Alvin Kamara realizza 6 touchdown di corsa nella vittoria di new Orleans Saints contro i Minnesota Vikings per 52-33 nel Christmas Day.
Eguagliato il record di Ernie Nevers del 1929 con i Chicago Cardinals e considerando anche i touchdown su ricezione Dub Jones (1951) e Gale Sayers (1965).
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Si è conclusa senza ritardi la regular season seppur condizionata inevitabilmente dell'emergenza covid-19 e dalle restrizioni in atto che hanno comportato la disputa degli incontri senza pubblico o con presenze molto limitate.
Ci sono stati focolai in alcune squadre con rinvii di incontri e variazioni nelle programmazioni televisive senza tuttavia particolari disagi per dare seguito regolarmente al calendario.
Da quest'anno si disputano playoff allargati visto che al turno di wild card accedono altre due squadre.
I campioni in carica di Kansas City trascinati dal solito Patrick Mahomes hanno chiuso la regular season con il miglior ranking della AFC mentre nella NFC il primo posto parziale è andato ai Green Bay Packers di Aaron Rodgers.
Altra annata deludente per le due franchigie di New York con i Giants beffati all'ultimo turno da Washington ed i Jets disastrosi per buona parte di stagione prima di chiudere con 2 successi buoni per evitare l'ultimo posto assoluto lasciato ai Jacksonville Jaguars.
Annata da dimenticare anche per i New England Patriots fuori dai playoff senza Tom Brady nuovo leader dei Tampa Bay Buccaneers l'instant team di questa anomala stagione.
AFC
First Round Bye Kansas City Chiefs
Indianapolis Colts @ Buffalo Bills
Cleveland Browns @ Pittsburgh Steelers
Baltimore Ravens @ Tennessee Titans
NFC
First Round Bye Green Packers
Chicago Bears @ New Orleans Saints
Los Angeles Rams @ Seattle Seahawks
Tampa Bay Buccaneers @ Washington Football Team
Ci sono stati focolai in alcune squadre con rinvii di incontri e variazioni nelle programmazioni televisive senza tuttavia particolari disagi per dare seguito regolarmente al calendario.
Da quest'anno si disputano playoff allargati visto che al turno di wild card accedono altre due squadre.
I campioni in carica di Kansas City trascinati dal solito Patrick Mahomes hanno chiuso la regular season con il miglior ranking della AFC mentre nella NFC il primo posto parziale è andato ai Green Bay Packers di Aaron Rodgers.
Altra annata deludente per le due franchigie di New York con i Giants beffati all'ultimo turno da Washington ed i Jets disastrosi per buona parte di stagione prima di chiudere con 2 successi buoni per evitare l'ultimo posto assoluto lasciato ai Jacksonville Jaguars.
Annata da dimenticare anche per i New England Patriots fuori dai playoff senza Tom Brady nuovo leader dei Tampa Bay Buccaneers l'instant team di questa anomala stagione.
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First Round Bye Kansas City Chiefs
Indianapolis Colts @ Buffalo Bills
Cleveland Browns @ Pittsburgh Steelers
Baltimore Ravens @ Tennessee Titans
NFC
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Chicago Bears @ New Orleans Saints
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AFC
First Round Bye Kansas City Chiefs
Indianapolis Colts @ Buffalo Bills 24-27
Cleveland Browns @ Pittsburgh Steelers 48-37
Baltimore Ravens @ Tennessee Titans 20-13
NFC
First Round Bye Green Packers
Chicago Bears @ New Orleans Saints 9-21
Los Angeles Rams @ Seattle Seahawks 30-20
Tampa Bay Buccaneers @ Washington Football Team 31-23
---------
Vincono in casa soltanto Saints e Bills.
Grossa delusione per Seattle e Pittsburgh sconfitta due volte in una settimana da Cleveland.
Tom Brady trascina Tampa in semifinale di Conference dove se la vedrà ora contro i Saints di Drew Brees.
AFC
Cleveland Browns @ Kansas City Chiefs
Baltimore Ravens @ Buffalo Bills
NFC
Los Angeles Rams @ Green Bay Packers
Tampa Bay Buccaneers @ New Orleans Saints
First Round Bye Kansas City Chiefs
Indianapolis Colts @ Buffalo Bills 24-27
Cleveland Browns @ Pittsburgh Steelers 48-37
Baltimore Ravens @ Tennessee Titans 20-13
NFC
First Round Bye Green Packers
Chicago Bears @ New Orleans Saints 9-21
Los Angeles Rams @ Seattle Seahawks 30-20
Tampa Bay Buccaneers @ Washington Football Team 31-23
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Vincono in casa soltanto Saints e Bills.
Grossa delusione per Seattle e Pittsburgh sconfitta due volte in una settimana da Cleveland.
Tom Brady trascina Tampa in semifinale di Conference dove se la vedrà ora contro i Saints di Drew Brees.
AFC
Cleveland Browns @ Kansas City Chiefs
Baltimore Ravens @ Buffalo Bills
NFC
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Tampa Bay Buccaneers @ New Orleans Saints
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AFC
Semifinali:
Cleveland Browns @ Kansas City Chiefs 17-22
Baltimore Ravens @ Buffalo Bills 3-17
Finale:
Buffalo Bills @ Kansas City Chiefs 24-38
NFC
Semifinali:
Los Angeles Rams @ Green Bay Packers 18-32
Tampa Bay Buccaneers @ New Orleans Saints 30-20
Finale:
Tampa Bay Buccaneers @ Green Bay Packers 31-26
-------------
I Kansas City Chiefs campioni in carica e grandi favoriti si giocheranno il Superbowl LV al Raymond James Stadium di Tampa proprio contro i Tampa Bay Buccaneers trascinati dopo 18 anni al Superbowl dall'eterno Tom Brady ancora decisivo a 43 anni dopo i fasti ed i successi ottenuti con i New England Patriots.
Per Brady sara' il decimo Superbowl ed il primo senza i Patriots, durante l'halftime canterà Abel Tesfaye, in arte The Weeknd.
Semifinali:
Cleveland Browns @ Kansas City Chiefs 17-22
Baltimore Ravens @ Buffalo Bills 3-17
Finale:
Buffalo Bills @ Kansas City Chiefs 24-38
NFC
Semifinali:
Los Angeles Rams @ Green Bay Packers 18-32
Tampa Bay Buccaneers @ New Orleans Saints 30-20
Finale:
Tampa Bay Buccaneers @ Green Bay Packers 31-26
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I Kansas City Chiefs campioni in carica e grandi favoriti si giocheranno il Superbowl LV al Raymond James Stadium di Tampa proprio contro i Tampa Bay Buccaneers trascinati dopo 18 anni al Superbowl dall'eterno Tom Brady ancora decisivo a 43 anni dopo i fasti ed i successi ottenuti con i New England Patriots.
Per Brady sara' il decimo Superbowl ed il primo senza i Patriots, durante l'halftime canterà Abel Tesfaye, in arte The Weeknd.
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SUPERBOWL LV
Tampa Bay Buccaneers -Kansas City Chiefs 31-9
Al Raymond James Stadium di Tampa si è celebrato l'ennesimo trionfo di Tom Brady, il primo senza i Patriots.
Per il quarantatreenne quarterback californiano è il settimo successo, nessuna franchigia (!) ha vinto come lui nella storia del football americano.
Grande delusione per i favoriti Chiefs ed il talentuoso Patrick Mahomes protagonista assoluto del successo di KC nella scorsa stagione e letteralmente imbavagliato l'altra sera dalla difesa di Tampa.
Tampa Bay Buccaneers -Kansas City Chiefs 31-9
Al Raymond James Stadium di Tampa si è celebrato l'ennesimo trionfo di Tom Brady, il primo senza i Patriots.
Per il quarantatreenne quarterback californiano è il settimo successo, nessuna franchigia (!) ha vinto come lui nella storia del football americano.
Grande delusione per i favoriti Chiefs ed il talentuoso Patrick Mahomes protagonista assoluto del successo di KC nella scorsa stagione e letteralmente imbavagliato l'altra sera dalla difesa di Tampa.
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Italia campione d’Europa: il Blue Team vince la finale contro Svezia 41-14
I ragazzi di coach Davide Giuliano, in sella al Blue Team dal 2014, riportano in Italia il titolo concludendo una cavalcata iniziata nel 2016 con la vittoria degli Azzurri nel girone di qualificazione di Lignano Sabbiadoro. A Malmö gli azzurri dominano, chiudendo il primo tempo sul 34-0, e poi controllano il tentativo di rientro svedese
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/1 ... 4/6375151/
I ragazzi di coach Davide Giuliano, in sella al Blue Team dal 2014, riportano in Italia il titolo concludendo una cavalcata iniziata nel 2016 con la vittoria degli Azzurri nel girone di qualificazione di Lignano Sabbiadoro. A Malmö gli azzurri dominano, chiudendo il primo tempo sul 34-0, e poi controllano il tentativo di rientro svedese
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/1 ... 4/6375151/
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Addio a John Madden, mito della Nfl
Giocatore, allenatore, commentatore, volto del videogioco più venduto negli Usa: si spaventò per un'ulcera e lascio la sideline dei Raiders, era terrorizzato dagli aerei e viaggiò per gli Usa con un bus personale. Il tributo del mondo dello sport: "Leggenda"
Era un uomo che non aveva paura di dire che aveva paura. Una forza, in un'esistenza ricca di individui che si atteggiano a ciò che non sono o non saranno mai. John Madden era il football americano. Miglior definizione non può esserci per l'85enne scomparso in questi difficili giorni di fine anno per il suo paese, gli Usa, travolti dalla variante Omicron, così come per tutto il mondo. Un personaggio originale, dalle mille spigolature e che ha lasciato un segno indelebile nel gioco dei touchdown.
Di recente, divertito, raccontava che molti, giovani soprattutto, gli chiedevano: "John, ma lei cosa diavolo è? L'inventore del videogioco? Un telecronista dello stesso? La voce della Nfl? Un ex giocatore? O un coach?". E lui, con quegli occhi fiammeggianti: "Sono un diavolo di coach! Ecco quello che sono!". E anche la National football league, dando la notizia della sua morte lo ha commemorato in questa veste: "Nessuno amava il football più di te, Coach (con la maiuscola, ndr); saremo sempre in debito per quello che hai fatto per tutti noi", ha detto il commissario della disciplina sportiva più amata in Usa, Roger Goodell.
E allora, nel racconto di un uomo dalle molte vite, partiamo da qui. Anzi, un passo indietro. Il giovane John Madden sogna di diventare un professionista dello sport tra i più duri in assoluto. E' un tackle, un ruolo che non fa sconti al tuo fisico. Ma, mentre tenta la scalata al professionismo nei Philadelphia Eagles, si fa male a un ginocchio. L'ortopedia sportiva, allora, non aveva certo fatto i progressi di oggi. E John capisce che il suo sogno di calcare i campi col numero dietro le spalle è praticamente finito lì. Ma, giovane già intraprendente e mai domo, durante la lunga e infelice riabilitazione, prende a guardare a studiare tutti i video delle partite col quarterback delle Aquile, Van Brolin. I suoi occhi e la sua mente incamerano ore e ore di filmati ed è in quel momento che nasce coach Gruden.
"In quella, chiamiamola, sala cinematografica, con quegli spezzoni di immagini in bianco e nero ho capito l'essenza del gioco e mi sono sentito un vero allenatore", amava ripetere.
Scommette su di lui un uomo dalle grandi intuizioni: Al Davis, che potrebbe anche leggersi come Oakland Raiders. Lo prende dopo che John ha già mostrato la giusta attitudine nel football college. Prima allena i linebacker, è il 1967. Bel 1969 è promosso capo allenatore: è il più giovane della lega del football. Con lui i Raiders diventano subito una squadra iper competitiva: ma nella Nfl vince uno solo e tutti i team sono rivali agguerriti. Spesso una stagione è decisa da un'incertezza, una sola o da un infortunio chiave nel momento peggiore. Così la squadra dal celebre logo (tuttora il cappellino del team è tra i più venduti al mondo) annusa il profumo del successo ma lo sfiora soltanto sconfitta in cinque Afc Championship nei primi sette anni dell'era Madden.
Ma la squadra è ormai pronta a trionfare e firma una super stagione regolare (13 vittorie, una sola sconfitta) per poi superare i Minnesota Vikings per 32-14 nel Super Bowl del gennaio 1977. I Raiders di Madden sono sul tetto del mondo. Il team ha, alla guida dell'attacco, il quarterback Ken "Snake" Stabler ed è forte e compatto in tutti i reparti. Sembra l'inizio di una dinastia vincente ma John, due anni dopo, sente che la pressione sulla sideline per lui è troppo alta. Un'ulcera allo stomaco lo fiacca e lo spaventa, una graduale e inarrestabile stanchezza lo assale. Non nasconde nulla e annuncia il suo addio a quelle scene così: "Ho dato tutto quello che avevo e non ho più niente da dare. Mi ritiro dall'attività di allenatore di football e non ho intenzione di allenare mai più nella mia vita. Sono un Oakland Raider, e sarò sempre un Oakland Raider per l'intera mia esistenza". Piange a dirotto, John, mentre pronuncia queste parole, dalle quali non tornerà mai più indietro.
Ma è solo un altro inizio, per il vulcaninco Madden. Il suo caratteristico timbro della voce lo lancia tra i commentatori delle partite. Scommette su di lui, per prima, la Cbs, che gli affida la parte di quello che deve fare un po' scena, dare un po' di colore al commento. Ma John è molto, molto di più e in breve conquista totalmente la scena in quel ruolo. In breve diventa la voce e il volto più conosciuto di tutta la Nfl. Le altri reti fanno a gara per contenderselo e Madden sarà anche il commentatore di Fox, Abc e Nbc. Ogni passaggio è scandito da una montagna di dollari. Nessuna esagerazione: Madden era pagato più di qualsiasi giocatore perché con lui gli ascolti erano pazzeschi.
John vedeva il gioco come pochi. Ne anticipava le mosse. E spesso i risultati. Un po' come sta accadendo adesso con un ex quarterback dei Dallas Cowboys, Tony Romo che, dopo una buona carriera mai però premiata da un Super Bowl, si è rivelato un fenomeno nella cabina televisiva. "Se questa squadra non mette punti sul tabellone, non vedo come possa vincere", era il tormentone che John calava inevitabilmente a un certo punto del match che stava raccontando.
Nella sua terza vita (dopo quella, breve, di giocatore e l'altra, da coach), Madden era ovviamente chiamato a spostarsi da uno Stato all'altro per svolgere il suo ruolo, visto che il campionato si gioca in luoghi tra loro molto distanti degli Usa. Ma aveva paura dell'areo. Eh sì, colui che in un tackle ci aveva rimesso un ginocchio perché non si tirava indietro se c'era da scontrarsi, era terrorizzato dal volo. Ancora una volta lo ammise e scelse un pullman, proprio così, per coprire le lunghe distanze e farsi trovare al suo posto. Il bus venne chiamato il "Madden cruiser". Durante i suoi spostamenti la gente lo riconosce ed osanna coem un mito (che ovviamente ha il suo busto nella Hall of Fame del football).
Dopo aver commentato numerose stagioni e altrettanti Super Bowl, John trovò una quarta via per essere ancora protagonista in età avanzata. Divenne un...videogioco. Meglio: diede il suo nome al gioco elettronico del football americano e ne fu protagonista nello sviluppo e nel lancio. Si chiamò prima "John Madden Football" e poi solalmente "Madden Nfl". Per capirci è, ancora oggi, uno dei videogiochi più venduti di tutti i tempi, ha un seguito (letteralmente) oceanico e lo giocano anche le stelle della National football league, tanto è "realistico" e divertente. Va detto che attorno all'immagine di copertina gira la storia di una sorta di "maledizione". Già, la "maledizione di Madden": in parole povere, il giocatore che si fa immortalare nella foto che propaganderà il gioco, inevitabilmente, si farà male durante la stagione. Facile pronostico, visto che nella disciplina agonistica fatta di colpi senza sconti, farsi male è, praticamente, all'ordine del giorno. Ma anche su questo John ci rideva su. Contribuiva a far parlare del gioco e a (stra)venderlo...
E' proprio vero: non ci sarà nessun altro come lui nel football, così forte e fragile, superiore e umanissimo, capace di reinventarsi ogni volta. "Una leggenda", lo definisce la Nfl. Che lo piange, come tutti i coach e i giocatori del passato e del presente. Ciao "Coach" Madden.
https://www.repubblica.it/sport/vari/20 ... 332009103/
RIP John
Il Madden NFL rimane un videogioco irripetibile.
Giocatore, allenatore, commentatore, volto del videogioco più venduto negli Usa: si spaventò per un'ulcera e lascio la sideline dei Raiders, era terrorizzato dagli aerei e viaggiò per gli Usa con un bus personale. Il tributo del mondo dello sport: "Leggenda"
Era un uomo che non aveva paura di dire che aveva paura. Una forza, in un'esistenza ricca di individui che si atteggiano a ciò che non sono o non saranno mai. John Madden era il football americano. Miglior definizione non può esserci per l'85enne scomparso in questi difficili giorni di fine anno per il suo paese, gli Usa, travolti dalla variante Omicron, così come per tutto il mondo. Un personaggio originale, dalle mille spigolature e che ha lasciato un segno indelebile nel gioco dei touchdown.
Di recente, divertito, raccontava che molti, giovani soprattutto, gli chiedevano: "John, ma lei cosa diavolo è? L'inventore del videogioco? Un telecronista dello stesso? La voce della Nfl? Un ex giocatore? O un coach?". E lui, con quegli occhi fiammeggianti: "Sono un diavolo di coach! Ecco quello che sono!". E anche la National football league, dando la notizia della sua morte lo ha commemorato in questa veste: "Nessuno amava il football più di te, Coach (con la maiuscola, ndr); saremo sempre in debito per quello che hai fatto per tutti noi", ha detto il commissario della disciplina sportiva più amata in Usa, Roger Goodell.
E allora, nel racconto di un uomo dalle molte vite, partiamo da qui. Anzi, un passo indietro. Il giovane John Madden sogna di diventare un professionista dello sport tra i più duri in assoluto. E' un tackle, un ruolo che non fa sconti al tuo fisico. Ma, mentre tenta la scalata al professionismo nei Philadelphia Eagles, si fa male a un ginocchio. L'ortopedia sportiva, allora, non aveva certo fatto i progressi di oggi. E John capisce che il suo sogno di calcare i campi col numero dietro le spalle è praticamente finito lì. Ma, giovane già intraprendente e mai domo, durante la lunga e infelice riabilitazione, prende a guardare a studiare tutti i video delle partite col quarterback delle Aquile, Van Brolin. I suoi occhi e la sua mente incamerano ore e ore di filmati ed è in quel momento che nasce coach Gruden.
"In quella, chiamiamola, sala cinematografica, con quegli spezzoni di immagini in bianco e nero ho capito l'essenza del gioco e mi sono sentito un vero allenatore", amava ripetere.
Scommette su di lui un uomo dalle grandi intuizioni: Al Davis, che potrebbe anche leggersi come Oakland Raiders. Lo prende dopo che John ha già mostrato la giusta attitudine nel football college. Prima allena i linebacker, è il 1967. Bel 1969 è promosso capo allenatore: è il più giovane della lega del football. Con lui i Raiders diventano subito una squadra iper competitiva: ma nella Nfl vince uno solo e tutti i team sono rivali agguerriti. Spesso una stagione è decisa da un'incertezza, una sola o da un infortunio chiave nel momento peggiore. Così la squadra dal celebre logo (tuttora il cappellino del team è tra i più venduti al mondo) annusa il profumo del successo ma lo sfiora soltanto sconfitta in cinque Afc Championship nei primi sette anni dell'era Madden.
Ma la squadra è ormai pronta a trionfare e firma una super stagione regolare (13 vittorie, una sola sconfitta) per poi superare i Minnesota Vikings per 32-14 nel Super Bowl del gennaio 1977. I Raiders di Madden sono sul tetto del mondo. Il team ha, alla guida dell'attacco, il quarterback Ken "Snake" Stabler ed è forte e compatto in tutti i reparti. Sembra l'inizio di una dinastia vincente ma John, due anni dopo, sente che la pressione sulla sideline per lui è troppo alta. Un'ulcera allo stomaco lo fiacca e lo spaventa, una graduale e inarrestabile stanchezza lo assale. Non nasconde nulla e annuncia il suo addio a quelle scene così: "Ho dato tutto quello che avevo e non ho più niente da dare. Mi ritiro dall'attività di allenatore di football e non ho intenzione di allenare mai più nella mia vita. Sono un Oakland Raider, e sarò sempre un Oakland Raider per l'intera mia esistenza". Piange a dirotto, John, mentre pronuncia queste parole, dalle quali non tornerà mai più indietro.
Ma è solo un altro inizio, per il vulcaninco Madden. Il suo caratteristico timbro della voce lo lancia tra i commentatori delle partite. Scommette su di lui, per prima, la Cbs, che gli affida la parte di quello che deve fare un po' scena, dare un po' di colore al commento. Ma John è molto, molto di più e in breve conquista totalmente la scena in quel ruolo. In breve diventa la voce e il volto più conosciuto di tutta la Nfl. Le altri reti fanno a gara per contenderselo e Madden sarà anche il commentatore di Fox, Abc e Nbc. Ogni passaggio è scandito da una montagna di dollari. Nessuna esagerazione: Madden era pagato più di qualsiasi giocatore perché con lui gli ascolti erano pazzeschi.
John vedeva il gioco come pochi. Ne anticipava le mosse. E spesso i risultati. Un po' come sta accadendo adesso con un ex quarterback dei Dallas Cowboys, Tony Romo che, dopo una buona carriera mai però premiata da un Super Bowl, si è rivelato un fenomeno nella cabina televisiva. "Se questa squadra non mette punti sul tabellone, non vedo come possa vincere", era il tormentone che John calava inevitabilmente a un certo punto del match che stava raccontando.
Nella sua terza vita (dopo quella, breve, di giocatore e l'altra, da coach), Madden era ovviamente chiamato a spostarsi da uno Stato all'altro per svolgere il suo ruolo, visto che il campionato si gioca in luoghi tra loro molto distanti degli Usa. Ma aveva paura dell'areo. Eh sì, colui che in un tackle ci aveva rimesso un ginocchio perché non si tirava indietro se c'era da scontrarsi, era terrorizzato dal volo. Ancora una volta lo ammise e scelse un pullman, proprio così, per coprire le lunghe distanze e farsi trovare al suo posto. Il bus venne chiamato il "Madden cruiser". Durante i suoi spostamenti la gente lo riconosce ed osanna coem un mito (che ovviamente ha il suo busto nella Hall of Fame del football).
Dopo aver commentato numerose stagioni e altrettanti Super Bowl, John trovò una quarta via per essere ancora protagonista in età avanzata. Divenne un...videogioco. Meglio: diede il suo nome al gioco elettronico del football americano e ne fu protagonista nello sviluppo e nel lancio. Si chiamò prima "John Madden Football" e poi solalmente "Madden Nfl". Per capirci è, ancora oggi, uno dei videogiochi più venduti di tutti i tempi, ha un seguito (letteralmente) oceanico e lo giocano anche le stelle della National football league, tanto è "realistico" e divertente. Va detto che attorno all'immagine di copertina gira la storia di una sorta di "maledizione". Già, la "maledizione di Madden": in parole povere, il giocatore che si fa immortalare nella foto che propaganderà il gioco, inevitabilmente, si farà male durante la stagione. Facile pronostico, visto che nella disciplina agonistica fatta di colpi senza sconti, farsi male è, praticamente, all'ordine del giorno. Ma anche su questo John ci rideva su. Contribuiva a far parlare del gioco e a (stra)venderlo...
E' proprio vero: non ci sarà nessun altro come lui nel football, così forte e fragile, superiore e umanissimo, capace di reinventarsi ogni volta. "Una leggenda", lo definisce la Nfl. Che lo piange, come tutti i coach e i giocatori del passato e del presente. Ciao "Coach" Madden.
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PLAYOFF— QUALIFICATE
AFC: 1. Tennessee Titans (12-5); 2. Kansas City Chiefs (12-5); 3. Buffalo Bills (11-6); 4. Cincinnati Bengals(10-7); 5. Las Vegas Raiders (10-7); 6. New England Patriots (10-7); 7. Pittsburgh Steelers (9-7-1)
NFC: 1. Green Bay Packers (13-4); 2. Tampa Bay Buccaneers (13-4); 3. Dallas Cowboys (12-5); 4. LA Rams (12-5); 5. Arizona Cardinals (11-6); 6. San Francisco 49ers (10-7); 7. Philadelphia Eagles (9-8).
Playoff -Primo turno:
Sabato 15: Las Vegas Raiders at Cincinnati Bengals a seguire New England Patriots at Buffalo Bills.
Domenica 16: Philadelphia Eagles at Tampa Bay Buccaneers, San Francisco 49ers at Dallas Cowboysm Pittsburgh Steelers at Kansas City Chiefs
Lunedì 17: Arizona Cardinals at Los Angeles Rams.
In bye Tennessee Titans e Green Bay Packers
AFC: 1. Tennessee Titans (12-5); 2. Kansas City Chiefs (12-5); 3. Buffalo Bills (11-6); 4. Cincinnati Bengals(10-7); 5. Las Vegas Raiders (10-7); 6. New England Patriots (10-7); 7. Pittsburgh Steelers (9-7-1)
NFC: 1. Green Bay Packers (13-4); 2. Tampa Bay Buccaneers (13-4); 3. Dallas Cowboys (12-5); 4. LA Rams (12-5); 5. Arizona Cardinals (11-6); 6. San Francisco 49ers (10-7); 7. Philadelphia Eagles (9-8).
Playoff -Primo turno:
Sabato 15: Las Vegas Raiders at Cincinnati Bengals a seguire New England Patriots at Buffalo Bills.
Domenica 16: Philadelphia Eagles at Tampa Bay Buccaneers, San Francisco 49ers at Dallas Cowboysm Pittsburgh Steelers at Kansas City Chiefs
Lunedì 17: Arizona Cardinals at Los Angeles Rams.
In bye Tennessee Titans e Green Bay Packers
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Re: NFL - Football americano
Wild Card playoffs
AFC
Las Vegas Raiders at Cincinnati Bengals 19-26
New England Patriots at Buffalo Bills 17-47
Pittsburgh Steelers at Kansas City Chiefs 21-42
NFC
Philadelphia Eagles at Tampa Bay Buccaneers 15-31
San Francisco 49ers at Dallas Cowboys 23-17
Arizona Cardinals at Los Angeles Rams 11-34
Divisional playoffs
AFC
Cincinnati Bengals at Tennessee Titans
Buffalo Bills at Kansas City Chiefs
NFC
San Francisco 49ers at Green Bay Packers
Los Angeles Rams at Tampa Bay Buccaneers
..........
Salta il fattore campo solo a Dallas, un'altra grande delusione per i Cowboys di Jerry Jones. Crollano i Patriots che sembravano in grande ripresa a due anni dall'addio di Tom Brady.
Nel prossimo weekend grandi sfide a Kansas City e Tampa.
AFC
Las Vegas Raiders at Cincinnati Bengals 19-26
New England Patriots at Buffalo Bills 17-47
Pittsburgh Steelers at Kansas City Chiefs 21-42
NFC
Philadelphia Eagles at Tampa Bay Buccaneers 15-31
San Francisco 49ers at Dallas Cowboys 23-17
Arizona Cardinals at Los Angeles Rams 11-34
Divisional playoffs
AFC
Cincinnati Bengals at Tennessee Titans
Buffalo Bills at Kansas City Chiefs
NFC
San Francisco 49ers at Green Bay Packers
Los Angeles Rams at Tampa Bay Buccaneers
..........
Salta il fattore campo solo a Dallas, un'altra grande delusione per i Cowboys di Jerry Jones. Crollano i Patriots che sembravano in grande ripresa a due anni dall'addio di Tom Brady.
Nel prossimo weekend grandi sfide a Kansas City e Tampa.
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Divisional playoffs
AFC
Cincinnati Bengals at Tennessee Titans 19-16
Buffalo Bills at Kansas City Chiefs 36-42 OT
NFC
San Francisco 49ers at Green Bay Packers 13-10
Los Angeles Rams at Tampa Bay Buccaneers 30-27
Conference Championships
AFC
Cincinnati Bengals at Kansas City Chiefs 27-24 OT
NFC
San Francisco 49ers at Los Angeles Rams 17-20
SUPER BOWL LVI
Cincinnati Bengals vs Los Angeles Rams (13/02 at Sofi Stadium, Inglewood, California).
-----------
Playoff come al solito spettacolari ed incertissimi. I Bengals tornano al Super Bowl dopo 33 anni, i Rams dopo soli 3 anni.
Per Cincinnati è il terzo Super Bowl, i due precedenti li aveva persi contro i 49ers contro cui hanno rischiato di giocarsi anche il terzo.
Exploit clamoroso per i Bengals: due anni fa erano la peggior squadra della NFL mentre lo scorso anno avevano racimolato solo 4 vittorie.
Fondamentali le scelte vincenti al draft dei rookie con gli innesti del quarterback Burrow (prima scelta 2020), del ricevitore Jamarr Chase e del kicker McPherson decisivo anche ieri all'overtime contro Kansas City dopo il calcio vincente da 52 yards contro Tennessee a tempo scaduto.
I Rams hanno costruito la stagione sulla combo spettacolare in attacco tra quarterback Stafford alla prima stagione lontano da Detroit e il ricevitore Cooper Kupp anche stanotte protagonista con due touchdown.
Si preannuncia un Superbowl avvincente tra una squadra giovane emergente ed una costruita per vincere.
AFC
Cincinnati Bengals at Tennessee Titans 19-16
Buffalo Bills at Kansas City Chiefs 36-42 OT
NFC
San Francisco 49ers at Green Bay Packers 13-10
Los Angeles Rams at Tampa Bay Buccaneers 30-27
Conference Championships
AFC
Cincinnati Bengals at Kansas City Chiefs 27-24 OT
NFC
San Francisco 49ers at Los Angeles Rams 17-20
SUPER BOWL LVI
Cincinnati Bengals vs Los Angeles Rams (13/02 at Sofi Stadium, Inglewood, California).
-----------
Playoff come al solito spettacolari ed incertissimi. I Bengals tornano al Super Bowl dopo 33 anni, i Rams dopo soli 3 anni.
Per Cincinnati è il terzo Super Bowl, i due precedenti li aveva persi contro i 49ers contro cui hanno rischiato di giocarsi anche il terzo.
Exploit clamoroso per i Bengals: due anni fa erano la peggior squadra della NFL mentre lo scorso anno avevano racimolato solo 4 vittorie.
Fondamentali le scelte vincenti al draft dei rookie con gli innesti del quarterback Burrow (prima scelta 2020), del ricevitore Jamarr Chase e del kicker McPherson decisivo anche ieri all'overtime contro Kansas City dopo il calcio vincente da 52 yards contro Tennessee a tempo scaduto.
I Rams hanno costruito la stagione sulla combo spettacolare in attacco tra quarterback Stafford alla prima stagione lontano da Detroit e il ricevitore Cooper Kupp anche stanotte protagonista con due touchdown.
Si preannuncia un Superbowl avvincente tra una squadra giovane emergente ed una costruita per vincere.
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SUPER BOWL LVI
LOS ANGELES RAMS- Cincinnati Bengals 23-20.
Il momento migliore del SB LVI probabilmente è stato lo spettacolare concerto dell'half time con Snoop Dogg, Dr. Dre, 50 Cent, Mary J. Blige, Kendrick Lamar ed Eminem.
La partita tra Los Angeles Rams e Cincinnati Bengals invece è stata abbastanza bloccata e priva di grandi spunti tecnici. Tuttavia l'equilibrio nel punteggio ha reso il finale emozionante e incerto fino all'ultimo lancio. Hanno vinto meritatamente 23-20 i LA Rams, confermando la tradizione positiva della squadra che gioca in casa, dopo il successo dei Buccaneers a Tampa dello scorso anno.
I Rams si sono dimostrati superiori nella linea di difesa e nell'esplosività dell'attacco dove ancora una volta le ricezioni di Cooper Kupp, MVP della serata si sono rivelate decisive, pur facendo i conti con l'infortunio a metà partita di Odell Bechkam jr fino a quel momento incontenibile.
Il QB Matthew Stafford nonostante due intercetti subiti corona una stagione indimenticabile con il SB vinto al primo anno in cui gioca i playoff visto che nelle annate precedenti a Detroit aveva collezionato solo delusioni.
Per Cincinnati una sconfitta a testa alta con qualche rimpianto per la gestione troppo conservativa degli ultimi due tempi quando grazie ad un errore arbitrale evidente si erano portati sul 17-13. I Rams hanno praticamente annullato Jamarr Chase, il miglior ricevitore dei Bengals e non sono bastati i due touchdown di Higgins. Cinci ha pagato poi ancora una volta le difficoltà della linea a protezione di Joe Burrow, dazio pagato caro contro la difesa aggressiva dei Rams. Era il punto debole dei Bengals e stavolta il talento di Burrow non è bastato per assicurare una produzione offensiva efficace a Cincinnati. Questa squadra in ogni caso può avere un grande futuro con i talentuosi rookie inseriti a roster negli ultimi anni che potrebbero portare Cincinnati a vincere finalmente un SB dopo tre finali perse.
Per i Rams del giovane head coach Sean McVay è il secondo Super Bowl vinto dopo quello con la squadra stellare del 1999 conquistato quando la franchigia aveva sede a Saint Louis.
LOS ANGELES RAMS- Cincinnati Bengals 23-20.
Il momento migliore del SB LVI probabilmente è stato lo spettacolare concerto dell'half time con Snoop Dogg, Dr. Dre, 50 Cent, Mary J. Blige, Kendrick Lamar ed Eminem.
La partita tra Los Angeles Rams e Cincinnati Bengals invece è stata abbastanza bloccata e priva di grandi spunti tecnici. Tuttavia l'equilibrio nel punteggio ha reso il finale emozionante e incerto fino all'ultimo lancio. Hanno vinto meritatamente 23-20 i LA Rams, confermando la tradizione positiva della squadra che gioca in casa, dopo il successo dei Buccaneers a Tampa dello scorso anno.
I Rams si sono dimostrati superiori nella linea di difesa e nell'esplosività dell'attacco dove ancora una volta le ricezioni di Cooper Kupp, MVP della serata si sono rivelate decisive, pur facendo i conti con l'infortunio a metà partita di Odell Bechkam jr fino a quel momento incontenibile.
Il QB Matthew Stafford nonostante due intercetti subiti corona una stagione indimenticabile con il SB vinto al primo anno in cui gioca i playoff visto che nelle annate precedenti a Detroit aveva collezionato solo delusioni.
Per Cincinnati una sconfitta a testa alta con qualche rimpianto per la gestione troppo conservativa degli ultimi due tempi quando grazie ad un errore arbitrale evidente si erano portati sul 17-13. I Rams hanno praticamente annullato Jamarr Chase, il miglior ricevitore dei Bengals e non sono bastati i due touchdown di Higgins. Cinci ha pagato poi ancora una volta le difficoltà della linea a protezione di Joe Burrow, dazio pagato caro contro la difesa aggressiva dei Rams. Era il punto debole dei Bengals e stavolta il talento di Burrow non è bastato per assicurare una produzione offensiva efficace a Cincinnati. Questa squadra in ogni caso può avere un grande futuro con i talentuosi rookie inseriti a roster negli ultimi anni che potrebbero portare Cincinnati a vincere finalmente un SB dopo tre finali perse.
Per i Rams del giovane head coach Sean McVay è il secondo Super Bowl vinto dopo quello con la squadra stellare del 1999 conquistato quando la franchigia aveva sede a Saint Louis.
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NFL - Football americano
Sorpresa Guelfi: Firenze campione d'Italia
Soffia un vento nuovo sul football americano made in Italy. I Guelfi Firenze sono i nuovi campioni d'Italia. Una sorpresa, perché hanno interrotto una striscia che vedeva alternarsi Milano e Parma ai vertici, con Seamen e Panthers. I toscani, da ora, non potranno più essere considerati degli outsider.
Firenze ha costruito in pochi anni la sua forza e credibilità e l'altra notte al Dall'Ara di Bologna, ha raccolto i frutti di una progressione costante e di un lavoro fatto con passione e dedizione. Un team magistralmente condotto da coach Art Biles, con il giusto mix di talenti nostrani, giovani promettenti e, ovviamente, americani in grado di fare la differenza.
La gara con i Seamen è stata intensa e incerta, come dice il punteggio. I toscani, che hanno nell'offense il loro punto di forza, questa volta l'hanno vinta anche con giocate difensive importanti, come l'intercetto di Lonzar che, visto il punteggio finale, può dirsi decisivo o quasi.
Bene il qb Fimiani, giocatore moderno e coraggioso, che interpreta il ruolo uscendo spesso e volentieri dalla tasca e sfidando i linebacker avversari per chiudere i down o andare direttamente in touchdown.
Ma sarebbe giusto fare il nome di tutti i Guelfi perché davvero mai come in questo caso si è trattato di una vittoria del gruppo, dal coaching staff ai giocatori ai dirigenti.
Ovvia delusione in casa dei titolatissimi Seamen di Marco Mutti, in questi anni abituati a vincere, se non a dominare in molti campi. C'è da dire che hanno perso subito per infortunio la loro migliore arma offensiva, Castle, ma un team come quello lombardo sa come ovviare a tutto questo. Meno brillante del solito il qb Zahradka in alcune scelte.
La gara è stata in bilico e a un certo punto i milanesi avevano anche messo il muso davanti. Ma poi non hanno saputo replicare al sorpasso guelfo.
Guelfi 21, Seamen 17, la Ifl (Italian football league) saluta i nuovi campioni d'Italia.
(repubblica.it)
Soffia un vento nuovo sul football americano made in Italy. I Guelfi Firenze sono i nuovi campioni d'Italia. Una sorpresa, perché hanno interrotto una striscia che vedeva alternarsi Milano e Parma ai vertici, con Seamen e Panthers. I toscani, da ora, non potranno più essere considerati degli outsider.
Firenze ha costruito in pochi anni la sua forza e credibilità e l'altra notte al Dall'Ara di Bologna, ha raccolto i frutti di una progressione costante e di un lavoro fatto con passione e dedizione. Un team magistralmente condotto da coach Art Biles, con il giusto mix di talenti nostrani, giovani promettenti e, ovviamente, americani in grado di fare la differenza.
La gara con i Seamen è stata intensa e incerta, come dice il punteggio. I toscani, che hanno nell'offense il loro punto di forza, questa volta l'hanno vinta anche con giocate difensive importanti, come l'intercetto di Lonzar che, visto il punteggio finale, può dirsi decisivo o quasi.
Bene il qb Fimiani, giocatore moderno e coraggioso, che interpreta il ruolo uscendo spesso e volentieri dalla tasca e sfidando i linebacker avversari per chiudere i down o andare direttamente in touchdown.
Ma sarebbe giusto fare il nome di tutti i Guelfi perché davvero mai come in questo caso si è trattato di una vittoria del gruppo, dal coaching staff ai giocatori ai dirigenti.
Ovvia delusione in casa dei titolatissimi Seamen di Marco Mutti, in questi anni abituati a vincere, se non a dominare in molti campi. C'è da dire che hanno perso subito per infortunio la loro migliore arma offensiva, Castle, ma un team come quello lombardo sa come ovviare a tutto questo. Meno brillante del solito il qb Zahradka in alcune scelte.
La gara è stata in bilico e a un certo punto i milanesi avevano anche messo il muso davanti. Ma poi non hanno saputo replicare al sorpasso guelfo.
Guelfi 21, Seamen 17, la Ifl (Italian football league) saluta i nuovi campioni d'Italia.
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Dramma sfiorato nell'ultimo monday night tra Cincinnati Bengals e Buffalo Bills: la safety Damar Hamlin dopo uno scontro di gioco con il ricevitore Higgins è caduto a terra privo di sensi. Il giocatore dei Bills ha avuto un arresto cardiaco ed è stato trasportato dopo vari tentativi di rianimazione in ospedale. La partita, peraltro decisiva per la griglia playoff, è stata sospesa è poi definitivamente cancellata dalla NFL. Hamlin è ancora in terapia intensiva e intubato ma secondo le ultime notizie è in netto miglioramento.
Nella storia della NFL un solo giocatore è deceduto in campo per problemi cardiaci: nel 1971 Chuck Hughes, ricevitore dei Detroit Lions, morì a seguito di un arresto cardiaco durante una partita contro i Chicago Bears.
In quel caso l'incontro fu terminato regolarmente.
Nella storia della NFL un solo giocatore è deceduto in campo per problemi cardiaci: nel 1971 Chuck Hughes, ricevitore dei Detroit Lions, morì a seguito di un arresto cardiaco durante una partita contro i Chicago Bears.
In quel caso l'incontro fu terminato regolarmente.
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ars72
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Si è chiusa nel weekend la regular season: fuori Green Bay Packers e New England Patriots, il turno di bye ai playoff lo conquistano Kansas City Chiefs e Philadelphia Eagles.
PLAYOFF
AFC
(7) Miami Dolphins at (2) Buffalo Bills
(6) Baltimore Ravens at (3) Cincinnati Bengals
(5) Los Angeles Chargers at (4) Jacksonville Jaguars
Wild-card round bye: (1) Kansas City Chiefs
NFC
(7) Seattle Seahawks at (2) San Francisco 49ers
(6) New York Giants at (3) Minnesota Vikings
(5) Dallas Cowboys at (4) Tampa Bay Buccaneers
Wild-card round bye: (1) Philadelphia Eagles
PLAYOFF
AFC
(7) Miami Dolphins at (2) Buffalo Bills
(6) Baltimore Ravens at (3) Cincinnati Bengals
(5) Los Angeles Chargers at (4) Jacksonville Jaguars
Wild-card round bye: (1) Kansas City Chiefs
NFC
(7) Seattle Seahawks at (2) San Francisco 49ers
(6) New York Giants at (3) Minnesota Vikings
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Wild-card round bye: (1) Philadelphia Eagles
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NFL - Football americano
PLAYOFF
AFC
(7) Miami Dolphins at (2) Buffalo Bills 31-34
(6) Baltimore Ravens at (3) Cincinnati Bengals 17-24
(5) Los Angeles Chargers at (4) Jacksonville Jaguars 30-31
Wild-card round bye: (1) Kansas City Chiefs
NFC
(7) Seattle Seahawks at (2) San Francisco 49ers 23-41
(6) New York Giants at (3) Minnesota Vikings 31-24
(5) Dallas Cowboys at (4) Tampa Bay Buccaneers 31-14
Wild-card round bye: (1) Philadelphia Eagles
AFC
(7) Miami Dolphins at (2) Buffalo Bills 31-34
(6) Baltimore Ravens at (3) Cincinnati Bengals 17-24
(5) Los Angeles Chargers at (4) Jacksonville Jaguars 30-31
Wild-card round bye: (1) Kansas City Chiefs
NFC
(7) Seattle Seahawks at (2) San Francisco 49ers 23-41
(6) New York Giants at (3) Minnesota Vikings 31-24
(5) Dallas Cowboys at (4) Tampa Bay Buccaneers 31-14
Wild-card round bye: (1) Philadelphia Eagles