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ars72
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Messaggio da ars72 »

I Pearl Jam ti fanno giocare a Space Invaders

La band lancia il nuovo singolo ‘Quick Escape’ con un video e una replica del videogioco arcade anni ’70

Due giorni prima della pubblicazione dell’undicesimo album Gigaton, i Pearl Jam hanno lanciato il nuovo singolo Quick Escape. È accompagnato da un videoclip in cui, al posto del gruppo, appaiono immagini spettacolari della Terra. La canzone, del resto, racconta un viaggio attorno al mondo alla ricerca di un “posto che Trump non abbia rovinato”. Nel testo sono citati Zanzibar, Freddie Mercury e i Queen.
Il video non è l’unico strumento promozionale usato dal gruppo per lanciare Quick Escape.

Collegandosi a questo indirizzo si può giocare a una replica di Space Invaders, videogioco arcade del 1978.

http://quickescape.pearljam.com/

Si sceglie il personaggio che si vuole interpretare fra i membri dei Pearl Jam, compreso il tastierista aggiunto Boom Gaspar, e si entra in azione cercando di distruggere le navicelle nemiche proteggendosi dietro ai bunker. Un cartellone tiene nota dei punteggi che hanno giocato finora.

https://www.rollingstone.it/musica/news ... rs/509253/

Pochi gruppi resistono all'usura del tempo come i Pearl Jam, e Gigaton non è certo l'album di una band in declino.
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Re: Musica

Messaggio da ars72 »

Coronavirus, muore a Los Angeles il cantautore John Prine. Vinse due premi Grammy

Bob Dylan lo aveva definito uno dei suoi artisti preferiti. Ha sconfitto due volte il cancro, ma non ha potuto fare nulla contro il Covid

Il cantante John Prine, vincitore del Grammy, è morto a 73 anni per le conseguenze del coronavirus. Prine, che da ragazzo consegnava la posta, emerse dalla scena del country-folk di Chicago negli anni Settanta per diventare uno dei cantautori più influenti della sua generazione.

https://www.repubblica.it/spettacoli/mu ... 253426486/

L'omonimo album di debutto del 1971 è un capolavoro del country- folk ..alcuni dei brani furono poi reinterpretati da diversi artisti (Joan Baez, John Denver, Al Kooper, Johnny Cash, John Fogerty etc)
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Re: Musica

Messaggio da kira »

Il nuovo album di inediti di Joe Satriani, il virtuoso della chitarra ormai 63enne, esce domani 10 aprile e si intitola Shapeshifting

Immagine

Il disco è stato preceduto dal singolo "Nineteen Eighty”, lanciato ormai già da diverse settimane.

Questa la tracklist:
Shapeshifting
Big Distortion
All For Love
Ali Farka, Dick Dale, an Alien and Me
Teardrops
Perfect Dust
Nineteen Eighty
All My Friends Are Here
Spirits, Ghosts and Outlaws
Falling Stars
Waiting
Here The Blue River
Yesterday’s Yesterday

Doveva partire un tour di Satriani proprio domani, accompagnato da Kenny Aronoff, dal bassista Bryan Beller (Aristocrats) e dal tastierista Rai Thistlethwayte (Thirsty Merc), in calendario anche sei tappe italiane tra il 10 ed il 16 maggio (Bologna, Roma, Napoli, Lecce e Firenze), ma a questo punto credo che salterà tutto.
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Messaggio da ars72 »

Addio a Dave Greenfield, tastierista degli Stranglers: era positivo al Covid

"Siamo profondamente tristi di dover annunciare la prematura scomparsa della leggenda della tastiera Dave Greenfield, avvenuta la sera del 3 maggio 2020". Così sul loro profilo ufficiale gli Stranglers annunciano la morte per coronavirus del loro tastierista Dave Greenfield, nato 71 anni fa. "A seguito di un ricovero in ospedale per problemi cardiaci - scrive la band -, Dave è risultato positivo al virus Covid-19 domenica scorsa (il 26 aprile, ndr) ma purtroppo ha perso la sua battaglia ieri sera". I membri della band ricordano Greenfield come una "persona adorabile, amichevole ed eccentrica che trovava sempre il tempo per chiacchierare". Greenfield era entrato a far parte dei The Stranglers nel 1975, poco dopo la nascita della band.

https://www.adnkronos.com/intrattenimen ... rs48J.html

Che brutta notizia :( :(

Li avevo visti live a Roma a dicembre scorso..Ciao Dave :(
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Re: Musica

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Bruttissima notizia, i suoi virtuosismi barocchi alla tastiera in "The Raven" sono indimenticabili. Ora dopo il ritiro per limiti di età di Jet Black, dei vecchi rimane a reggere la baracca solo il mitico JJ Burnel
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Messaggio da ars72 »

Morto a 73 anni Florian Schneider, uno dei due fondatori dei Kraftwerk

Con la sua band ha influenzato la musica dei decenni successivi come forse solo i Beatles: dai new romantic alla techno, passando per l'ambient, l’house, l’hip hop e mille altri generi

https://www.lastampa.it/spettacoli/musi ... 1.38811419


Un' altra grande perdita
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Re: Musica

Messaggio da Web »

E' una vera e propria ecatombe giornaliera, tra musicisti e calciatori non giovani ma neppure troppo anziani non si sa dove girarsi...
Florian aveva lasciato da tempo il gruppo nelle mani di Ralf Hutter, ma senza i Kraftwerk probabilmente molti dei principali gruppi di elettronica che sono nati a seguire oggi non esisterebbero. Veri precursori di molti generi, a mio avviso capolavoro assoluto Autobahn, poi a seguire Radio Activity e Trans Europe Express. Poi la commercializzazione
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Messaggio da ars72 »

Addio a Little Richard, principe trasgressivo del rock'n'roll

Aveva 87 anni. Travolgente, omosessuale, clownesco, esplosivo, nell'America degli anni Cinquanta incarnava l'anima più ribelle e meno addolcita. Tra le sue canzoni passate alla storia 'Tutti Frutti', 'Long Tall Sally', 'Lucille', 'Good Golly Miss Molly'

Elvis è stato senza dubbio il "re del rock'n'roll", ma nella famiglia reale della grande rivoluzione americana degli anni Cinquanta, il principe trasgressivo, quello che fece saltare in aria il banco delle buone maniere e delle sane abitudini, fu lui, Richard Wayne Penniman, meglio noto come Little Richard, scomparso oggi all'età di 87 anni. Fu il primo dei grandi padri del rock'n'roll a trasformare l'eccesso in una forma d'arte: travolgente, omosessuale, clownesco, esplosivo, Little Richard incarnava l'anima più ribelle e meno addolcita del rock'n'roll, il suo stile sguaiato e urlante, i suoi testi deliberatamente nonsense, scardivanano tutte le regole di comunicazione che la musica aveva vissuto fino ad allora, i suoi live show, narcisisti e grandiosi, non temevano il confronto con nessuno se non con quelli di Jerry Lee Lewis.

Richard è stato, con Chuck Berry e Fats Domino, l'anima del rock'n'roll nero, animato da una fisicità travolgente, vicino al boogie e al rhythm'n'blues ma molto meno rigoroso. Decisamente poco incline alle buone maniere, in scena Richard suonava il pianoforte con i piedi, si presentava truccato in maniera eccessiva, alternava le canzoni con lunghi monologhi al limite della mitomania, era insomma il tipico esempio di "corruttore d'anime" inviso ai benpensanti. La sua teatralità era in realtà figlia della tradizione nera, gli artisti neri avevano uno stile scenico ricco di richiami sessuali e non avevano mai avuto il problema della "rispettabilità" che era proprio dei cantanti pop bianchi. Il rock'n'roll era la terra promessa di una intera generazione che cominciava a pensare alla vita in maniera diversa da quella dei genitori. Non più lavoro fisso, bella casa, famiglia numerosa, televisore in sala da pranzo, ma feste e parties tutta la notte, corse in macchina senza scopo, non più un futuro programmato dai genitori, ma la scoperta quotidiana di una vita tutta da immaginare. Il tutto racchiuso nella frase più esplosiva e chiara, per qualsiasi ragazzo dell'epoca, "Wop-bop-a-loo-mop-alop-bam-boom" o come diavolo fosse in realtà lo slogan urlato da Little Richard in apertura della sua Tutti Frutti nel 1955.

Richard era nato da una famiglia canterina, terzo di ben dodici figli, tutti, assieme ai genitori, impegnati nei Penniman Singers, che si esibivano nelle chiese di Macon, Georgia, dove era nato nel dicembre del 1932. Appassionato di musica, imparò subito a suonare il pianoforte e il sassofono e iniziò la sua carriera musicale a diciannove anni, con una band di rhythm'n'blues con la quale incise diversi singoli senza particolare successo. Ma è nel 1955, con Tutti frutti e con l'esplosione del rock'n'roll che le cose per lui cambiarono radicalmente: il brano ebbe una forte programmazione dalle radio, valicò i confini del pubblico afroamericano coinvolgendo i giovani bianchi e scalò le classifiche portando Richard alla fama nazionale. La sua formula era semplice: molto ritmo, una vocalità che metteva insieme lo stile degli "shouter" con quello del pop, testi facilmente memorizzabili e spesso senza un tema particolare che non fosse l'amore o il sesso, e un'immagine decisamente diversa da quella dei "bravi ragazzi" del pop, con abiti molto colorati e vistosi, un lungo ciuffo imbrillantinato, gli occhi truccati.

L'elenco delle sue canzoni passate alla storia conta, oltre alla già citata Tutti Frutti, anche Long Tall Sally, Lucille, Good Golly Miss Molly, Slippin' and slidin', mattoni solidissimi di un edificio musicale grande e duraturo, brani essenziali del repertorio di ogni buon rocker fino a oggi (dai Beatles a Springsteen, per intenderci). Nella sua band, negli anni Sessanta, militò un giovanissimo Jimi Hendrix, suo chitarrista fu anche Johnny Guitar Watson, persino Bob Dylan, giovanissimo, sognava di poter suonare con lui, e il suo stile ha influenzato generazioni intere di musicisti bianchi e neri. La sua vita è stata assai avventurosa, alla fine degli anni Cinquanta diventò un predicatore cristiano, ma già dieci anni dopo il suo universo era stato travolto da droga e sesso, e fino alla fine degli anni Settanta, tra eccessi e successi, il suo stile di vita non cambiò.

Tornato a un regime più salutare, e anche all'attività di predicatore, Richard per buona parte degli anni Ottanta si limitò a frequentare comunità cristiane, fino a quando non trovò un punto di equilibro nella sua ricerca spirituale e musicale, iniziando a "servire Dio attraverso la musica" e ritornando sulle scene, suonando in tutto il mondo con una nuova band e partecipando, come attore, a film e programmi televisivi. Era un uomo gentile e di buone maniere, amatissimo dai colleghi di lavoro, mitizzato addirittura da Jagger, McCartney, James Brown, Otis Redding, David Bowie, Freddie Mercury, persino da molti esponenti del rap odierno, ognuno dei quali ha preso qualcosa dello stile di Little Richard per creare il proprio.

https://www.repubblica.it/

Un mito che se ne va...RIP
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Messaggio da ars72 »

Pink Floyd Football Club

La grande passione calcistica della band inglese. Waters tra i pali, Wright terzino, Mason in mediana e Gilmour ala destra: la storia del “First Eleven” pinkfloydiano, uno dei maggiori esempi della stretta connessione tra calcio e musica rock.

Waters, Wright, Adamson, Mason, O’Rourke, Richardson, Gilmour, Watts, Howard, Thorgerson, Max. E’ l’undici titolare del Pink Floyd Football Club, in campo negli anni Settanta, uno dei maggiori esempi dello stretto rapporto tra calcio e musica rock. Magliette biancoblu come i calzettoni, pantaloncini blu. I componenti della band inglese furono quattro titolari inamovibili: Roger Waters portiere, Rick Wright difensore di fascia, Nick Mason in mediana e David Gilmour all’ala destra. La foto del “First Eleven”, così fu denominata la squadra pinkfloydiana, venne inserita da Storm Thorgerson, deus ex machina grafico del gruppo inglese, nella copertina di A Nice Pair, un disco che la Emi mise in vendita, nel Natale del 1973, sull’onda dello strepitoso successo mondiale di The dark side of the moon. Dato lo scarso tempo a disposizione, l’idea dell’etichetta discografica fu di riunire in una raccolta i primi due album del gruppo: The piper at the gates of dawn ed A saucerful of secrets.

Tra le immagini centrali, Thorgerson pensò, in un primo momento, di immortalare il pugile Floyd Patterson, campione del mondo dei pesi massimi tra il 1956 e il ’62, ritratto in guantoni e calzoncini rosa. L’operazione fallì a causa della richiesta di Patterson che pretese la cifra monstre di cinquemila dollari. Somma ritenuta “oltraggiosa” da tutto lo staff della band che mandò a quel paese il pugile. L’alternativa fu di ritrarre il “first eleven”. Il football rappresentava una presenza costante nella vita dei quattro Floyd. La foto di A Nice Pair fa riferimento ad un incontro in cui il Pink Floyd Fc rimediò un sonoro 4-0 da una squadra di marxisti della parte settentrionale di Londra. Un particolare riportato da Nicholas Shaffner, biografo di punta della band. Sulla linea mediana, il batterista Mason, l’esecutore del “4/4 lento” di molti brani del gruppo, dava il tutto per tutto, uscendo spesso esausto dal rettangolo di gioco. Nella foto ufficiale, Mason è ritratto con una fascia in testa stile “One of these days” ai tempi del live a Pompei di cui il regista Adrian Maben trasse un autentico “cult-movie”.

Il bassista Waters era un portiere coraggioso nelle uscite ma non esente da svarioni. In difesa, sulla fascia destra, il tastierista Wright si muoveva con una certa disinvoltura, sia pur palesando una tecnica non proprio raffinata. Un terzino che cercava spesso le sovrapposizioni, scambiandosi il pallone con l’ala destra Gilmour che, a dire il vero, in un campo di calcio non mostrò la stessa classe e sicurezza palesata sul palco con la sua Fender. “C’era sempre un pallone con noi, nelle nostre tournée in giro per il mondo”, ha ricordato Roger Waters, tifoso dell’Arsenal, confermando che il calcio era una costante nei tour della band. A Padova, nel luglio 2013, Waters lasciò il suo autografo sulla seconda maglia della squadra veneta, molto simile a quella usata dai Gunners inglesi.

Scandagliando la discografia pinkfloydiana, c’è un brano dove emerge nitido il collegamento tra la musica dei Pink Floyd e il football: Fearless, traccia inserita nell’album Meedle (1971). Nella parte finale, alle note di chitarra si sovrappone il coro di “The Kop”, la curva dei tifosi del Liverpool, che intona la celeberrima You’ll Never Walk Alone, inno sportivo di molte squadre inglesi (“Quando cammini nel bel mezzo di una tempesta, tieni bene la testa in alto e non aver paura del buio alla fine della tempesta … cammina nel vento, cammina nella pioggia, anche se i tuoi sogni saranno sconvolti e scrollati, va avanti, va avanti con la speranza nel tuo cuore…”).

Quel coro fu registrato durante un derby tra i Reds e l’Everton. Alla fine, infatti, si percepisce nel disco un “Everton, Everton” sommerso dai fischi dei tifosi avversari. Dal 1906, una delle curve dello stadio di Liverpool è chiamata ufficialmente Spion Kop, dal nome di una collina nella regione sudafricana del Natal, luogo dell’omonima battaglia della seconda guerra Anglo-Boera dove si registrarono gravi perdite tra i soldati britannici. Gran parte dei caduti, provenienti da Liverpool, facevano parte del reggimento di fanteria del “Lancashire”. La tifoseria che occupa quella curva di Anfield Road viene chiamata, familiarmente, The Kop. Anche altri stadi, come il St. Andrews di Birmingham o Hillsborough di Sheffield, hanno una curva o una tribuna chiamata Kop.

Dell’undici titolare pinkfloydiano fece parte anche Chris Adamson, road manager del gruppo nei primi anni ’70. Fu lui a suggerire alla band i titoli di alcuni brani, tra cui When you’re in, Speak to me ed Any colour you like. Adamson è rimasto celebre anche per il breve parlato all’inizio di Dark side of the moon: “I was made for fucking years, absolutely years…”. Da giocatore presidiava, in fase difensiva, la fascia sinistra, giocando a calcio spesso con le scarpe da tennis. Bob Richardson era il centrale della difesa. Soprannominato “Liverpool Bobby”, lavorò con Peter Watts dalla fine degli anni Sessanta fino al ‘73.

Il roadie Peter Watts nel First Eleven ricoprì il ruolo di centrocampista centrale. Padre dell’attrice Naomi Watts, tecnico del suono e road manager della band, la sua collaborazione con i Pink Floyd finì prima del “British Winter Tour” del ’74 a causa dei suoi problemi di tossicodipendenza. Watts morì nell’agosto del ‘76. Il corpo senza vita fu trovato a Notting Hill, in una casa londinese di proprietà del gruppo. La polizia rinvenne, accanto al cadavere, una siringa ed evidenti tracce di eroina. Nella storia musicale dei Pink Floyd resta, indelebile ed inconfondibile, l’urlo di Watts in Speak to me e la sua “risata folle” nella parte conclusiva di Brain Damage.

Arthur Max, tecnico delle luci della band dal periodo barrettiano fino al ’74, era l’ala sinistra, imprevedibile e sempre pronto all’affondo alla ricerca del cross. Steve O’Rourke, manager dei Pink Floyd, venne impiegato come secondo difensore centrale, ultimo baluardo davanti al portiere. Uno che in campo non badava al sodo. Nella foto di A Nice Pair, O’Rourke è il giocatore più alto. Il centravanti era Tony Howard, agente musicale, impegnato con i Pink Floyd dalle serate dell’Ufo di metà anni Sessanta e fino ai concerti del 1994, dove ricoprì il ruolo di tour manager.

Al barbuto Storm Thorgerson venne affidato il ruolo di regista del First Eleven. Fondatore, con Audrey Bo Powell, dello studio Hipgnosis, Thorgerson, deceduto nell’aprile del 2013, rivoluzionò il modo di realizzare le copertine degli album. Gilmour lo definì “una forza costante nella sua vita, sia sul piano lavorativo che umano. Una spalla sulla quale piangere ed un grande amico”. Mason descrisse Thorgerson come “un lavoratore infaticabile, dall’inizio alla fine”.

Non mancavano le tifose al seguito della squadra, a cominciare da cinque bellissime “cheerleaders” con tanto di magliette dove campeggiavano due stelle sotto le lettere “PF FC”. La foto del First Eleven finì anche in un opuscolo, pubblicato nel ’74, contenente la discografia dettagliata dei primi undici album dei Pink Floyd. Cinque anni più tardi, dopo l’uscita di The Wall, con il nome di “The First XI” fu chiamato un cofanetto, pubblicato dalla Emi, comprendente tutti i dischi dei Pink Floyd, da The Piper at the gates of dawn ad Animals. Di quel cofanetto, stampato in sole mille copie, le perle furono due rare stampe “picture disc” di Dark side e Wish you were, tra le pochissime versioni “picture” nella discografia ufficiale “in vinile” dei Pink Floyd.

La storia del “First Eleven” pinkfloydiano non è l’unico esempio di sinergia tra rock e calcio. Rod Stewart è un supertifoso del Celtic Glasgow, Elton John è stato presidente del Watford e ha dedicato un brano al fuoriclasse rumeno Hagi (I’m still standing). In una fotografia del 1976, l’autore di Your Song è ritratto all’interno dello stadio “Azteca” di Città dei Messico, intento a calciare un rigore sotto lo sguardo sorridente del fuoriclasse inglese Best. I Primal Scream scrissero “The Man and the Scream Team Meet the Barney Army” per la nazionale scozzese mentre i Super Furry Animals dedicarono “The Man Don’t Give a Fuck” a Robin Friday, attaccante del Cardiff City, scomparso a 38 anni dopo una vita vissuta sul filo del rasoio e spesso a stretto contatto con la droga. ”Sul campo – affermò Friday – odio tutti gli avversari. Non mi importa niente di nessuno. La gente pensa che sono pazzo, lunatico. Io sono un vincente”. Da non dimenticare, infine, il tributo dei Kinks a George Best (“Delicate Follower of Fashion”) ed un brano di Morrissey, “Munich Air Disaster 1958”, in omaggio ai calciatori del Manchester United scomparsi nella tragedia aerea del febbraio ’58, dopo lo schianto del volo 609 della British European Airways, sulla pista dell’aeroporto tedesco di München-Riem

https://storiedicalcio.altervista.org/b ... -club.html
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kira
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Re: Musica

Messaggio da kira »

Avellino Città Enjoy - Parodia sulle note del brano Karaoke di Boomdabash & Alessandra Amoroso: https://www.youtube.com/watch?v=8T9SlOMdjjk

E' da far ascoltare al nostro sindaco, così impegnato a fare di Avellino una città enjoy... :---
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Messaggio da ars72 »

Jimi Hendrix, a 50 anni dalla morte il mito sfida il futuro

Alle 12.45 del 18 settembre 1970 il dottor John Bannister, medico del St Mary Abbot's Hospital di Londra, dichiarava morto Jimi Hendrix. Dieci giorni dopo, una volta effettuata l'autopsia, il coroner Gavin Thurston stabilì che la causa della morte era l'asfissia: Hendrix era stato soffocato dal proprio vomito durante il sonno indotto da una dose eccessiva di barbiturici. Tuttavia, vista la mancanza di chiare evidenze, il verdetto sulla morte di uno dei geni della musica del '900 è rimasto aperto. James Marshall Hendrix, per sempre Jimi, avrebbe compiuto 28 anni il 27 novembre.

Come tutta la sua vita, anche la sua stupida morte prematura è avvolta nel mito: più d'uno ha raccolto materiale per dimostrare che le leggerezze e gli errori che hanno portato al decesso fossero tutt'altro che casuali. La tesi del complotto poggia su un dato provato: Hendrix finanziava le Black Panther e per questo era spiato dall'onnipresente FBI di J.Edgar Hoover.

Dunque quella notte maledetta sarebbe stato aiutato a morire con la complicità, volontaria o meno, di Monika Danneman, la donna con cui ha passato la sua ultima notte e che in seguito dichiarò che il suo partner prima di addormentarsi per l'ultima volta aveva preso nove pasticche di Vesparax, un sonnifero non più in commercio, una dose 18 volte superiore a quella consigliata. Il racconto lacunoso della Danneman, le sue incertezze nel chiamare l'ambulanza, i soccorsi tutt'altro che impeccabili, sommati ai files dell'FBI e al verdetto aperto dell'autopsia sono gli elementi a supporto della teoria di un complotto che, come tanti altri, sembra più un tentativo di spiegare la fine assurda di un genio che un fatto reale.

Quello che è certo, invece, è che Jimi Hendrix è una delle vittime più illustri di un business senza scrupoli, che, grazie a contratti capestro, lo sfruttava senza pietà, costringendolo a una massacrante routine di concerti, in attesa di tornare a riprendere possesso della propria musica. Basta pensare che le vicende legali per la gestione del catalogo e dei diritti si sono chiuse definitivamente nel 2009.

In questo mezzo secolo così carico di innovazioni e svolte radicali, la musica di Jimi Hendrix è rimasta attuale, ancora oggi, per esempio, sono in pochi a dubitare del fatto che sia stato il più grande chitarrista della storia del rock. La sua carriera di star è una luce abbagliante durata solo quattro anni. Tutto comincia a Londra nel 1966 e tutto finirà qui, nel 1970, nella città che lo aveva fatto conoscere in tutto il mondo.

In città ci arriva da perfetto sconosciuto, per un'intuizione di Chas Chandler, l'ex bassista degli Animals che diventerà il suo produttore e mentore. Jimi ha alle spalle una durissima gavetta nei circuiti minori dell'America segregata nei primi anni '60. In quegli anni sulla scena di Londra ci sono chitarristi come Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page, Pete Townshend, per non dire poi dei Beatles e dei Rolling Stones: tutti rimangono sconvolti dalla sua apparizione, perché semplicemente nessuno prima aveva suonato la chitarra in quel modo.

Partendo dal blues e dalla musica nera, Hendrix, grazie ad una tecnica mostruosa, porta prima lo strumento e poi la musica nel futuro. Trasforma in musica effetti sonori che prima di lui erano considerati rumore, cambia il concetto stesso di amplificazione, espande in modo rivoluzionario, attraverso l'uso dei pedali, le possibilità espressive della chitarra. Da appassionato cultore della fantascienza, immagina nuovi mondi e gli dà un suono destinato a rimanere nel tempo, al di là di ogni etichetta di genere.

I primi tre album sono capolavori: insieme alla Experience, Mitch Mitchell alla batteria e Noel Redding al basso, incide nel 1967, in meno di un anno, "Are You Experienced", uno dei più grandi debutti di sempre (ci sono "Purple Haze", "Hey Joe", "Foxy Lady") e "Axis: Bold As Love" (ci sono "Little Wing", "Up From The Sky"). Poi nel 1968 registra il suo ultimo album in studio, il doppio "Electric Ladyland", il più grande successo commerciale della sua carriera, con "Voodoo Chile", la straordinaria cover di "All Along The Watchtower" di Dylan, "Crosstown Traffic".

Nel 1967 l'America ancora non lo conosceva: Paul McCartney lo raccomandò agli organizzatori del festival di Monterey dove fu presentato al pubblico da Brian Jones. Su quel palco, il 18 giugno Hendrix e gli Experience misero in scena uno dei set più entusiasmanti della storia del rock. La sua attività era frenetica tra concerti in Europa e negli States e sedute di registrazione. Nel 1969 Noel Redding lascia la band sostituito da Billy Cox, amico di lunghissima data di Hendrix. La mattina del 18 agosto di quello stesso anno c'è un altro appuntamento con la leggenda: Woodstock. Jimi sale sul palco di mattina, dopo essere stato sveglio per tre giorni. La sua versione distorta dell'inno americano è una delle performance più importanti e sconvolgenti di sempre.

La verità è che, nonostante il successo, Hendrix era stanco di essere in balia del business, desiderava cercare strade nuove, si stava avvicinando al jazz, progettava persino un disco con Miles Davis e Gil Evans, suoi dichiarati ammiratori. Nel gennaio del 1970, per liberarsi da un contratto, registra un live con la Band of Gypsies, e cioè Billy Cox e Buddy Miles alla batteria, che uscirà postumo e che contiene "Machine Gun", uno dei vertici della storia del chitarrismo. In agosto finalmente apre al Village di New York, gli Electric Lady Studios i suoi studi registrazione, il sogno della vita. Farà in tempo a registrare una jam session, poi partirà per l'ultima tournée della sua vita. Il 6 settembre, al festival dell'Isola di Fehmarn, in Germania, è la data del suo concerto finale.

Resta il rimpianto per quello che Jimi Hendrix avrebbe ancora potuto dare alla musica e alla creatività. Quello che ha fatto nella sua folgorante e breve carriera continua a sfidare il futuro.

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ars72
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Messaggio da ars72 »

Addio a Chick Corea, leggenda del jazz
Tra i più grandi jazzisti del mondo, aveva 79 anni

È morto all'età di 79 anni Chick Corea, pianista leggenda del jazz. Vincitore di 23 Grammy, ha suonato con i più grandi jazzisti del mondo, da Miles Davis a Stanley Clarke. Origini italiane - all'anagrafe si chiamava Armando Antonio Corea -, l'artista è morto a causa di una rara forma di tumore che solo da poco tempo aveva scoperto di avere.

La notizia della morte del grande artista è stata pubblicata sul suo profilo Facebook con un post che contiene anche il suo commiato, il ringraziamento a "tutti coloro che lungo il mio viaggio hanno contribuito a mantenere vivo il fuoco della musica" e un pensiero a chi gli è stato vicino.

Corea aveva iniziato negli anni Sessanta accanto ad alcuni grandi della musica latinoamericana come Mongo Santamaria e Willie Bobo, prima ancora c'era stato il trombettista Blue Mitchell mentre il primo album è del 1966, si intitola Tones For Joan's Bones e lo realizza in quintetto con Woody Shaw alla tromba e Steve Swallow al contrabbasso. Due anni dopo, si apre una prima porta d'ingresso tra i grandi del jazz, è l'album Now He Sings, Now He Sobs, Roy Haynes alla batteria e Miroslav Vitous al contrabbasso.

Verso la fine degli anni sessanta entra a far parte del gruppo di Miles Davis e partecipa alla realizzazione di album importanti, daI In a Silent Way a Bitches Brew. "Con lui c'è stato l'apprendistato definitivo", aveva dichiarato Corea, "ero un apprendista accanto a Miles. Lo eravamo tutti, l'intera band. Quando sono entrato nel gruppo, nel 1968, tutti quelli che suonavano con Miles non facevano altro che imparare da lui. Uno dei suoi primi pianisti era stato Horace Silver, che è stato un mentore per me. Ho avuto gli insegnanti migliori e sono stato fortunatissimo di avere avuto la possibilità di fare queste esperienze. Miles era il miglior insegnante silenzioso, solo poche parole e una dimostrazione alla tromba di quello che voleva".

Il primo Grammy Award lo vinse nel 1976 per l'album No Mystery della sua band Return to forever, considerata tra le più importanti del genere jazz-fusion. L'ultimo un anno fa, nel 2020, nella categoria dedicata ai migliori album di musica jazz latina, vinto con Antidote, registrato insieme alla Spanish Heart Band.

Nel 1993 Corea fu omaggiato anche da Pino Daniele che lo volle al suo fianco per una nuova versione di Sicily, brano inciso negli anni Ottanta da Corea che il cantautore partenopeo volle inserire nel suo album Che Dio ti benedica e che poi vinse una Targa Tenco. Pino Daniele e Corea avevano già diviso il palco anche in occasione del concertone del Primo Maggio nel 1992.

Lo scorso ottobre era ancora sul palcoscenico ad esibirsi a Clearwater, in Florida, per un programma di piano solo che andava "da Mozart a Monk".

(repubblica.it)
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kira
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Re: Musica

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I Daft Punk si sciolgono dopo 28 anni, l'annuncio in un video: https://www.blogsicilia.it/oltrelostret ... eo/579932/

:(
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Re: Musica

Messaggio da Valerio »

Prenderà il via martedì 2 Marzo per concludersi sabato 6 la 71^ edizione del Festival di Sanremo che sarà condotto per la seconda volta consecutiva da Amadeus che sarà affiancato ogni sera da Fiorello, Achille Lauro e Zlatan Ibrahimovic. Otto, invece, le co-conduttrici che si alterneranno nelle varie serate: Matilde De Angelis, Elodie, Luisa Ranieri, Vittoria Ceretti, Barbara Palombelli, Beatrice Venezi, Serena Rossi e Simona Ventura.

34 i cantanti in gara (26 campioni + 8 nuove proposte)

Per quel che concerne i campioni le esibizioni saranno divise nelle prime due serate (13 Martedì, 13 Mercoledì) mentre Giovedì sarà la serata delle cover di canzoni famose (eseguite con l'eventuale partecipazione di artisti ospiti). Venerdì si esibiranno tutti e 26 i campioni così come nella serata finale prevista per Sabato.

La gara delle nuove proposte invece avrà inizio nelle prime due serate (4 cantanti Martedì, altri 4 Mercoledì) con 2 artisti che accederanno alla finale prevista per Venerdì.

Personalmente con il fiorire di talent musicali, la possibilità di far sentire tramite youtube o social la propria musica e l'appoggio di alcune radio a carattere nazionale che passano canzoni di artisti emergenti (vedi Radio Zeta) la sezione Nuove Proposte non ha più senso di esistere visto che nella sezione Campioni ci sono alcuni nomi che non hanno alle spalle una carriera importante.

Questi i 26 Campioni e le canzoni in gara

Aiello - Ora
Annalisa - Dieci
Arisa - Potevi fare di più
Bugo - E invece sì
Colapesce e Dimartino - Musica leggerissima
Coma_Cose - Fiamme negli occhi
Ermal Meta - Un milione di cose da dirti
Extraliscio feat Davide Toffolo - Bianca luce nera
Fasma - Parlami
Francesca Michielin e Fedez - Chiamami per nome
Francesco Renga - Quando trovo te
Fulminacci - Santa Marinella
Gaia - Cuore amaro
Ghemon - Momento perfetto
Giò Evan - Arnica
Irama - La genesi del tuo colore
La Rappresentante di Lista - Amare
Lo Stato Sociale - Combat Pop
Madame - Voce
Malika Ayane - Ti piaci così
Måneskin - Zitti e buoni
Max Gazzè e La Trifluoperazina Monstery Band - Il farmacista
Noemi - Glicine
Orietta Berti - Quando ti sei innamorato
Random - Torno a te
Willie Peyote - Mai dire mai (La locura)

Queste le 8 Nuove Proposte e le canzoni in gara

Avincola - Goal!
Davide Shorty - Regina
Dellai - Io sono Luca
Elena Faggi - Che ne so
Folcast - Scopriti
Gaudiano - Polvere da sparo
Greta Zuccoli - Ogni cosa sa di te
Wrongonyou - Lezioni di volo

Queste le 26 canzoni (con gli ospiti) che saranno proposte nella serata delle cover di Giovedì

Aiello con Vegas Jones - Gianna
Annalisa - La musica è finita
Arisa con Michele Bravi - Quando
Bugo con i Pinguini Tattici Nucleari - Un'avventura
Colapesce e Dimartino - Povera patria
Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass - Il mio canto libero
Ermal Meta con la Napoli Mandolin Orchestra - Caruso
Extraliscio feat Davide Toffolo con Peter Pichler - Medley Rosamunda
Fasma con Nesli - La fine
Francesca Michielin e Fedez - Medley Del verde e Le cose in comune
Francesco Renga con Casadilego - Una ragione di più
Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci - Penso positivo
Gaia con Lous and the Yakuza - Mi sono innamorato di te
Ghemon con I Neri per caso - Medley Le ragazze, Donne, Acqua e sapone, La canzone del sole
Giò Evan con i cantanti di The Voice Senior - Gli anni
Irama - Cirano
La Rappresentante di Lista con Donatella Rettore - Splendido splendente
Lo Stato Sociale con Sergio Rubini e i lavoratori dello spettacoli - Non è per sempre
Madame - Prisencolinensinainciusol
Malika Ayane - Insieme a te non ci sto più
Måneskin con Manuel Agnelli - Amandoti
Max Gazzè e La Trifluoperazina Monstery Band con Daniele Silvestri e The Magical Mistery Band - Del mondo
Noemi con Neffa - Prima di andare via
Orietta Berti con Le Deva - Io che amo solo te
Random con The Kolors - Ragazzo fortunato
Willie Peyote con Samuele Bersani - Giudizi universali
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kira
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Re: Musica

Messaggio da kira »

Ibra a Sanremo grazie ad un passaggio...di un motociclista: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 9411.shtml
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