Fatti di cronaca

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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Non si tratta di cronaca ma più di curiosità...la testata di Zidane a Materazzi è diventata un'opera d'arte! ::: Uno scultore algerino, Abdes semed, ha realizzato una statua esposta alla galleria Zwirner a New York.(Gds)
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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Annessione della Lombardia alla Svizzera, raccolte in quattro giorni 12 mila firme
Roma - (Adnkronos) - L'iniziativa su un sito internet, dopo che il ministro della Difesa della Confederazione elvetica ha dichiarato che la cosa non sarebbe affatto un problema. Roberto Maroni la 'posta' subito sulla sua bacheca Facebook, ma la strada secessionista appare improponibile alla luce della Costituzione italiana.
Roma, 30 mar. - (Adnkronos) - Dodicimila firme per il si' in appena quattro giorni. Dopo che il ministro della Difesa della Confederazione elvetica, Ueli Maurer, ha dichiarato che annettere la Lombardia alla Svizzera non sarebbe affatto un problema, in Rete (sul sito petizioneonline.it) ha fatto capolino una raccolta di firme per un referendum per l'indipendenza della regione dall'Italia. Primo passo per aggiungersi in seguito ai cantoni svizzeri. Obiettivo, raggiungere le 500mila firme
Anche se la strada secessionista appare improponibile alla luce della Costituzione italiana, Roberto Maroni la 'posta' subito sulla sua bacheca facebook, raccogliendo i commenti entusiastici dai suoi fans. E Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, finito nella bufera per lo scandalo delle tangenti, l'ha rilanciata con un tweet breve e conciso: 'Magari!'.
"La Lombardia - si legge nella petizione - diventerebbe il 27° cantone svizzero (otterrebbe, cioe', una maggior indipendenza), pagherebbe meno tasse, entrerebbe a far parte di un Paese efficientissimo e all'avanguardia, neutrale, estraneo all'influenza negativa dell'Unione Europea e degli Stati Uniti; passeremmo al franco svizzero, con una diminuzione dei tassi d'inflazione, pagheremmo un minor pedaggio autostradale; e soprattutto continueremmo a parlare italiano, mantenendo dunque le nostre tradizioni".
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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Ora la cabina telefonica parla anche col Web. Presentata dalla Telecom a Torino, la prossima a Catania: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 64155.html
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ars72
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Re: Fatti di cronaca

Messaggio da ars72 »

a Roma succede anche questo..

Rissa tra centurioni e vigili al Colosseo

http://www3.lastampa.it/cronache/sezion ... tp/449928/
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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Forse sarebbe più opportuno occuparsi, ad esempio, della sicurezza in città, invece di tartassare delle persone che si sono inventate un lavoro per sbarcare il lunario, e poi i Centurioni sono ormai una tradizione, a chi danno fastidio?
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Gioventù Biancoceleste
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Re: Fatti di cronaca

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

ars72 ha scritto:a Roma succede anche questo..

Rissa tra centurioni e vigili al Colosseo

http://www3.lastampa.it/cronache/sezion ... tp/449928/
La soluzione migliore forse sarebbe lasciare i centurioni al loro posto ma facendogli pagare le tasse, in modo da regolarizzarli.
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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Gioventù Biancoceleste ha scritto:
ars72 ha scritto:a Roma succede anche questo..

Rissa tra centurioni e vigili al Colosseo

http://www3.lastampa.it/cronache/sezion ... tp/449928/
La soluzione migliore forse sarebbe lasciare i centurioni al loro posto ma facendogli pagare le tasse, in modo da regolarizzarli.
Infatti è questo che gli stessi centurioni chiedono. :wink:
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kira
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Re: Fatti di cronaca

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Borghezio: vendere Sicilia e Campania. E Twitter impazzisce
Il leghista a KlausCondicio: servirebbe liberarsi della mafia e anche a ridurre debito

Roma, 17 apr. (TMNews) - Vendere Sicilia o Campania agli Usa per eliminare le mafie. E' l'ultima idea del leghista Mario Borghezio, intervistato da Klaus Davi. "Inutile negare che la mafia in Sicilia e la Camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio, quindi una soluzione potrebbe essere che Monti la venda a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato nonostante i numerosissimi siciliani e campani onesti non c'è speranza", ha detto l'europarlamentare. Inutile dire che le esternazioni del leghisa sono rapidamente diventate Trending Topic su Twitter dove i commenti di sprezzo e sarcasmo hanno rapidamente scalato la classifica degli argomenti più commentati.

"Fossi al posto del premier Monti - ha spiegato Borghezio a Klaus Davi su KlausCondicio - venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani. E se per esempio, come sembrava che si potesse fare nell'immediato dopo guerra, gli Stati Uniti volessero aggiungere una stellina alla loro bandiera, allora molto volentieri la Sicilia, ma prima ancora la Campania, perché siamo di fronte a zone completamente improduttive. Sarebbe un po' alleggerita quella palla al piede che finché siamo tutti insieme appesantisce il nord".

Secondo Borghezio la vendita potrebbe anche avere effetti positivi sui conti dello stato italiano così disastrati: "Fossi in Monti - ha detto - metterei sul mercato anche Napoli e la Sardegna. Con quei soldi potremmo alleggerire il nostro debito che, tra l'altro, mica l'han fatto gli operai della Fiat o i piccoli imprenditori del Veneto o del Nord est. L'hanno fatto loro, con le loro pensioni facili di invalidità, con gli amici politici, con le loro mafie, il loro assalto alla diligenza, le loro finanziarie che ogni anno spolpavano un po' di più le casse dello Stato. E naturalmente Roma ladrona, che ha coperto tutto questo permettendo danneggiando la gente onesta del sud. Soprattutto, chiudendo le speranze alle giovani generazioni del sud".

MAZ - http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/ ... 3252.shtml

Ooops mr Borghezio, tra tutti questi disonesti e ladroni ha dimenticato la Lega!... :::

La democrazia è bella perché dà modo a chiunque, ma proprio a chiunque, di dire la sua. 8)
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ars72
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Re: Fatti di cronaca

Messaggio da ars72 »

L'Aquila, una via per Mario Magnotta
mito blasfemo dello scherzo telefonico


La giunta comunale delibera l'intitolazione di strade per Simoncelli, Grossi, Cordeschi, Vittorini e Natali. E una anche al collaboratore scolastico diventato famoso per uno scherzo telefonico del 1986, ancora oggi molto scaricato da internet per il contenuto irriverente. E che lo ha reso protagonista di una inattesa carriera nello spettacolo

L'Aquila intitola una via a Magnotta, vittima del leggendario scherzo telefonicoMario Magnotta, collaboratore scolastico, è morto il 5 gennaio del 2009, quattro mesi prima del terremoto che ha devastato la sua città, L'Aquila. Quella che nell'ultimo periodo diceva di non amare più, ma che chi lo ha conosciuto interpretava solo come parole d'amore venate di malinconia. La stessa che però ha deciso di dedicargli una via, come ha deliberato la giunta comunale, dopo la petizione pervenuta al sindaco e dopo anni di richieste in Rete. Altre strade verranno intitolate a Marco Simoncelli, il giovane motociclista scomparso a soli 24 anni durante il Gran premio di Sepang. E poi a Marcello Vittorini, Gianfranco Natali, Italo Grossi e Antonio Cordeschi.

Ma perché una via per Magnotta, sconosciuto rispetto agli altri nomi? Perché Mario Magnotta ha incarnato, inizialmente e per un buon periodo non per sua volontà, la rappresentazione più completa della vittima della goliardia, al momento insuperata, forse insuperabile. Nel caso di Magnotta, il destino un giorno nel 1986 ha preso la forma di uno scherzo telefonico feroce, in cui per mesi gli autori Videtta e De Dominicis hanno abilmente tessuto ai danni del povero Mario una trama fatta di elettrodomestici ordinati e mai pagati, frigoriferi da acquistare per riparare il danno, lavatrici e marchi blasonati di ditte e produttori che avrebbero perso prestigio proprio a causa delle presunte colpe di Magnotta. Naturalmente tutto inventato, o meglio costruito su solide basi nella realtà.

Lo scherzo. Ma l'importanza storica che è valsa una strada a Magnotta inizia quando l'incastro confuso tra fatti reali, lavatrici comprate e pagate, e le invenzioni degli autori diventa insostenibile per Mario. Che verso il finale della telefonata numero quattro, la più famosa e la più scaricata da internet (dopo aver girato l'Italia in audiocassetta per lustri), esplode in un crescendo operistico di improperi e bestemmie di possanza fuori misura, imprecazioni teratologiche, urla blasfeme infuocate. Parole che evocano le fiamme infernali eppure candide perché unica difesa possibile per quel livello di tormento ad opera degli spettri di fatture non pagate per elettrodomestici mai acquistati. E a ben vedere, parole che non contenevano tanto l'insulto del divino quanto l'umiliazione del concetto di demonio, superato da Magnotta con la più semplice espressione terrena di sè.
Rimane nell'immaginario del Paese la frase finale "M'iscrivo ai terroristi", ripresa anche in opere dell'arte ufficiale. L'ascolto dello scherzo non è certamente adatto ai religiosi né ai cattolici che non si ritengano particolarmente tolleranti. Eppure il successo deflagrante e probabilmente trasversale, portò Mario Magnotta ad essere invitato in diverse trasmissioni radiotelevisive nazionali come "I fatti vostri" e il Maurizio Costanzo Show. Da bidello, Mario Magnotta diventò oggetto di culto da parte di fan club sorti un po' ovunque, e protagonista di serate in club e discoteche. Forse un percorso di espiazione per Magnotta che in fondo non aveva mai cercato una carriera da showman, e in cui la sua natura iraconda ma sincera è stata trasformata in spettacolino e derubricata a volgarità.
Certo, il pellegrinaggio che inevitabilmente seguirà all'inaugurazione della via sarà il primo di un certo tipo, completamente opposto a quello che conduce verso i luoghi sacri. Ma a rimanere accanto alle facili risate saranno l'impeto e l'estenuazione dell'anima così fortemente sonora dell'uomo. Elementi che hanno permesso alla memoria di Magnotta di dare il nome a una via della città da cui non è mai andato via.

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Re: Fatti di cronaca

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Anche i droni con telecamere per scoprire i veleni di Gomorra
di Lorenzo Calò

CASERTA - Un anno e tre mesi dopo. Il protocollo di legalità sulla salvaguardia ambientale promosso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e fortemente voluto dal procuratore capo Corrado Lembo fa il suo primo tagliando. E mette in luce una serie impressionante di risultati positivi, acquisizioni preziose di informazioni confluite come parte integrante negli atti giudiziari: una banca dati unica sulle tipologie di rilevamento degli inquinanti ambientali e sull’efficacia delle azioni di contrasto.
Di più: le risultanze scientifiche sono state acquisite dall’autorità giudiziaria e inserite nella mole documentale e probatoria dei procedimenti penali, molti dei quali tuttora nella fase delle indagini preliminari e quindi, ancora top secret. Ecco perché, dopo la firma - il 26 gennaio del 2011 - con gli ex ministri Roberto Maroni (Interno), Angelino Alfano (Giustizia) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente), ieri è stata la nuova titolare del Viminale Anna Maria Cancellieri a fare il punto sullo stato di avanzamento dell’iniziativa alla quale hanno aderito quattro nuovi partner.
A siglare il protocollo di adesione l’università Parthenope di Napoli (con il rettore Claudio Quintano), la Provincia di Caserta (con il presidente Domenico Zinzi), l’Ingv (presente il numero uno Stefano Gresta), il Cira (con il vertice Enrico Saggese). Ha aderito al progetto - oltre alla Sun, già coinvolta lo scorso anno - anche l’Arpac. Varie le topologie di intervento previste dagli accordi che prevedono, oltre all’azione delle forze dell’ordine, anche l’ausilio di reparti del corpo forestale dello Stato: il supporto tecnico-scientifico per l’utilizzo e l’elaborazione di nuove tecnologie di rilevamento (drone, termocamere), l’impiego della Polizia provinciale, il controllo dell’inquinamento dei corpi idrici superficiali, la caratterizzazione delle emissioni in atmosfera e la valutazione della qualità dell’aria, i controlli degli impianti di gestione, trattamento e recupero rifiuti, le determinazioni analitiche su acque superficiali, sotterranee, marino-costiere, scarichi di acque reflue, suoli, rifiuti, percolato.
Questo perché - è stato evidenziato da Lembo e dal sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello - negli ultimi anni sono diventate sempre più numerose le emergenze di carattere ambientale nella terra di Gomorra: discariche abusive, scarichi non autorizzati delle acque reflue, ma anche lo sversamento illecito della lavorazione casearia e dell’attività zootecnica. «Basti pensare - ha evidenziato Lembo - che almeno sette comuni della provincia di Napoli e altrettanti della provincia di Caserta sversano in maniera incontrollata nei Regi Lagni».
Cosa prevede il protocollo? Innanzitutto l’istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento e di un Registro tumori nella provincia di Caserta (presente, ieri, anche il dg dell’Asl Paolo Menduni, che ha già avviato lo scorso anno un apposito progetto di acquisizione ed elaborazione dei dati epidemiologici); un rapporto più stretto con altri organismi istituzionali, a cominciare dalla commissione bicamerale d’inchiesta sulle ecomafie. Sul versante dei controlli l’impegno comune punta a potenziare l’azione di monitoraggio e contrasto (anche sotto il profilo strettamente penale) dei profili di illegalità e illegittimità: controllo del litorale e di tutti i corpi idrici della provincia di Caserta; scarichi di acque reflue e impianti di depurazione dei vari Comuni verificandone la legittimità dell’imposizione dei canoni ed, eventualmente, procedendo al sequestro delle medesime strutture con prescrizioni; rifunzionalizzazione dei siti di depurazione e delle relative centraline di monitoraggio sui Regi Lagni. Fra un anno il prossimo step.

Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... z=CAMPANIA


Il drone in azione: http://www.youtube.com/watch?v=E4CobvHSqLU


Il drone è un aereo senza pilota, dotato di sensori e termocamera, acquisisce le immagini delle zone monitorate ed in tempo reale visualizza le diverse temperatura presenti nel suo campo visivo, grazie ad una diversa colorazione (dal blu al verde per i più freddi, al rosso per i corpi più caldi). L'osservazione di un'anomalia di colore consente di rilevare una possibile situazione di inquinamento. Ad esempio sui "laghetti" di Villa Literno, zona ad alto rischio ambientale, il drone visualizza macchie scure, cioè una massa fredda rappresentata dall'acqua, ma la comparsa di macchie più chiare, quindi più calde, costituisce un'anomalia che può denotare rifiuti tossici sversati illegalmente. È’ utilizzabile anche di notte, grazie alla dotazione di raggi infrarossi, in qualsiasi condizione atmosferica.
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Re: Fatti di cronaca

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Sfiorata la tragedia in Terza Categoria Calabria
Ieri un calciatore della Sofiota (III Cat. Calabria girone A), il difensore Alberto Fusaro, 22 anni, si è accasciato all'85' a pochi metri dalla sua porta. Il calciatore ha perso conoscenza, attimi di panico in campo e sulle panchine, un medico del posto, prontamente intervenuto, ha effettuato i primi socccorsi in attesa dell'ambulanza del 118 che ha poi trsportato il calciatore all'ospedale di Rossano, dove si trova in osservazione. Le notizie che giungono sono confortanti, ma i medici vogliono fare altre indagini prima di dimettere il calciatore; forse all'origine del malore un calo di zuccheri associato ad un repentino abbassamento di pressione, a causa del grande caldo di ieri nell'Alto Jonio.
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Re: Fatti di cronaca

Messaggio da ars72 »

Pescara, ucciso ultras dei Rangers
Caccia a un esponente della comunità rom -
Tensione in città, in arrivo rinforzi di polizia


- C'è tensione a Pescara dopo l'uccisione ieri sera di Domenico Rigante, 24 anni, durante una spedizione punitiva messa a segno con ogni probabilità da un gruppo di nomadi in piazza dei Grue, a Pescara. La vittima, già nota alle forze dell'ordine per spaccio, rapina e reati da stadio, che gli erano valsi in passato l'interdizione dalle manifestazioni sportive, il cosiddetto Daspo, è stata centrata con un colpo di pistola a un fianco ed è morta in ospedale. E' stato lo stesso Rigante, prima del decesso, a rivelare il nome dell'assassino, un nomade pescarese, Massimo Ciarelli, 29 anni, che una settimana fa insieme ad altri rom avrebbe avuto una discussione al centro storico della città con il fratello gemello di Domenico Rigante, Antonio. Ciarelli non è stato trovato nella sua abitazione e gli agenti lo stanno cercando.

Tensioni in città. La morte di Rigante ha scosso l'intera città e creato grande fermento nell'ambiente della tifoseria organizzata pescarese di cui lo stesso Rigante, nonostante la giovane età, era personaggio di spicco e molto conosciuto. Altissimo il pericolo per le forze dell'ordine: in Questura confermano che sono in arrivo rinforzi dalle Marche per meglio organizzare il controllo del territorio.

Centinaia di tifosi all'obitorio. Tra questa mattina e anche nel pomeriggio, centinaia di tifosi hanno fatto la spola con l'obitorio dell'ospedale civile dove si trova la salma del ventiquattrenne. Grande partecipazione e tensione si respira anche nella zona del porto di Pescara, considerando che proprio la famiglia Rigante, originaria di Bisceglie, era molto conosciuta in quanto proprietaria di un peschereccio.

Il saluto dei calciatori. Anche diversi giocatori del Pescara di Zdenek Zeman hanno reso omaggio alla salma del tifoso biancazzurro. Assieme al presidente Daniele Sebastiani sono stati in obitorio Marco Verratti, Lorenzo Insigne, Riccardo Maniero, Ciro Immobile e Antonio Bocchetti. Secondo alcune indiscrezioni, domani mattina verrà effettuata l'autopsia sul corpo di Rogante. Se verrà concesso il nullaosta per la restituzione della salma da parte del magistrato, Salvatore Campochiaro, i funerali del ventiquattrenne si terranno venerdì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Villaggio Alcyone.

La ricostruzione del delitto. A fornire una ricostruzione dei fatti è stata la squadra mobile di Pescara, diretta da Piefrancesco Muriana, che si sta occupando delle indagini. Ieri sera Domenico Rigante, conosciuto per essere un Ultras biancazzurro, era a casa di amici a vedere una partita di calcio in tv, in via Polacchi. Con lui c'era anche il gemello Antonio. Sul tardi, mentre Antonio Rigante era in strada con un amico, in piazza Grue, sono arrivate un'auto e una moto, o forse uno scooter. C'erano sei o sette persone in tutto, in parte con il volto coperto, che si sono lanciate in direzione di Antonio Rigante, e hanno iniziato a sparare.

L'amico si è dileguato subito, lui è fuggito riuscendo a farla franca. Il gruppo ha fatto quindi irruzione nell'appartamento dove c'era Domenico Rigante e, sempre in base alla ricostruzione della polizia, è nata una colluttazione durante la quale è stato esploso il colpo di pistola che ha raggiunto l'Ultras. Il 24enne è stato soccorso dal 118 e portato in ospedale, dove è deceduto. La polizia sta cercando M.C., anche lui noto alle forze dell'ordine, ma da ieri sera è irreperibile.

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Re: Fatti di cronaca

Messaggio da ars72 »

ars72 ha scritto:Pescara, ucciso ultras dei Rangers
Caccia a un esponente della comunità rom -
Tensione in città, in arrivo rinforzi di polizia

I tifosi del Pescara: "Via i rom dalla città"

Per l'ultrà Rigante è stata fatale una sola pallottola calibro 38 sparata da Ciarelli: recisa l'aorta. Ultimatum biancazzurro: "Cacciateli entro cinque giorni

http://www.iltempo.it/interni_esteri/20 ... itta.shtml


qua finisce male..
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Re: Fatti di cronaca

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Dopo tanta malasanità, un caso di buona sanità: al Monaldi di Napoli è stato dimesso un bimbo di quasi due anni dopo un intervento al cuore; in realtà il bimbo ha subito un doppio intervento, prima gli è stato trapiantato un cuore artificiale, poi ha ricevuto il cuore "nuovo" da un bimbo di 5 anni. Il piccolo è tornato a casa dopo diversi mesi trascorsi in ospedale; i medici hanno organizzato una festa per salutare il piccolo paziente.
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Re: Fatti di cronaca

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La "legge" del clan Sarno pentiti torturati e uccisi
Un blitz svela una stagione di sangue che celava terribili segreti. Scoperti quattro delitti, tra le vittime anche una donna
Vittime di una vera e propria epurazione interna, sottoposti a 'interrogatori', torture e poi massacrati senza pietà, in alcuni casi con l'assenso o addirittura la partecipazione dei familiari. La loro unica colpa quella di essersi pentiti, avviando una collaborazione con la giustizia o anche di aver solo manifestato un tale intendimento.
Quattro le vittime delle leggi di morte imposte dai capi del clan camorristico dei Sarno, negli anni tra il '94 ed il 2002, su cui oggi si e' fatta luce con l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 15 affiliati della cosca.
I carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna (Napoli) hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda. Ne emergono storie drammatiche e di violenza indicibili. Di Mario Scala, ad esempio, incaricato della vendita di eroina per conto del clan, il tronco e altre parti del corpo furono trovati carbonizzati il 3 dicembre del '94 in contenitori per la raccolta dei rifiuti in localita' Varcaturo, a Giugliano, nel Napoletano. Il cadavere era talmente irriconoscibile che, prima che venisse effettuato l'esame autoptico, si pensava che appartenesse ad una donna, in ragione delle dimensioni delle parti ritrovate, compatibili con un corpo femminile. Scala, prima di essere assassinato, venne 'interrogato' e sottoposto a terribili torture per svelare i contenuti della sua collaborazione con la giustizia.
C'è poi una donna, Anna Sodano, scomparsa il 29 gennaio del '98 dall'hotel Executive di Napoli in attesa di essere trasferita in una località
protetta per la sua collaborazione.
Anche lei venne interrogata e uccisa. Il suo corpo non è stato mai ritrovato.
Il suo compagno, Gennaro Busiello fu ucciso a Napoli il 18 marzo del 2000 con quattro colpi di pistola calibro 7,65 per il suo proposito di collaborare con la giustizia. Il suo omicidio avvenne, dicono gli investigatori, con il consenso del fratello a condizione che la stessa sorte fosse toccata ad altri componenti del clan che avevano manifestato analoghi intenti collaborativi. L'uccisione di Giuseppe Schisa, che si occupava delle estorsioni fin da quando apparteneva alla storica Nco del superboss Raffaele Cutolo, avvenuta il 18 marzo 2002 nel quartiere napoletano di Ponticelli con 9 colpi di pistola calibro 7,65, fu addirittura condivisa dal fratello Roberto che indicò agli autori materiali del delitto il luogo dove poter tendere l'agguato. Anche qui fu punita la decisione di avviare la collaborazione con le forze dell'ordine.
Il clan Sarno opera da un trentennio nell'area vesuviana e nel quartiere Ponticelli. Le vittime, come spiega il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Rosario Cantelmo, erano tutti affiliati al clan, con ruoli più o meno marginali, "con l'unica responsabilità di voler uscire dal sistema criminale in cui erano entrati giovanissimi, intraprendendo la strada della collaborazione con gli organi inquirenti. Un sistema in cui, rispetto ai vincoli di sangue, a prevalere erano i legami criminali".

Fonte: http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... -36543802/
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