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ars72
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Messaggio da ars72 »

Il Muro di Berlino raccontato in 10 canzoni

I palloncini ‘alieni’ lanciati dai Rolling Stones, il bacio immortalato da David Bowie, l'amore impossibile di Elton John, il concerto leggendario di David Hasselhoff: ecco come la musica ha raccontato la caduta, il 9 novembre 1989, del simbolo della Guerra Fredda

“Heroes” David Bowie

Purtroppo, ma soprattutto per fortuna, non rivivremo mai più il Novecento, il “secolo breve”, così ingombrante che chissà per quanto ce lo porteremo ancora dietro. L’erezione del Muro di Berlino nel 1961, i suoi 3,6 metri di altezza che per quasi trent’anni hanno diviso in due il mondo e il suo successivo crollo, è uno degli aspetti più significativi del secolo scorso, che ha segnato l’immaginario collettivo e inevitabilmente ispirato decine di prodotti culturali. Tra questi la musica, almeno nel Novecento, permetteteci di dire, è stata “prodotto leader”, così come Berlino è stata tappa fondamentale, se non addirittura rifugio esistenziale, per moltissimi artisti che a loro volta hanno segnato questo pazzo, folle, violento e bellissimo secolo in maniera indelebile. Abbiamo selezionato dieci canzoni che in un modo o nell’altro – meriti sul campo, tematiche trattate, vicende assurde – sono legate indissolubilmente al Muro di Berlino, di cui ricorre oggi il trentesimo anniversario della caduta, un buon modo per ricordarci anche quanto sia insensato costruire muri. Anche perché non siamo più nel Novecento, e quindi non è detto che si potrebbe tirare fuori un’altra colonna sonora minimamente all’altezza.
Il celeberrimo singolo del Duca Bianco è uno dei pezzi di punta nella discografia di brani legati al Muro di Berlino, così come lo stesso Bowie è legato alla città di Berlino. La capitale tedesca ha giocato un ruolo fondamentale nella sua carriera – ma in generale nella sua esistenza – così come è avvenuto per tante icone della sua generazione, Lou Reed, Iggy Pop e Nick Cave su tutti. L’omonimo album, Heroes appunto, fa parte della trilogia berlinese, secondo capitolo uscito nel 1977 tra Low e Lodger ed è sicuramente quello che ha riscosso maggiore successo. Scritto insieme a Brian Eno e registrato in uno studio di Berlino Ovest situato proprio nei pressi del Muro, il pezzo racconta la storia di due amanti separati proprio dal Muro – presumibilmente il produttore Tony Visconti e la corista Antonia Maaß che in quel periodo ebbero un flirt – e che avrebbero potuto essere eroi per un giorno, ridicolizzando i controlli della polizia.

Best lyrics: “I can remember / Standing, by the wall / And the guns shot above our heads / And we kissed, as though nothing could fall / And the shame was on the other side / Oh we can beat them, for ever and ever / Then we could be Heroes, just for one day”

“Nikita” Elton John

Quando nel 1985 uscì Nikita il primo singolo di Ice on fire, Michail Gorbačëv era appena stato eletto Segretario Generale del PCUS, dando inizio al processo di disgelo che avrebbe portato le due super potenze a un dialogo costruttivo. Sicuramente non è a questo che fa riferimento il titolo del disco (che oggi farebbe pensare più che altro al riscaldamento globale e allo scioglimento dei ghiacciai) anche perché la neve c’è eccome nella Berlino separata dal Muro che si vede nel video che accompagna Nikita, in cui Elton John innamorato di Nikita, una guardia sovietica interpretata da Anya Major, viene respinto più volte alla frontiera, e può solo limitarsi a fantasticare dalla sua decappottabile parcheggiata a Berlino Ovest, un futuro occidentale insieme alla donna amata.

Best lyrics: “Oh Nikita You will never know anything about my home / I’ll never know how good it feels to hold you / Nikita I need you so / Oh Nikita is the other side of any given line in time / Counting ten tin soldiers in a row”

“99 Luftballoons” Nena

Non poteva mancare una hit dance-pop totalmente anni 80 in questa lista. 99 Luftballoons è il singolo più famoso dei Nena – tra le band di spicco della “Neue Deutsche Welle” (Nuova Onda Tedesca) – che è impossibile non aver ascoltato in almeno una delle sue infinite cover, traduzioni o apparizioni televisive generalmente in contesti allegri e festosi, che hanno praticamente diluito del tutto il significato originario del pezzo. Durante un concerto dei Rolling Stones tenutosi proprio a Berlino Ovest furono lanciati in cielo centinaia di palloncini. Questa coreografia ispirò il chitarrista dei Nena, Carlo Karges, presente durante il concerto, che immaginò come avrebbero interpretato dall’altra parte del Muro un messaggio del genere. Visto il clima di Guerra Fredda, probabilmente non bene e infatti la canzone parla di 99 palloncini lanciati in aria per gioco, che scatenano l’allarme di un attacco alieno e lo scoppio di una stupidissima e paranoica guerra.

Best lyrics: Ninety-nine decision street / Ninety-nine ministers meet / To worry, worry, super scurry /Call the troops out in a hurry / This is what we’ve waited for / This is it, boys, this is war / The president is on the line /va As ninety-nine red balloons go by

“Wind of Change” Scorpions

Probabilmente la canzone che più di tutte racconta e incarna gli stati d’animo di chi ha vissuto la caduta del Muro il 9 novembre 1989, anche se è uscita un paio d’anni dopo e Klaus Meine sostiene di averla scritta prima della riunificazione della Germania. Ad ogni modo, per rendere la portata di quegli stati d’animo, si tratta tutt’oggi del singolo di maggiore successo in Germania, che ha venduto circa 14 milioni di copie in tutto il mondo. Il vento del cambiamento si riferisce soprattutto agli stravolgimenti politici che sul finire degli anni Ottanta si intensificarono in URSS abbattendo di fatto la cortina di ferro prima ancora che il muro. Tant’è che il pezzo è stato scritto proprio durante il soggiorno a Mosca nei giorni di un concerto degli Scorpions previsto nella capitale Sovietica, un episodio a dir poco raro per una rock-band occidentale.

Best lyrics: The future’s in the air / I can feel it everywhere / Blowing with the wind of change

“Checkpoint Charlie” Steven Van Zandt

Il “Checkpoint Charlie” era uno dei più importanti punti di passaggio del Muro di Berlino, che collegava due quartieri nevralgici come Mitte (occupazione sovietica) con Kreuzberg (occupazione statunitense). Veniva utilizzato soprattutto da diplomatici, ma veniva spesso valicato anche per fughe clandestine, tant’è che nel 1962, durante uno di questi tentativi, fu ucciso Peter Fechter, appena diciottenne. Checkpoint Charlie è uscita nel 1984 come singolo di Voice of America il secondo disco solista di Little Steven, all’epoca ex collaboratore di Bruce Springsteen e chitarrista della E-Street Band. Il brano in questione è ambientato a Berlino e racconta l’assurdità del muro che fa ombra sulla libertà dei cittadini, in generale il disco ha molti contenuti politici, tra cui aspre critiche all’allora presidente Donald Reagan.

Best lyrics: Checkpoint Charlie / Brothers and sisters on the other side / Livin’ in the shadow of a wall so high / Make me wanna cry

A Great Day for Freedom” Pink Floyd

Sebbene il primo brano a cui si associano i Pink Floyd in relazione al Muro di Berlino sia Another brick in the Wall, in realtà nel concept-album The Wall del 1979 la metafora è più ampia ed esistenziale, riferita al concetto di isolamento e alienazione. Il riferimento esplicito al crollo del Muro invece, arriva nel 1994 con A great day for freedom contenuta in The Division Bell – secondo disco senza Roger Waters –, e descrive le grandi speranze e i sentimenti di sollievo a seguito della caduta del Muro, sebbene con una punta di inquietudine per le incertezze sul futuro e il rischio di una disillusione dietro l’angolo.

Best lyrics: On the day the wall came down / They threw the locks onto the ground / And with glasses high we raised a cry / For freedom had arrived

“Surf city eastern block” Arcade Fire

Si tratta della canzone più recente con protagonista il Muro di Berlino, almeno per quanto riguarda questa lista. È una b-side di No cars to go, singolo estratto da Neon Bible del 2007. È un pezzo piuttosto lo-fi per la discografia degli Arcade Fire, è ambientato appunto a Berlino nel 1984 e racconta la vicenda di un ragazzo di fuga verso il blocco Occidentale, eccitato all’idea di poter fare surf in qualche città soleggiata, ma al tempo stesso consapevole che se venisse beccato sarebbero a dir poco guai. È curioso il verso “The eighties ain’t been kind to anyone” se si pensa a quanto gli anni Ottanta siano centrali nell’immaginario odierno e nei riferimenti musicali o televisivi più in voga.

Best lyrics: It’s a shame about the roadblock / If they catch us, we won’t ever talk / Let’s go right now surf city eastern block

“Zoo station” U2

Anche Bono si è trasferito per un periodo a Berlino in cerca di nuova ispirazione, che non tardò ad arrivare grazie alle numerose influenze sonore – industrial, elettronica – che a quei tempi alterarono irreversibilmente il sound degli U2 e che si trovano in Achtung Baby del 1991, probabilmente il capolavoro della band irlandese. Registrato in parte proprio a Berlino, risente anche dell’atmosfera post-caduta del Muro di cui non mancano riferimenti più o meno espliciti: in Zoo Station gli animali dello zoo sono liberi di scorrazzare per Berlino fuori dalle loro gabbie, una metafora ripresa da una leggenda metropolitana diffusasi durante la Seconda Guerra Mondiale, ma che è anche intrisa di una visione entusiastica del futuro (ogni verso inizia con “I’m ready”). Anche in One si fa riferimento, tra le altre cose, alla Germania unita.

Best lyrics: Time is a train / Makes the future the past / Leaves you standing in the station / Your face pressed up against the glass

“Looking for Freedom” David Hasselhoff

Questa invece è una delle vicende più divertenti nell’ambito delle canzoni legate alla caduta del Muro di Berlino. Looking for freedom è un pezzo uscito per la prima volta nel 1978 in America e in Germania, è stato scritto da un ex calciatore, Horst Nussbaum, che a un certo punto ha deciso di diventare produttore discografico sotto il nome di Jack White (no, non è quello a cui state pensando). Esce una versione in inglese e una in tedesco, sostanzialmente senza riscuotere grandi successi, finché nel 1989, il buon Jack White non pensa bene di far incidere di nuovo il pezzo, questa volta interpretato dalla star televisiva David Hasselhoff, protagonista di Supercar. Siamo a giugno, e il Muro deve ancora cadere, ma il successo è enorme e il pezzo finisce dritto al primo posto in Germania. L’apoteosi si raggiunge dopo la caduta del Muro, il pezzo sarà eletto uno dei tanti inni di quei giorni, con tanto di esibizione di Hasselhoff la notte di San Silvestro, direttamente sulle rovine del Muro, di fronte a una folla oceanica. Anche questo era il Novecento.

Best lyrics: I’ve been looking for freedom / I’ve been looking so long / I’ve been looking for freedom / Still the search goes on

“Dancing on the Berlin Wall” Rational Youth

A proposito di ballare sul Muro, un bel pezzo di elettronica New Wave direttamente dal 1984, estratto dall’album di esordio intitolato Cold war night life, giusto per rimanere in tema. Sintetizzatori isterici e atmosfere acide tipiche del periodo, decorano un gruppo di punk che ballano sul Muro e scorrazzano per la città, dal Checkpoint Charlie a Alexanderplatz dove è in corso una specie di rave illegale. Il disco è stato rimasterizzato in una expanded version nel 2009, in occasione dei vent’anni della caduta del muro.

Best lyrics: Checkpoint Charlie’s social climb / Mind the tripwires, watch the mines / On the Alexanderplatz there’s a party goin’ on / Harry Palmer glasses are required / We’re dancing on the Berlin Wall


https://www.rollingstone.it/classifiche ... 440/#Youth
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Re: Musica

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Bellisissimo articolo. Curiosamente Nena, che deve tutta la sua popolarità al pezzo 99 Luftballons, almeno tra gli appassionati di new wave tedesca (o kraut rock o Ndw che dir si voglia) è più ricordata come cantante singola che come gruppo di cui lei era la leader
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ars72
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Messaggio da ars72 »

Il 1 dicembre ho visto all'Orion di Ciampino il concerto degli Stranglers con la band dei Ruts DC di supporto.
Grande serata di amarcord punk inglese del '77 iniziata col gruppo che in origine era guidato da Malcolm Owen scomparso prematuramente per overdose. La miscesa punk- reggae dei Ruts rimane sempre accattivante e ascoltare dal vivo pezzi come Babylon's burning e SUS fa un certo effetto.
Il live degli Stranglers in ogni caso ha dominato la serata: oltre 20 brani a ripercorrere 40 anni di storia del gruppo, la maggior parte del periodo con Hugh Cornwell ..praticamente un best of di altissima qualità anche perchè Baz Warne se la cava molto bene ed oggi anche per motivi anagrafici è un pò il punto di forza del gruppo dal vivo. Jean Jacques Burnel fa un pò da spalla come seconda voce con quella gestualità inconfondibile sul palco mentre il sound di Dave Greenfield conserva un fascino intatto anche live. Jet Black per limiti di età invece non c'è piu' da qualche anno credo.
In ogni caso da Get a Grip on Yourself al finale con 5 Minutes e No More Heroes passando per episodi imperdibili come The raven, Hangin'round, Always the sun, Golden Brown, Tank, Peaches, Walk on by, Nice 'n' Sleazy (con alle spalle il video della storica esibizione del 1978 al Battersea Park di Londra con alcune modelle che si spogliavano sul palco) e altri ancora è stato veramente un concerto appassionante. Incredibile come sia vasto il repertorio di qualità di questa band, a mio avviso la migliore insieme ai Clash dell'ondata punk del 1977.

Tra l'altro ad ottobre ho avuto modo di vedere dal vivo a Philadelphia gli Avengers di Penelope Houston (con cui mi sono fatto anche una foto :) )e gli Stiff Little Fingers di Jake Burns, altra serata di vecchio punk bellissima in mezzo a centinaia di irlandesi cattolici scatenati (e abbastanza ubriachi)...Gli SLF erano in tour per celebrare i 40 dell'album Inflammable Material //93 ..l'inno dell'Ulster cattolico piu' irriducibile..."Alternative Ulster" non a caso, cantato da tutti i presenti con la stessa veemenza di 40 anni fa.
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Stranglers uno dei miei gruppi preferiti al top, purtroppo non ho mai avuto occasione di vederli dal vivo, ma seguo tramite i vari video di You Tube. JJ Burnel è praticamente sempre uguale, stessa faccia da canaglia, stesso modo di muoversi e di cantare. Baz ha sostituito egregiamente Hugh Cornwell. Un pò di malinconia non vedere più il mitico Jet Black che dovrebbe avere passato gli 80 anni ed ha avuto seri problemi di cuore negli ultimi anni. Alcune leggende dicono fosse addirittura un Hell's Angels negli anni Sessanta, altre dicono che in gioventù fosse un ricco imprenditore nel campo della birra e dei gelati. In ogni caso, a mio avviso i loro album migliori sono i primi quattro, ancora buono "La folie", ma già con "Feline" la qualità inizia a scadere. Non a caso leggo che live eseguono sempre brani di quei lontani magici tempi andati. Come molti gruppi new wave, cito anche gli Ultravox altri miei idoli, iniziarono da punk per poi mutare radicalmente il sound, in questo caso basta ascoltare "The Raven" per vedere tutta la strada che avevano fatto.
I Ruts invece li ho spesso ascoltati all'epoca, ovviamente fino a quando cantava Owen erano davvero un ottimo gruppo punk. Concordo con te nell'affermare che Clash e Stranglers furono il massimo all'epoca.
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Re: Musica

Messaggio da ars72 »

Addio a Neil Peart, celebre batterista dei "Rush"

Dopo l'esordio nel 1974 con l'album 'Rush', la band ha inciso negli anni una serie di album diventati dischi d'oro e di platino, che ne hanno prolungato la popolarità fino al nuovo millennio

E' morto stanotte, dopo una lunga lotta contro un tumore al cervello, il celebre batterista dei Rush Neil Peart. Aveva 67 anni. Lo rende noto l'account ufficiale del gruppo su Twitter. Dopo l'esordio nel 1974 con l'album 'Rush', la band ha inciso negli anni una serie di album diventati dischi d'oro e di platino, che ne hanno prolungato la popolarità fino al nuovo millennio. Peart, il cui talento alla batteria ne ha fatto uno dei più acclamati strumentisti della storia del rock, cominciò col cantante e bassista Geddy Lee e il chitarrista Alex Lifeson con il rock 'progressive', musica che sfidava le restrizioni e la semplicità della musica pop a tre accordi degli anni '50 e '60. Con il trio, Rush ha prodotto composizioni di musica pop spesso vertiginosamente complesse che, insieme a quelli degli idoli prog-rock inglesi Yes ed Emerson, Lake & Palmer, aveva più cose in comune con la musica dei compositori del 20mo secolo come Igor Stravinsky e Karl Stockhausen che con i semplici suoni blues e country del primo rock 'n' roll. Tra i lavori dei Rush ricordiamo: "A Farewell to Kings" (1977); "Hemispheres" (1978); "Permanent Waves" (1980); "Vapor Trails" (2002); "Snakes & Arrows" (2007) e "Clockwork Angels" (2012). Peart era nato il 12 settembre 1962 a Hamilton, nell'Ontario, in Canada. Era il maggiore di quattro figli di Glenn e Betty Peart. È cresciuto nella fattoria di famiglia a Hagersville, fuori Hamilton. Ha iniziato a sviluppare le sue abilità come musicista con lezioni di pianoforte, il suo primo strumento a percussione. Lascia la moglie, Carrie, e una figlia, Olivia Louise Peart. -

www.rainews.it
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Messaggio da ars72 »

Addio a Andy Gill, icona post punk con i Gang of Four

Chitarrista della band che fu di vero culto alla fine degli anni'70. Con testi molto politici e sonorità crossover che avrebbero influenzato Nirvana, R.e.m e Red Hot Chili Peppers

Quelle linee di chitarra secche e dritte intervallate da bassi molto neri furono decisamente un trademark tra i '70 e gli '80: parliamo dei Gang of Four di Andy Gill, scomparso ieri a 64 anni. Chitarrista e cantante, Nato a Manchester, lui e la sua band divennero icone post punk con «Entertainment!» nel 1979: album di debutto che non sfondò nelle classifiche, ma divenne immediatamente un manifesto politico, con testi durissimi contro la nascente Inghilterra thatcheriana e neoliberista. Oltre ad essere una dichiarazione di intenti sonora, il punk bianco più metallico che si sposa con le sonorità funk degli afroamericani.

La politica dappertutto
Ma la politica, nei Gang, era dappertutto. A partire dal loro pezzo più celebre, «Damaged Goods», sui deliri del consumismo. E dal nome stesso della band, riferimento piuttosto esplicito e financo ironico, alla celebre Banda dei quattro della vedova di Mao, messa a processo dalla Cina post Grande Timoniere. I Gang of Four avrebbero prodotto altri nove album, ma nessuno potente come il primo. Che fu fonte ispiratrice per R.e.m. (Michael Stipe confessò di amarli tantissimo) e Nirvana per bocca dello stesso Kurt Cobain che li usò per descrivere il suono dei suoi agli inizi. Oltre ai Red Hot Chili Peppers, di cui Andy produsse il primo album, traghettando le sue intuizioni agli anni'90. Anche se la bomba era ormai stata già sganciata.


https://www.corriere.it/spettacoli/20_f ... resh_ce-cp

L'incipit di Ether brano di apertura di Entertainment! con quel riff secco e tagliente rimane indimentIcabile..

RIP
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Messaggio da ars72 »

Sanremo 2020, Bugo e Morgan, i testimoni: "Morsi e sputi, una scena surreale"

https://www.repubblica.it/dossier/spett ... 248036735/

Vicenda incredibile :o
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Messaggio da F.C.B.V. »

ars72 ha scritto:Sanremo 2020, Bugo e Morgan, i testimoni: "Morsi e sputi, una scena surreale"

https://www.repubblica.it/dossier/spett ... 248036735/

Vicenda incredibile :o
Posso comprendere l'instabilità psichica di Morgan (d'altronde è noto a tutti), però i panni sporchi vanno lavati in casa e questa scena è stata veramente molto triste. Se le testimonianze dell'articolo di Repubblica sono vere, la cosa è davvero spiacevole. E mi dispiace tanto per Bugo.
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Valerio
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Re: Musica

Messaggio da Valerio »

F.C.B.V. ha scritto:
ars72 ha scritto:Sanremo 2020, Bugo e Morgan, i testimoni: "Morsi e sputi, una scena surreale"

https://www.repubblica.it/dossier/spett ... 248036735/

Vicenda incredibile :o
Posso comprendere l'instabilità psichica di Morgan (d'altronde è noto a tutti), però i panni sporchi vanno lavati in casa e questa scena è stata veramente molto triste. Se le testimonianze dell'articolo di Repubblica sono vere, la cosa è davvero spiacevole. E mi dispiace tanto per Bugo.
Dell'accaduto parla Simone Bertolotti, coautore della canzone e direttore d'orchestra in un post scritto oggi su Facebook

https://www.facebook.com/simone.bertolo ... 5797131642
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kira
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Re: Musica

Messaggio da kira »

Secondo me la colpa non è di Morgan, ma di chi lo ha portato a Sanremo. //162
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Re: Musica

Messaggio da ars72 »

Sanremo 2020, la classifica finale

1 Diodato
2 Francesco Gabbani
3 Pinguini tattici nucleari

4 Le Vibrazioni
5 Piero Pelù
6 Tosca
7 Elodie
8 Achille Lauro
9 Irene Grandi
10 Rancore
11 Raphael Gualazzi
12 Levante
13 Anastasio
14 Alberto Urso
15 Marco Masini
16 Paolo Jannacci
17 Rita Pavone
18 Michele Zarrilo
19 Enrico Nigiotti
20 Giordana Angi
21 Elettra Lamborghini
22 Junior Cally
23 Riki
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Musica

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Sky si scusa per aver spoilerato la vittoria di Diodato a Sanremo 2020: “Errore tecnico”

Clamoroso finale per il Festival di Sanremo 2020, con SkyTg24 che ha svelato il nome del vincitore con circa mezz’ora di anticipo sull’annuncio ufficiale. Mentre gira voce di un errore umano involontario (“L’operatore si è addormentato sul program”), sono arrivate le scuse ufficiali: “Per sbaglio è stata pubblicata la stringa con il nome di Diodato”.

https://music.fanpage.it/sky-si-scusa-p ... e-tecnico/
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Re: Musica

Messaggio da ars72 »

Junior Cally ha firmato col Fiumicino Prima partita, domenica 23

Dopo Sanremo il rapper in campo con la squadra principale della sua città che comanda il girone A di Promozione laziale

https://roma.corriere.it/notizie/cultur ... 73ec.shtml

Mah, mi sembra un po' strano ..il Fiumicino si sta giocando il campionato, non hanno tempo da perdere con iniziative spot..Giocherà se è pronto e all'altezza del torneo di Promozione.
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Addio a Genesis P-Orridge, padre della scena industrial con i Throbbing Gristle

L'artista che rivoluzionò la musica, l'arte performativa e la cultura underground trasformando se stesso in un'opera sperimentale di 'transizione', è scomparso a causa della leucemia. Aveva 70 anni

Addio all'artista multimediale e musicista inglese Genesis P-Orridge che, con la moglie Jacqueline Mary Breyer, alias Lady Jaye, scomparsa nel 2007, si era fatto alfiere della pandroginia, radicale visione-progetto di riscrittura dell'identità e di superamento dei generi sessuali, pioniere del gender fluid (si riferiva a se stesso sempre come un 'lui-lei').

E' morto ieri nella sua casa di Manhattan all'età di 70 anni in seguito alle complicazioni di una leucemia, diagnosticata nel 2017, come ha reso noto il New York Times. L'annuncio della scomparsa è stato dato su Facebook dal manager Ryan Martin e dalle figlie Genesse e Caresse.


Nato il 22 febbraio 1950 a Manchester come Neil Andrew Megson (cambiò legalmente nome in Genesis P-Orridge nel 1971), è stato performer estremo (con i gruppi Exploding Galaxy/Transmedia Exploration e COUM Transmissions), indagatore degli stati alterati di coscienza e fondatore del Thee Temple ov Psychick Youth. Al tempo stesso l'anti-rockstar divenne un'icona post punk, passando dalla musica psichedelica all'acid house, e un protagonista del nascente genere musicale 'industrial' con le band Throbbing Gristle e Psychic Tv. Era una leggenda dell'ambiente underground mondiale, etichettato come "sabotatore di civiltà" dal Parlamento britannico, tanto da costringerlo a lasciare Londra per trasferirsi a New York.

Neil Andrew Megson, giovanissimo, fu tra i primi ad aderire ai movimenti artistici d'avanguardia Fluxus e Mail Art. Le teorie del compositore statunitense John Cage, fondamentali in Fluxus, influenzarono i primi esperimenti sonori di Genesis nelle registrazioni di Early Worm. Raggiunse la notorietà con il collettivo COUM Transmissions, da lui fondato nel 1969, ispirandosi al movimento Dada e incentrato su performance musicali con body-art: qui il suo corpo diventava campo di sperimentazioni estreme. La trasgressione delle regole sociali e la contestazione nei confronti del puritanesimo inglese al centro degli happening del gruppo crearono enorme scalpore e scandalo. L'artista fu denunciato più volte per oscenità. Al momento dello scioglimento, nel 1976, COUM Transmissions aveva già spinto all'estremo i limiti della performance art, sia per le azioni shock sia per i temi scottanti, al limite socialmente accettabile.

Sempre nel 1976 Genesis P-Orridge creò i Throbbing Gristle con Cosey Fanni Tutti, Chris Carter e Peter Christopherson, gruppo fondatore e punto di riferimento della corrente musicale industrial. Nel 1981, dopo lo scioglimento dei Throbbing Gristle, fondò assieme a Peter Christopherson gli Psychic Tv, con i quali si è dedicato alla musica psichedelica e poi alla musica elettronica e all'acid house.

L'amore totalizzante di Genesis P-Orridge per la moglie Jacqueline Breyer, che aveva assunto il nome d'arte di Lady Jaye, portò la coppia a forzare le barriere imposte dai generi sessuali alla ricerca dell'unione in un unico essere umano, il 'pandrogino', un progetto 'politico e romantico'. Per fondersi in una sola persona di genere indefinito, la coppia ricorse anche alla chirurgia estetica. Ora le 'Trasmissioni' sono giunte alla fine.

https://www.repubblica.it/spettacoli/mu ... 251346524/

RIP un altro genio musicale che se ne va :(
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Re: Musica

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Artista sempre sottovalutato e in Italia pure poco conosciuto. Il top della sua carriera a mio avviso furono i Throbbing Gristle, che oltre al periodo citato nell'articolo, suonarono nuovamente insieme nei primi anni del nuovo secolo, ma tutto si chiuse con l'improvvisa e mai chiarita morte del tastierista Peter Christopherson. Un mix di industriale, elettronica e psichedelica per pezzi capolavoro come United e Adrenalin.
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