ADDII

[Web]

Pare che nella famosa amichevole contro il Santos, Pasqualini fece un tunnel a Pelè. Dopo la fine della partita il calciatore del Bologna raccontò che si spaventò vedendo che il brasiliano correva in modo decivo verso di lui, pensando volesse vendicarsi per l'onta subita. Invece voleva soltanto fargli i compliementi regalandogli la sua maglia. In quanto alla suddetta maglia poi venduta pro terremoto, successivamente i suoi amici fecero una colletta e gliela ricomprarono, ma lui poco dopo la rivendette nuovamente, stavolta per aiutare una bambina malata a Foiano, nell'aretino, paese dove si era stabilito

[ars72]

Addio a Sandra Milo, l'attrice aveva 90 anni

[ars72]

Addio a Carl Weathers, interpretò Apollo Creed in 'Rocky'

[ars72]

Addio a Vittorio Emanuele di Savoia, aveva 86 anni

[messinese12]

Lutto nel mondo del calcio: a 89 anni scompare l'ex bandiera della Fiorentina Kurt Hamrin

https://www.tuttomercatoweb.com/serie-a ... in-1931140

[ars72]

Addio a Giacomo Losi

Giacomo Losi è morto, lo storico capitano giallorosso «Core de Roma» aveva 88 anni
Nato nel 1935, era entrato nel cuore dei tifosi dopo essere rimasto in campo contro il Brescia a causa di un infortunio. Per 40 anni è stato il calciatore della Roma con più presenze, prima di essere superato da Totti.
La carriera: alla Roma dal 1953 al 1969
Nato a Soncino (Cremona) il 10 settembre del 1935, Losi debuttò come calciatore a 14 anni con la squadra locale della Soncinese nel ruolo di mezz'ala. Nel 1951 venne acquistato dalla Cremonese per 500 mila lire. A Cremona disputò due stagioni conquistando la serie C e soprattutto mettendosi in evidenza nel ruolo di terzino, tanto che nel 1953 venne acquistato dalla Roma per 8 milioni di lire. Ha esordito in Serie A a Roma contro l'Inter il 20 marzo 1955. A partire dalla stagione 1955-1956 divenne titolare della squadra e lo restò quasi sempre sino a fine carriera.

Giocò nella Roma fino al 1969, collezionando 386 presenze totali, di cui 299 da capitano, senza mai subire nessun provvedimento disciplinare (fu ammonito solamente nell'ultima partita disputata). Nella stagione 1968-1969, con l'arrivo di Helenio Herrera sulla panchina romanista, venne messo in disparte dopo le prime 8 giornate e per questo lasciò la Roma a fine stagione per disputare la sua ultima annata da calciatore nella Tevere Roma, in Serie D. Con la Roma ha vinto due Coppe Italia (nel 1963-1964 e nel 1968-1969), e la Coppa delle Fiere nel 1960-1961. In campionato il miglior piazzamento è stato il secondo posto nel 1954-1955. Il 20 settembre 2012 è stato tra i primi 11 giocatori a essere inserito nella hall of fame ufficiale romanista. Losi ha giocato anche in Nazionale (11 le presenze totali), debuttando il 13 marzo del 1960 nell'amichevole persa 3-1 contro la Spagna a Barcellona. Fu quindi schierato in tutte le partite della squadra azzurra sino ai Mondiali del Cile del 1962, indossando anche la fascia di capitano allo Stadio Heysel di Bruxelles, nella partita Belgio-Italia del 13 maggio 1962, nella quale esordì il diciottenne Gianni Rivera. Come allenatore è stato tecnico in Serie D per la Tevere Roma (1970 - 1971). È stato poi allenatore ad Avellino, Turris, Lecce, Salernitana, Alessandria, Bari (con cui ottenne una promozione in Serie B nel 1976-1977), Banco di Roma, Piacenza, Casarano, Nocerina e Juve Stabia. A Roma è stato a lungo responsabile della scuola calcio Nuova Valle Aurelia (nel quartiere di Valle Aurelia) e ha allenato anche la nazionale Attori.

leggo.it

Una vera leggenda della Roma, il piu' amato di tutti..lui che neanche era romano.

RIP

[ars72]

Addio a Damo Suzuki, storico cantante giapponese dei tedeschi Can, morto a 74 anni dopo una lunga malattia.

È stato uno degli artisti simbolo della grande epoca del cosiddetto krautrock, ovvero la scena tedesca di rock d’avanguardia dei primi anni Settanta.
Entrato nella band in modo casuale (era un busker scoperto dalla band in strada a Monaco), Suzuki aveva esordito in concerto poche ore dopo il suo ingaggio. Nonostante l’incerta performance, Suzuki divenne subito un punto fermo della formazione che segnò in maniera indelebile il rock europeo tedesco mescolando psichedelia, elettronica e avanguardia.
Album come Tago Mago, Ege Bamyasi e Future Days hanno segnato la storia della musica europea dei primi 70, lasciando una traccia che che sarà poi seguita da numerose band dei decenni successivi.
Dopo l’addio ai Can, Suzuki ha guidato progetti come Damo Suzuki Band e Damo’s Suzuki Network. Il suo ultimo album, Arkaoda, è uscito nel 2022.

repubblica.it

Rip
Suzuki sostitui il primo cantante del Can, lo statunitense Malcolm Mooney, allantanatosi nel 1970 dalla band per problemi neurologici. Oggi Mooney è uno stimato pittore e autore di opere di arte visiva.

[Web]

Tago Mago disco di levatura eccezionale, anche se di non facile ascolto. Mi ha sempre colpito la storia di Suzuki, raccolto praticamente per strada, e diventato un pilastro della band con una voce molto particolare. Purtroppo dopo soli tre anni anche lui lasciò il gruppo per dedicarsi ad attività solista. Ora dei membri fondatori dei Can nel lontano 1968 è rimasto in vita solo il tastierista Schmidt, che è anche il più anziano di età del gruppo. RIP Damo

[kira]

A soli 24 anni è morto Kevin Kiptum, il re della maratona, in un incidente stradale insieme al suo allenatore. Kiptum ad ottobre aveva vinto la maratona di Chicago con lo strepitoso tempo di 2h00'35". Ad aprile a Parigi avrebbe provato a scendere sotto le due ore. Era il favorito per la medaglia olimpica.
https://www.google.com/amp/s/www.corrie ... 1_amp.html

R.i.p.

[ars72]

Addio a Ugo Intini, storico esponente del Partito socialista italiano

[ars72]

Scomparso a 63 anni per arresto cardiaco Andreas Brehme, terzino dell'Inter, del Bayern e della Germania Ovest che vinse il Mondiale in Italia nel 1990.
Segno' il rigore decisivo nella finalissima contro l'Argentina.

RIP

[Mds32]

Grandissimo dispiacere per per uno dei miei idoli di infanzia.
Mi dispiacque tantissimo quando anni fa vennero fuori i suoi problemi economici e fui felicissimo nel vedere che in tanti si misero in azione per aiutarlo.
R.I.P. campione.

[ars72]

Addio ad Artur Jorge: guidò il Porto al trionfo in Coppa Campioni nel 1987.
Aveva 78 anni, cannoniere nel Benfica, protagonista in panchina con Porto, Psg e Portogallo.

[ars72]

Addio a 98 anni Irene Camber, leggenda del fioretto azzurro

Medsglia d'oro a Helsinki 1952, è stata la prima campionessa olimpica della scherma e la prima donna a laurearsi in Chimica industriale

[messinese12]

Addio a Giampiero Calloni, i suoi gol decisivi per il sogno Serie A

I suoi gol furono determinanti per realizzare il sogno di un’intera città. Giampiero Calloni fu uno dei grandi protagonisti di quel Messina che nel ’63 prese l’ascensore per la sua prima Serie A. Il bomber milanese lasciò il segno a modo suo, realizzando 11 gol, quasi tutti decisivi per firmare l’impresa e diventare uno degli immortali del gruppo allenato da Umberto Mannocci. Calloni è morto ieri a Busto Arsizio, laddove era un autentico monumento. Aveva 85 anni e fino all’ultimo ha seguito con interesse le sorti delle sue squadre del cuore. Una di queste era il Messina e conservava gelosamente la maglia rossa con banda orizzontale gialla con la quale aveva conquistato la storica promozione. Proprio lui che negli anni scorsi aveva organizzato una “reunion” con gli ex compagni per rievocare una delle più belle stagioni del calcio messinese. Calloni disputò due stagioni in riva allo Stretto, entrando presto nei cuori dei tifosi. Centravanti, arrivò dalla Pro Patria nel ’61 per far coppia col talento di casa Ciccolo: la firma sul contratto nella sede di via Ugo Bassi e la doppietta in Coppa al Cosenza come bigliettino da visita; alla fine di quella stagione 8 gol in campionato, il primo dei quali nel 4-2 del “Celeste” alla Lucchese.
L’anno dopo il boom: Ciccolo era andato a suon di milioni al Verona, lui (11 centri) e Calzolari (14) furono i maggiori realizzatori di una squadra che iniziò con l’1-1 in 10 a Cagliari (penalty proprio di Calloni) e dopo 9 mesi si ritrovò in A. Storiche le doppiette ad Alessandria (1-2) e contro Padova (2-1) e Lazio (4-1). Salutò a fine stagione, ma la Serie A, Gipo, avrebbe meritato di giocarla con quei colori che si è portato dentro per tutta la vita.

https://www.stampalibera.it/