 gen 2008
di Sergio Salvi (Autore), Alessandro Savorelli (Autore)

Dagli usi cavallereschi della guerra e dei tornei, che ne sono una forma giocosa, il calcio ha mutuato l'aspetto che è intrinseco alla sua natura, di spettacolo a colori, sia nelle forme arcaiche (il calcio storico) sia in quelle moderne nate nella seconda metà dell'Ottocento. Anche la scelta dei colori delle maglie, le "regole" che le governano, non scritte ma statisticamente omogenee, hanno la loro origine nel linguaggio simbolico che regolava la guerra cavalleresca: quello dell'araldica, della quale, sorprendentemente e a sua insaputa, il calcio è l'ultima manifestazione planetaria, ora che i cavalieri si vedono solo nel film. Il volume, attraverso una storia dei colori e del calcio come gioco e istituzione, traccia una mappa dei "colori del calcio", analizzando i colori sociali di centinaia di squadre e rintracciandone la diversa origine e significato. Un capitolo è dedicato all'araldica calcistica dei logo sociali: il sistema di segni oggi probabilmente più noto universalmente al mondo, che sfata l'opinione comune secondo la quale l'araldica è un passatempo per iniziati, incomprensibile e misterioso.
Ce l'ho, grazie mille! :D
È fantastico!
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