Calcioscommesse & Calciopoli

Squadre che prima erano nei dilettanti e hanno fatto il salto nel professionismo
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Gioventù Biancoceleste
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

ricca90 ha scritto:secondo me non condannano nessuno alla fine...
Beh visti gli elementi (?) emersi finora direi che ci starebbe anche come decisione, escludendo solo Paoloni che mi pare sia l'unico a carico del quale siano emerse responsabilità penali... mi sta venendo il sospetto che questo GIP di Cremona sia malato di protagonismo ed abbia montato un polverone per farsi conoscere ma con pochissimi elementi concreti in mano, infatti come lo stesso GIP ha ammesso, le sue sono più che altro sensazioni ma basate su nessuna prova concreta... davvero un bel GIP, complimentoni! :?
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

Intanto in carcere nn c'è piu' nessuno..dopo Bellavista anche Paoloni ai domiciliari.
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kira
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da kira »

Ho letto un articolo su il Venerdì di Repubblica del 17 giugno, dal titolo "Piccoli scandali crescono sui campi dei ragazzi", da cui il calcio esce decisamente male, anzi di più. Si parla di combine non solo nelle serie minori, tipo Eccellenza o Terza Categoria, ma persino di partite di Allievi e Giovanissimi, come stabilito dalla giustizia sportiva. //20

Ma noi che andiamo a vedere allo stadio la domenica, una rappresentazione teatrale? :shock: :(
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animaletto
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da animaletto »

Gioventù Biancoceleste ha scritto:
ricca90 ha scritto:secondo me non condannano nessuno alla fine...
Beh visti gli elementi (?) emersi finora direi che ci starebbe anche come decisione, escludendo solo Paoloni che mi pare sia l'unico a carico del quale siano emerse responsabilità penali... mi sta venendo il sospetto che questo GIP di Cremona sia malato di protagonismo ed abbia montato un polverone per farsi conoscere ma con pochissimi elementi concreti in mano, infatti come lo stesso GIP ha ammesso, le sue sono più che altro sensazioni ma basate su nessuna prova concreta... davvero un bel GIP, complimentoni! :?
Già il termine "sensazione" in bocca a un giudice lascia perplessi. Un giudice dovrebbe attenersi ai FATTI, lasciamo le sensazioni agli innamorati.
sergy452
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da sergy452 »

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Gioventù Biancoceleste
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

sergy452 ha scritto:Inter indagata per Calciopoli?
http://sport.sky.it/sport/calcio_italia ... lazzi.html
Tanto eventualmente sarebbe tutto prescritto sia per la società che per i tessarati, quindi nulla di fatto. Unica conseguenza concreta sarebbe la revoca dello scudetto del 2005-'06, ma io è dall'estate 2006 che dico che entrambi quegli scudetti andavano revocati e non assegnati, quindi per me andrebbe più che bene... a Moratti no ma vabbè, se ne farà una ragione anche lui! :P
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da sergy452 »

Gioventù Biancoceleste ha scritto: Tanto eventualmente sarebbe tutto prescritto sia per la società che per i tessarati, quindi nulla di fatto.
Comoda voi con la prescrizione! grrrrrrrrrrrrr //3 //11 //21
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kira
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da kira »

sergy452 ha scritto:
Gioventù Biancoceleste ha scritto: Tanto eventualmente sarebbe tutto prescritto sia per la società che per i tessarati, quindi nulla di fatto.
Comoda voi con la prescrizione! grrrrrrrrrrrrr //3 //11 //21
Tsk tsk...questi interisti! Immagine Immagine
Elkjiaer is back
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Elkjiaer is back »

sergy452 ha scritto:
Gioventù Biancoceleste ha scritto: Tanto eventualmente sarebbe tutto prescritto sia per la società che per i tessarati, quindi nulla di fatto.
Comoda voi con la prescrizione! grrrrrrrrrrrrr //3 //11 //21
Attenzione col discorso della prescrizione...l articolo 39 del codice di giustizia sportiva dichiara che la prescrizione non e´applicabile se i reati sono stati reiterati o se cmq nel frattempo sono emersi fatti nuovi di cui non si era a conoscenza ai tempi delle indagini. Infatti le telefonate dell Inter sono venute alla luce non grazie all´indagine dei PM, ma grazie ai legali di Moggi. Ora se pensate che sono venute fuori intercettazioni dove Davide Moggi corteggiava Ilaria d Amico, ma neppure una delle oltre 30.000 che riguardavano l Inter capite come sono state condotte le indagini. Ecco alcune cose che dovete sapere e che sono emerse nel processo di Napoli, non mi dilungo ma la lista sarebbe davvero lunga e sconcertante:

1) Parlare coi designatori non era vietato anzi era caldamente consigliato da una circolare della FIGC. Anche Campedelli del Chievo, tanto per dirne uno, parlava coi designatori. le famose "grigliate" tra Moggi e Pairetto e Bergamo le faceva pure Facchetti (famosa l interecettazione sul "metti dentro Collina"). Bergamo e Pairetto e´dal 2006 che dicono che sia strano che le telefonate con l inter non siano mai venute fuori..ma nessuno li ha mai ascoltati.

2) Parlare con arbitri in attivita´e guardalinee e´invece SEVERAMENTE VIETATO. Ebbene non esiste 1 e dico 1 interecettazione in cui Moggi parli con un arbitro mentre:
a) Meani, addetto agli arbitri del Milan, telefonava ai guardalinee (Puglisi) dettandogli come avrebbe dovuto comportarsi in campo (quando attacchiamo noi bandierina abbassata, quando attacca il Chievo bandierina sempre alzata)
b) Galliani si incontrava segretamente con Collina in piena notte in un ristorante di un amico in comune. Collina era arbitro in attivita´, ricordiamolo
c) C´e una interecettazione allucinante dove Facchetti chiama un arbitro prima di un Cagliari-Inter di coppa italia e dice "con te finora abbiamo 4-4-4 (vittorie, pareggi e sconfitte) , per la partita di giovedi vediamo di smuovere la casella giusta, mi raccomando...secondo voi quale delle 3 intendeva=?e a prescindere telefonare agli arbitri e´illecito, ricordiamolo
d) Nucini, arbitro in attivita, era amico intimo di Facchetti che, ricordiamolo, non era come Moggi un DG ma era il presidente, fatto quindi ben piu grave...Nucini si propose di fare da cavallo di troia per fare da spia nel mondo del calcio e riferire tutto quello che sentiva e vedeva a Facchetti..in cambio Facchetti gli fece fare dei colloqui delle Banche. Non e´forse corruzione? e sopratutto Nucini continuava ad arbitrare l Inter...cosi come Puglisi continua a fare il guardalinee per il Milan...

3) Quando un guardalinee in attivita´disse che aveva da denunciare dei fatti riguardanti l Inter, gli fu risposto "l Inter non ci interessa, il nostro obiettivo e´la Juve..."

4) Il fatto che Nucini fosse il cavallo di Troia dell Inter si sapeva gia dal 2007 quando venne interrogato a Milano da un PM...quel che si sono detti non sono e´stato fatto secretare ma alcuni documenti sono poi spariti...

5) il PM Narducci cosi chiuse la sua arringa per condannare la Juve "piaccia o non piaccia non esistono telefonate che riguardino Moratti, Campedelli o Sensi, ma solo telefonate della Juventus"

Concludo dicendo che ho riportato solo una MINIMA parte di quel che e´venuto fuori al processo di Napoli, che ripeto non e´il bar dello sport ma un processo penale...tutti i fatti sono documentati. E molte di queste cose si sapevano da almeno 2 anni, solo che si voleva aspettare di arrivare alla prescrizione...ma c ´e´un MA grande come una casa. Andrea Agnelli per conto della Juve ha fatto un esposto contro Palazzi per omissione di atti d ufficio, vale a dire che ci sono le prove che lui sapeva tutto da anni, ma ha volutamente aspettato per arrivare alla prescrizione. Ma come detto prima, vale l articolo 39 in questo caso, per cui la prescrizione potrebbe non essere tale. Se la Juve passa all attacco la FIGC sara´in un mare di guai per tutti gli insabbiamenti che ha messo in atto.

La Juventus e´stata retrocessa in B in 2 settimane nel 2006, ci sono pero voluti 5 anni per capire che non era l unica, e oltre 1 anno per consegnare un documento sulla validita´dello scudetto assegnato all Inter..fate due conti e vedete come la giustizia abbia usato 2 pesi e 2 misure. Scudetto all Inter che ricordo, non era necessario assegnare visto che la Uefa voleva solo la lista delle italiane partecipanmti alle coppe, non il nome della vincente dello scudetto. I 3 saggi chiamati in causa dissero che poteva anche non essere assegnato e fu dato all Inter solo grazie Guido Rossi, che ricordiamolo, era un ex dirigente interista, amico intimo di Moratti e sua moglie, e dopo quell episodio gli fu data una importante carica all interno del CDA di Telecom , il cui presidente, ricordiamoli e´anche il vicepresidente dell Inter...

Qualcuno ha ancora dei dubbi sull ONESTA della suddetta squadra?

P.S frase pronunciata da Palazzi: ''I fatti sono prescritti, ma alla prescrizione si puo' rinunciare''.
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da sergy452 »

Già, ma intanto si era già deciso all'inizio che doveva pagare solo la Juve.
Poi si penalizza il Milan che dal secondo posto passa solo al terzo dicendo che era un errore...
Alla fine la Juve non vince da 6 anni e secondo me per altrettanti non vincerà più niente! Certo che non ho più seguito assiduamente la Serie A, dedicandomi dalla Serie D in giù, perchè ormai non c'è più credibilità!
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da alcamo e tornato »

Elkjiaer is back ha scritto:
sergy452 ha scritto:
Gioventù Biancoceleste ha scritto: Tanto eventualmente sarebbe tutto prescritto sia per la società che per i tessarati, quindi nulla di fatto.
Comoda voi con la prescrizione! grrrrrrrrrrrrr //3 //11 //21
Attenzione col discorso della prescrizione...l articolo 39 del codice di giustizia sportiva dichiara che la prescrizione non e´applicabile se i reati sono stati reiterati o se cmq nel frattempo sono emersi fatti nuovi di cui non si era a conoscenza ai tempi delle indagini. Infatti le telefonate dell Inter sono venute alla luce non grazie all´indagine dei PM, ma grazie ai legali di Moggi. Ora se pensate che sono venute fuori intercettazioni dove Davide Moggi corteggiava Ilaria d Amico, ma neppure una delle oltre 30.000 che riguardavano l Inter capite come sono state condotte le indagini. Ecco alcune cose che dovete sapere e che sono emerse nel processo di Napoli, non mi dilungo ma la lista sarebbe davvero lunga e sconcertante:

1) Parlare coi designatori non era vietato anzi era caldamente consigliato da una circolare della FIGC. Anche Campedelli del Chievo, tanto per dirne uno, parlava coi designatori. le famose "grigliate" tra Moggi e Pairetto e Bergamo le faceva pure Facchetti (famosa l interecettazione sul "metti dentro Collina"). Bergamo e Pairetto e´dal 2006 che dicono che sia strano che le telefonate con l inter non siano mai venute fuori..ma nessuno li ha mai ascoltati.

2) Parlare con arbitri in attivita´e guardalinee e´invece SEVERAMENTE VIETATO. Ebbene non esiste 1 e dico 1 interecettazione in cui Moggi parli con un arbitro mentre:
a) Meani, addetto agli arbitri del Milan, telefonava ai guardalinee (Puglisi) dettandogli come avrebbe dovuto comportarsi in campo (quando attacchiamo noi bandierina abbassata, quando attacca il Chievo bandierina sempre alzata)
b) Galliani si incontrava segretamente con Collina in piena notte in un ristorante di un amico in comune. Collina era arbitro in attivita´, ricordiamolo
c) C´e una interecettazione allucinante dove Facchetti chiama un arbitro prima di un Cagliari-Inter di coppa italia e dice "con te finora abbiamo 4-4-4 (vittorie, pareggi e sconfitte) , per la partita di giovedi vediamo di smuovere la casella giusta, mi raccomando...secondo voi quale delle 3 intendeva=?e a prescindere telefonare agli arbitri e´illecito, ricordiamolo
d) Nucini, arbitro in attivita, era amico intimo di Facchetti che, ricordiamolo, non era come Moggi un DG ma era il presidente, fatto quindi ben piu grave...Nucini si propose di fare da cavallo di troia per fare da spia nel mondo del calcio e riferire tutto quello che sentiva e vedeva a Facchetti..in cambio Facchetti gli fece fare dei colloqui delle Banche. Non e´forse corruzione? e sopratutto Nucini continuava ad arbitrare l Inter...cosi come Puglisi continua a fare il guardalinee per il Milan...

3) Quando un guardalinee in attivita´disse che aveva da denunciare dei fatti riguardanti l Inter, gli fu risposto "l Inter non ci interessa, il nostro obiettivo e´la Juve..."

4) Il fatto che Nucini fosse il cavallo di Troia dell Inter si sapeva gia dal 2007 quando venne interrogato a Milano da un PM...quel che si sono detti non sono e´stato fatto secretare ma alcuni documenti sono poi spariti...

5) il PM Narducci cosi chiuse la sua arringa per condannare la Juve "piaccia o non piaccia non esistono telefonate che riguardino Moratti, Campedelli o Sensi, ma solo telefonate della Juventus"

Concludo dicendo che ho riportato solo una MINIMA parte di quel che e´venuto fuori al processo di Napoli, che ripeto non e´il bar dello sport ma un processo penale...tutti i fatti sono documentati. E molte di queste cose si sapevano da almeno 2 anni, solo che si voleva aspettare di arrivare alla prescrizione...ma c ´e´un MA grande come una casa. Andrea Agnelli per conto della Juve ha fatto un esposto contro Palazzi per omissione di atti d ufficio, vale a dire che ci sono le prove che lui sapeva tutto da anni, ma ha volutamente aspettato per arrivare alla prescrizione. Ma come detto prima, vale l articolo 39 in questo caso, per cui la prescrizione potrebbe non essere tale. Se la Juve passa all attacco la FIGC sara´in un mare di guai per tutti gli insabbiamenti che ha messo in atto.

La Juventus e´stata retrocessa in B in 2 settimane nel 2006, ci sono pero voluti 5 anni per capire che non era l unica, e oltre 1 anno per consegnare un documento sulla validita´dello scudetto assegnato all Inter..fate due conti e vedete come la giustizia abbia usato 2 pesi e 2 misure. Scudetto all Inter che ricordo, non era necessario assegnare visto che la Uefa voleva solo la lista delle italiane partecipanmti alle coppe, non il nome della vincente dello scudetto. I 3 saggi chiamati in causa dissero che poteva anche non essere assegnato e fu dato all Inter solo grazie Guido Rossi, che ricordiamolo, era un ex dirigente interista, amico intimo di Moratti e sua moglie, e dopo quell episodio gli fu data una importante carica all interno del CDA di Telecom , il cui presidente, ricordiamoli e´anche il vicepresidente dell Inter...

Qualcuno ha ancora dei dubbi sull ONESTA della suddetta squadra?

P.S frase pronunciata da Palazzi: ''I fatti sono prescritti, ma alla prescrizione si puo' rinunciare''.
1) la madre di tutte le telefonate è gia stata ampiamente sbugiardata: è Bergamo a fare il nome di Collina, per poi casualmente designare un altro arbitro ( che abbia ricevuto chiamate sulle utenze svizzere)?

2 ) Facchetti non parla con Bertini ma con lo stesso Bergamo .....e la famosa gara in cui Facchetti chiese la vittoria fini....con un pareggio. Altri invece potevano permettersi di scegliere quali giocatori dovevano essere squalificati, venedo puntualmente esauiditi.

3) Prima di dire che Moggi non parlava con gli arbitri, io aspetto sempre di sapere il contenuto delle già citate schede svizzere ( mi chiedo perche nessuno abbia interesse a sapere a fare luce su quelle telefonate, altra casualita?)...Ah, si erano telefonate di lavoro, del resto è perfettamente normale che i designatori arbitrali paròlino di calciomercato con i dirigenti bianconeri.

4) Moggi non parlava con gli arbitri.......li sequestrava direttamente negli spogliatoi

5) Perche non si chiede alla Juve di rinunciare alla prescrizione? Facciamo chiarezza sui campionati dal 94 al 2004 (almeno due dei quali , 98 e 2002, ma non solo, notoriamente fasulli.)e la grazia della serie Se si scoperchiasse tutto il marcio di quegli anni, altro chE la grazia della serie B.

6) Perchè la stessa Juve non rinuncia alla prescrizione sul caso Agricola? ( DOPING). Tanto non avete nulla da temere, sono certo che anche in questo caso verrebe fuori che siete le innocenti vittime dello spietato complotto ordito dai soliti cattivoni.
Elkjiaer is back
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Elkjiaer is back »

1) la madre di tutte le telefonate è gia stata ampiamente sbugiardata: è Bergamo a fare il nome di Collina, per poi casualmente designare un altro arbitro ( che abbia ricevuto chiamate sulle utenze svizzere)?

2 ) Facchetti non parla con Bertini ma con lo stesso Bergamo .....e la famosa gara in cui Facchetti chiese la vittoria fini....con un pareggio. Altri invece potevano permettersi di scegliere quali giocatori dovevano essere squalificati, venedo puntualmente esauiditi.

3) Prima di dire che Moggi non parlava con gli arbitri, io aspetto sempre di sapere il contenuto delle già citate schede svizzere ( mi chiedo perche nessuno abbia interesse a sapere a fare luce su quelle telefonate, altra casualita?)...Ah, si erano telefonate di lavoro, del resto è perfettamente normale che i designatori arbitrali paròlino di calciomercato con i dirigenti bianconeri.

4) Moggi non parlava con gli arbitri.......li sequestrava direttamente negli spogliatoi

5) Perche non si chiede alla Juve di rinunciare alla prescrizione? Facciamo chiarezza sui campionati dal 94 al 2004 (almeno due dei quali , 98 e 2002, ma non solo, notoriamente fasulli.)e la grazia della serie Se si scoperchiasse tutto il marcio di quegli anni, altro chE la grazia della serie B.

6) Perchè la stessa Juve non rinuncia alla prescrizione sul caso Agricola? ( DOPING). Tanto non avete nulla da temere, sono certo che anche in questo caso verrebe fuori che siete le innocenti vittime dello spietato complotto ordito dai soliti cattivoni.
Permettimi di risponderti punto per punto:
1) A me non interessa che il nome di Collina sia detto da Bergamo o da Facchetti. Quello che conta e´che le griglie le faceva anche Facchetti non solo Moggi. Ricordo che l l unicita dei rapporti coi designatori e´stata una delle cause per cui la Juve e´finita in B. Ebbene Bergamo sono 5 anni che dice che Facchetti era quello che telefonava piu di tutti (anche oggi l ha ribadito), perche l Inter in questi 5 anni non ha mai detto nulla?

2) Hai ragione, ho sbagliato io, quella era una telefonata tra Bergamo e Facchetti, últeriore conferma comunque che anche l inter telefonava o sbaglio? Che poi col Cagliari abbia pareggiato o meno ´poco importa, il fatto solo di fare anche solo battute per alterare risultati di partite potrebbe esere considerato illecito. Ripeto, secondo me non lo e´ma il contenuto e´lo stesso delle telefonate di Moggi. O sono entrambi gravi o nessuno dei due. Non venite a dire che bisogna sentire i "toni". ma per piacere.
Cmq ripeto esiste almeno una intercettazione tra Facchetti e De Sanctis (http://www.tuttosport.com/calcio/serie_ ... -De+Santis). Non mi importa cosa si siano detti, quello che conta e´che era VIETATO parlare con gli arbitri, Moggi non l ha mai fatto, Facchetti si, basta e avanza per l illecito. O vogliamo negare l evidenza?

3) Punto primo. Io ho seguito tutto il processo di Napoli e la storia delle schede svizzere non prova nulla. Per i seguenti motivi:
a) Le schede svizzere sono interecettabili tanto quelle normali. Si poteva benissimo registrate le telefonate di Moggi, ammesso che effettivamente lui una scheda l avesse avuta. E anche se l avesse avuta non era vietato dal regolamento.
b) Moggi era spiato telefonicamente dall Inter, e´stato provato in tribunale che la Telecom spiava tra gli altri Moggi, Vieri e De Sanctis. Questo e´vergognoso. Vieri ha chiesto 20 milioni di euro di danni, vedremo come andra´a finire ma le prove ci sono tutte (vedi tavaroli).
c) Qui si parla di prove non di ipotesi. Non esistono prove che Moggi usasse schede svizzere per parlare con arbitri e ripeto potevano benissimo intercettarle se avessero voluto. Quindi o le schede non esistevano o non ci sono stati riscontri. In ogni caso ci vogliono PROVE non ipotesi

4) Un sentenza di un tribunale amministrativo dice che, Moggi non ha chiuso nessun arbitro in nessun spogliatoio e che il fatto non sussiste. Ripeto una sentenza di un tribunale che se permetti vale di piu di quel che tu ed io possiamo pensare. Inoltre Paparesta, sotto giuramento al processo di Napoli confessa che non è mai stato chiuso in nessun spogliatoio da qualsivoglia dirigente.
I Malpensanti dicono: Paparesta ha dovuto testimoniare il falso, altrimenti non avrebbe più arbitrato. Beh, Paparesta non arbitra più da Farsopoli. Ammesso che abbia testimoniato il falso, non ha risolto nulla.
Ancora una volta una sentenza del tribunale che scredita questo falso mito di paparesta rinchiuso dello spogliatoio. Moggi ha avuto la colpa di bullarsi al telefono dicendo di averlo fatto, ma quel che dicevamo prima, nel caso del 4-4-4 di Facchetti vale anche in questo caso. Occorrono riscontri ai fatti.

5) La Juve vuole rinunciare alla prescrizione e´questo che voi non avete capito. Il processo di Napoli rischia di andare in prescrizione per volere dell´accusa non della difesa!infatti il giudice Casoria e´stato ricusato ben 3 volte (record in un qualunque processo penale italiano) dalla pubblica accusa allungando di molto la tempistica. E´un caso unico nella giurisprudenza italiana nel quale gli imputati vogliono essere giudicati e i PM puntanto alla prescrizione per salvare la faccia. Se hai seguito il processo di calciopoli udienza per udienza, come io ho fatto, sapresti di cosa sto parlando (vedi deposizione di Auricchio su cui e´meglio sorvolare). E´comunque interessante che tu parli del periodo 94-04 sai perche?perche nello stesso periodo l Inter ha falsificato passaporti (caso Recoba), gia questo avrebbe comportato la retrocessione, ma andiamo avanti...stesso periodo l ex giocatore Georgatos dichiara "negli spogliatoi alcuni compagni prendevano sostanze dopanti". Nessuna conseguenza a queste dichiarazioni mentre la Juve va a processo per esternazioni sul doping non di un suo giocatore, ma di Zeman! capite il paradosso=?sempre stesso periodo l Inter si rende partecipe di falsi in bilancio e plusvalenze fittizie oltre che alla vendita del marchio sportivo, dichiarata poi illegale. Per il caso del falso in bilancio e´stata dichiarata colpevole ma le e´stato condonato tutto (solo a Inter e Milan), anzi il debito nel confronto della FIGC le e´pure stato ridotto dll 80%. Questi ripeto sono FATTI non ipotesi. L Inter aveva una situazione debitoria tale che non si sarebbe potuta iscrivere ai campionati 2005 e 2006.
Gli interisti ancora tirano fuori il fallo di Iuliano su Ronaldo. Anche se l arbitro avesse fischiato sai cosa avrebbe comportato?`punizione a due in area, non rigore!il regolamento parla chiaro!Ricordo che nella partita di andata l Inter vinse con un gol irregolare..e allora cosa volete? Negli ultimi due campionati c e´stata una concentrazione mai vista di errori arbitrali, i casi sono due, o gli arbitri sono sempre scarsi e lo erano anche quando sbvagliavano per la Juve o sono in malafede e allora lo sono ancora. Vedere il gol di Maicon in Siena-Inter con 5 giocatori in fuorigioco e i giornali che titolano "scudetto da ridere". Beh ditelo ai romanisti...

6) Il famoso processo Guariniello (chiamiamelo così per non confondrci) era basato su due capi d'accusa. Il primo riguardava l'uso illecito di sostanze dopanti(mi sembra l'eriropeietina). ll secondo su l'uso improprio di farmaci leciti. Per il primo capo da'accusa Agricola è stato in scondo grado assolto con formula piena e la sentenza è stata confermata anche dalla cassazione per cui è passata in giudicato e nel caso in esame non c'entra una fava la prescrizione. Non solo, ma se tu o chiunque altro continua a sostenere che la Juventus è stata condannata per doping potresti essere anche queralto per diffamazione. Per il secondo, invece, è stato assolto dalla corte d'appello ma questa sentenza non è stata confermata dalla Cassazione che avrebbe rinviato gli atti ad un'altra sezione della stessa corte d'appello se non fosse intervenuta la prescrizione. E quello che avrebbe deciso la corte d'appello, solo su questo secondo capo d'omputazione, non lo sapremo mai nel senso che avrebbe potuto sia assolvere che condannare Agricola. Ma questo secondo capo d'imputazione non c'entra assolutamente con il doping.

Concludo chiedendoti una cosa: secondo te, se le telefonate che abbiamo oggi ci fossero state nel 2006 la Juve sarebbe stata retrocessa in B e le sarebbero stati tolti due scudetti? Ricordo che la Juve fu condannata alla B per violazione dell articolo 1, Palazzi nella sua relazione parla di violazione dell articolo 6 per l INter che e´ben piu grave. Ma non vi preoccupate la storia insegna che mentre la Juve andava a processo per doping, falso in bilancio, calciopoli e chi piu ne ha piu ne metta, l Inter l ha sempre passata franca prendendosi al massimo un buffetto sulla mano (20.000 euro di multa per il passaporto falso di recoba, e per la patente rubata alla motorizzazione di Roma), ricordo che per ogni partita giocata da recoba in quel campionato, regolamente sportivo alla mano, l Inter avrebbe dovuto avere partita persa a tavolino (furono 29 fatevi due conti voi). Nelle serie minori danno partita persa se schieri un giocatore che non ha scontato una squalifica, pensatevi uno che gioca con un passaporto falso ottenuto grazie ad una patente rubata,...
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

per quanto riguarda la vicenda attuale, il fastidio maggiore x me è che queste telefonate nel 2006 erano state stralciate e ritenute irrilevanti. La nomina di Rossi a Commissario Figc nel 2006 nn è mai stata chiarita troppo.
Ma a parte questo è innegabile ed elementare che se l'inter nel 2006 commise illecito sportivo doveva essere sanzionata.
Non è tanto la revoca del 2006 in ballo ma quanto mettere in discussione il rafforzamento sul mercato che grazie a quelle sentenze l'Inter ha potuto portare a termine, diventando di fatto la squadra italiana piu' forte per 5 anni. A partire da Ibrahimovic, preso dalla juve, per finire con Eto'o.
Non dico che l'Inter commise le stesse irregolarità della Juventus o dello stesso Milan che pure ne uscì fin troppo bene ma di certo non era esente da quel sistema.
Io ho sempre visto calciopoli come un " controllo " sul campionato nel senso che nn c'era uno stravolgimento dei valori tecnici ma semplicemente un assicurarsi che nn ci fossero " sorprese nel risultato finale. E i controllati dovevano semplicemente restare al loro posto ( Vedi lazio e fiorentina ). In altri casi, tipo la Roma ( di cui seguo bene le vicende ) nn è che fossero virtuose e super oneste ma erano semplicemente prive di voce in capitolo..la Roma nn contava niente dopo l'abbandono di Franco Sensi e la crisi del 2004. Però di certo la Roma nn ha commesso illeciti, questo è evidente.
Si sa poi che il risultato finale porta soldi, incassi e consente di acquistare nuovi giocatori. Diversamente nn si spiegherebbe perchè i conti della Juventus dopo l'entrata in borsa del 2001 sono andati alla grande fino al 2006 salvo poi doversi risistemare con un paio di aumenti di capitale da 100 e passa milioni di euro che giusto Exor può garantire.
La Juve era la squadra piu' forte in Italia ma poteva anche garantirsi quella forza grazie ad una ragnatela di controlli sul calciomercato ( Gea e dintorni ) evidente ai limiti del monopolio. E con la garanzia o quasi del risultato finale ( champions, diritti televisivi, incassi, sponsor ). E questo al di là del fatto che Moggi ne capisse di calcio.

In merito al processo sul doping la Juve per me ne è uscita malissimo.L'abuso di farmaci non sarà illecito sportivo ma di certo è la morte dell'atleta. Basta rileggersi gli atti ed il fatturato Juve sugli acquisti in farmacia in casa tra il 94 ed il 98 per farsene un'idea.
Elkjiaer is back
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Elkjiaer is back »

Calciopoli. I capisaldi delle sentenze sportive del 2006 smantellati
09. giu, 2011
(di Antonio Corsa su uccellinodelpiero.it)

Il processo penale in corso a Napoli ha avuto nell’aprile del 2010 il suo punto di svolta. L’uscita di una serie di “nuove” telefonate venute a galla grazie al lavoro delle difese, nonostante abbia dapprima ottenuto l’effetto di galvanizzare i tifosi bianconeri costretti per troppo tempo a subire la morale degli interisti, ha sì portato alcuni media (non tutti) a risvegliarsi dal sonno e a riportare in prima pagina un processo che era finito nel dimenticatoio, ma ha avuto anche come effetto “collaterale” l’aver probabilmente distolto troppo l’attenzione dalle sentenze sportive del 2006, ingiuste e vergognosamente di parte, per spalancare le porte del “gossip”, alla continua ricerca di “nuove telefonate”, sempre più belle, sempre più piccanti. “L’hai sentita l’ultima di Facchetti?”. “E Moratti con Bergamo?”. “Collina-Meani l’hai sentita?”. Una “rivincita”, in un certo senso. La sconfitta dell’ipocrisia del mondo del pallone. Attenzione, però: ricordare agli amici tromboni le telefonate di “questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace” Giacinto Facchetti è cosa buona e giusta, così come lo è stato da parte della Juventus presentare un esposto alla Figc per chiedere parità di trattamento. Ora che però questa fase è terminata, sarebbe bene fare un passo indietro, tornare con la mente alle sentenze del 2006 e, una buona volta per tutte, chiedere che venga fatta finalmente giustizia. Prima ancora di chiedere punizioni per chi se l’è scampata, insomme, occorrerebbe riottenere la propria dignità. E questa passa innanzitutto da una corretta informazione, poi dalla comprensione di quanto accaduto nel 2006 e, infine, inevitabilmente (e qui verrà inevitabilmente “pesata”), dalla voglia da parte della Società Juventus di combattere per la propria storia. Di che cosa è stato ritenuto responsabile Moggi dalla Giustizia Sportiva? Iniziamo a rispolverare le sentenze sportive. E’ facilmente dimostrabile non solo come fu tutta una farsa, ma anche come già allora si avessero a disposizione gli elementi per formulare delle accuse diverse, più “giuste”. Senza ancora avere a disposizione le telefonate “di Penta”.

Il primo capo d’imputazione consisteva nella violazione di una serie di art. 1, che avevano comportato come conseguenza (come somma, potremmo sintetizzare con una battuta che però non si discosta molto dalla realtà) la violazione dell’art. 6, che erano tese ad assicurare alla Juventus un vantaggio. Basandosi sul principio che l’illecito sportivo è un reato a consumazione anticipata, a prescindere se poi questo vantaggio in classifica si sia verificato o meno, le condotte sleali contestate erano: esclusivo rapporto coi designatori, incontri riservati (le famose “cene”) coi designatori, aver interferito nelle griglie e nella nomina degli arbitri e assistenti per ottenere vantaggi per la Juve e svantaggi per gli altri, aver fatto regali ai designatori, aver intrattenuto comunicazioni telefoniche riservate, aver fatto uso distorto dei mezzi di informazione, aver minacciato in alcune telefonate di far irrogare delle sanzioni agli arbitri. Tutto questo è racchiuso nella motivazione della CAF e determina il famoso “illecito strutturato”. Scrive la CAF che i fatti sopra dimostrati erano idonei a determinare una situazione di disparità fra la Juventus e le altre squadre. Dal materiale risulta che solo, e sottolineo solo, la Juventus ha esercitato quella influenza sul settore arbitrale idonea a minarne la terzietà nei modi di cui abbiamo già detto.

Ma come si fa ad accettare un’accusa simile? Come si può ad esempio sostenere che Luciano Moggi avesse un “rapporto privilegiato” col mondo arbitrale quando è stato l’unico dirigente di calcio intercettato? (pure per logica: per fare affermazioni simili avrebbero dovuto intercettare tutti i dirigenti e solo successivamente fare una “classifica” dei più e dei meno. Se intercetti solo Moggi al primo e unico posto c’è Moggi, non c’è dubbio). Ma non è solo per deduzione logica che lo si può sostenere: l’unico altro dirigente “rivale” (di una big) intercettato (dell’Inter non hanno ascoltato nessuno e della Roma neanche, ed è anche con loro che la Juventus si giocava lo Scudetto in quegli anni..), ovvero l’addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani, in due mesi scarsi ha intrattenuto rapporti telefonici quotidiani con arbitri in attività (tra gli altri: De Santis, Morganti, Nucini, Rodomonti, Racalbuto, Collina, Messina e Paparesta: manca qualcuno?), assistenti (Copelli, Contini, Puglisi, Babini, Stagnoli e Titomanlio), designatori (Bergamo, Pairetto e Mazzei, tripletta), membri della CAN (il “canarino” Martino), dirigenti AIA (il presidente Lanese) e osservatori (Guidi e D’Addato, raccomandati a Lanese). E, capiamoci, non si tratta di telefonate “ignorate” o emerse grazie al lavoro delle difese: mi riferisco esclusivamente a quanto gli stessi inquirenti hanno compendiato nell’informativa del gennaio 2006. Era insomma tutto materiale già nelle mani del capo Ufficio Indagini Borrelli e del procuratore Palazzi, i quali avevano anche una dichiarazione nero su bianco di Bergamo che confessava di aver avuto colloqui telefonici frequenti non solo con i dirigenti bianconeri, ma con tanti altri dirigenti come Meani, Facchetti, Sacchi, Capello, ecc.. Non è stato creduto eppure, ad esempio, solamente a leggere le carte che avevano a disposizione, si poteva tranquillamente scoprire come in due distinte telefonate di Bergamo con Maria Grazia Fazi si parlasse di “recenti telefonate di Moratti” (aventi ad oggetto anche designazioni arbitrali) e persino di un invito a cena “riservato” da parte di Facchetti (accettato). Se poi si accettassero le telefonate “emerse” dall’aprile 2010 in poi, si scoprirebbe addirittura l’ovvio, ossia che a telefonare a Bergamo fossero persino i dirigenti delle neopromosse e – questa è bella – delle società che si sono costituite parte civile nel processo in corso a Napoli e che in questi giorni stanno chiedendo risarcimenti milionari.

Come si può – ancora – sostenere che Luciano Moggi e Antonio Giraudo consolidassero il loro rapporto di privilegio con i designatori arbitrali tramite cene “segrete” (le facevano nelle rispettive abitazioni, mica con sacco a pelo nel mezzo della foresta amazzonica) quando sappiamo dalle informative stesse che Adriano Galliani si incontrava nel ristorante di Meani, nel giorno di chiusura (per non essere visti) assieme all’arbitro ancora in attività Collina, per decidere assieme le strategie future ed un eventuale appoggio dell’allora presidente della Lega al futuro designatore predestinato. E questo era agli atti, già dal gennaio 2006. Se i dirigenti bianconeri cenano a casa di Bergamo con i due designatori già trombati a campionato concluso il loro viene definito un incontro strategicamente importante, mentre se un dirigente del Milan cena nascondendosi da occhi indiscreti con Collina non è niente? E attenzione: le cene le faceva anche Facchetti come detto sopra (e Bergamo è andato a Forte dei Marmi da Moratti, convocato). Dagli interrogatori dei testimoni (addirittura dell’accusa, per sorridere) del processo di Napoli, infine, si è saputo che a fare cene private fosse persino il Parma di Tanzi e Sacchi e che, in generale, le potesse fare chiunque lo richiedesse. Dov’è l’esclusività o la disparità con le avversarie?

A Moggi viene mossa l’accusa di scegliersi arbitri o assistenti o comunque di interferire nelle griglie. E di usare toni minacciosi con chiunque gli sbarrasse la strada. Una cosa per volta. Iniziamo dalla seconda accusa: dopo la sconfitta col Siena dell’aprile 2005, Leonardo Meani telefona al designatore Mazzei e lo aggredisce verbalmente con frasi alla “Adesso gli dici (a Bergamo e Pairetto, ndr) di stare molto attenti, perché Galliani è furibondo”. E ancora: “Riporta da adesso in poi di non sbagliare più un cazzo perché (Galliani, ndr) è furibondo, quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti..”. “State attenti perché è supervelenoso”. E i due hanno talmente tanto timore di fare arrabbiare il presidente di Lega e possibile appoggio per una loro ricandidatura, che alla richiesta esplicita del dirigente rossonero di designare per il mercoledì successivo il guardalinee (ultrà milanista) Puglisi, rispondono facendo una cosa imbarazzante: cambiano una designazione già ufficialmente comunicata. Il gesto – un articolo 6 sparato come certificato anche dalle sentenze sportive – provoca le risate incredule di Collina, che “manda a cagare” Meani (“è bastato alzare la voce..”) intimandogli, se dovesse un giorno davvero diventare designatore, di non fare mai queste cose con lui. Anche in questo caso, il riferimento è alle informative dei Carabinieri: telefonate note e giudicate dalla stessa giustizia sportiva. Ma questo, il più clamoroso, è solo un esempio dell’influenza di Meani. In una telefonata dell’1 aprile con l’assistente Contini, infatti, il dirigente rossonero si vanta per essere riuscito, nonostante fosse la quarta volta (e quindi avesse già raggiunto il limite), a farlo designare per Milan-Brescia. E racconta di aver “spaventato” Mazzei minacciandolo di non designare più l’assistente Pisacreta “altrimenti Galliani s’incazza!”. Dormita delle corti sportive giudicanti anche in questo caso. E ce ne sono tanti altri di esempi (pure per curiosità una volta nella vita andrebbero lette, le informative). Meani quindi si incazza, si incazza Galliani, minaccia. Quanto alla richieste esplicite, a parte che Moggi non ha mai chiesto espressamente un arbitro se non per delle partite amichevoli, ci sono anche in questo caso esempi di altri dirigenti che chiedono espressamente un loro “uomo di fiducia”. Famoso è divenuto dall’aprile 2010 il caso del presidente dell’Inter Facchetti che “chiede Collina” (nota per gli ignoranti in materia: non si parla della telefonata ininfluente con Bergamo, ma di quella del giorno prima con Mazzei) nel match contro la Juventus, anche a costo di taroccare la griglia e quindi il sorteggio (che “numero” vogliamo dare ad una cosa del genere? Art. 1? 6? 3 come media? Fate voi..). Ma quella è una telefonata “nuova”, direte voi, anche se incredibilmente ignorata dagli inquirenti. Andrebbe presa in considerazione, certo. Colpa dei Carabinieri che “non erano interessati” a illeciti dell’Inter (cfr: dichiarazioni Rosario Coppola). Ma dalle stesse informative emergono altri esempi simili. Nella telefonata citata prima tra Meani e Mazzei, infatti, il primo “ordina” al secondo: “Allora fammi vedere di mandarmelo mercoledì!”. “Mercoledì mi mandi Puglisi e qualcuno sveglio!!”. Senza per favore. E questo cos’è se non un chiaro interferire nelle libere scelte (gli assistenti erano designati) di Bergamo e Pairetto? Ancora: in un’altra telefonata Meani-Bergamo, Meani dice di non mandare Ivaldi e Pisacreta, Bergamo chiede a Meani come si sono trovati con Stagnoli, Meani risponde che si sono trovati bene ma gli dice che se vuole mettere uno che con loro è andato bene può mettere Ambrosino o Stagnoli, Bergamo gli chiede di Ayroldi e alla fine decidono di fare Stagnoli e Ayroldi. E poi è Moggi che chiede gli assistenti…. A meno che non si voglia insinuare che Moggi lo facesse sempre, di nascosto. Lo si può fare, ma non c’è uno straccio di prova.

Le sim svizzere? Già, chissà che si dicevano Moggi e i designatori… vero? Che si dicevano? Lo sappiamo. C’è una telefonata dove Bergamo per errore chiama alla sim svizzera di Moggi dal suo telefono di casa, rendendo così rintracciabile il numero della sim straniera e permettendo ai Carabinieri, che avevano messo sotto intercettazione il fisso del designatore, di ascoltare – documento straordinario – una telefonata dove Moggi è convinto di non essere intercettato. E’ la famosa “madre di tutte le telefonate”: la grigliata (ne fa una, eh, mica cento..). Uno si aspetta la prova schiacciante, l’illecito classico, i magheggi e le porcate.. e invece Moggi al riparo da tutti che fa? Non dice: “Caro compagno cupolaro Bergamo, domenica trucca il sorteggio e mandami l’arbitro X!”. No. Da buono scolaretto propone (letteralmente) a Bergamo una griglia (“io avrei pensato”, “se per te va bene”, “che ne dici?”, “non so, eh! poi vedi te”) che si era studiato per vedere se poteva essere una buona soluzione. Propone cinque nomi di cui tre “fissi”, che non si potevano non inserire (internazionali), Bergamo gliene boccia due (la famosa sudditanza di Bergamo..), li sostituisce con altri due da lui scelti e (la solita fortuna di Moggi..) nel sorteggio esce estratto ovviamente un arbitro che non aveva proposto Moggi! Stessa cosa per gli assistenti. Ma di griglie discutono tutti, da Cellino a Meani. Ecco, Meani. In una telefonata con Bergamo prima gli chiede chi metterà in griglia, con Bergamo che gli dice di avere in mente di mettere tre arbitri in griglia per quella domenica. Bergamo poi dice a Meani che può immaginare quali saranno invece i tre della domenica successiva, Meani non immagina… “Paparesta..Collina…Trefoloni”, li indovina tutti e tre (altro che Moggi..). Poi Meani si raccomanda con Bergamo di fare a Trefoloni “un bel discorsetto, se no gli tagliamo la testa noi”, giusto per.

Poi, per carità.. ci sono sicuramente state telefonate “segrete”, se così vogliamo chiamarle (ma erano comunque intercettabili, se avessero conosciuto per tempo i numeri) ma, tornando alla premessa, c’è da chiedersi: come definireste tutte le telefonate effettuate dai dirigenti non intercettati? Quelle tra Galliani e Collina, ad esempio, non sono a loro modo “segrete”? Quelle tra Facchetti e Nucini non sono a loro modo “segrete”? Quelle tra Galliani e Paparesta piuttosto che Galliani e Puglisi non sono anche quelle “segrete”? E chissà quante altre telefonate “segrete” sono andate perse non intercettando tutti i dirigenti della Serie A. Che cosa cambia? Si può basare un’accusa su quello che non si è mai sentito ma si sarebbe potuto ascoltare se si avesse avuto modo di intercettare le telefonate? E non è un concetto che dovrebbe valere per tutti? La differenza è che Moggi l’hanno beccato a conversare con Bergamo, e tra l’altro senza commettere illeciti. Gli altri invece neanche si è voluto indagare, segretando di fatto o ritenendo non rilevanti conversazioni che potenzialmente avrebbero potuto esserlo.

Che poi c’è da fare anche un altro discorso, come parentesi. Nella sentenza che ha spedito la Juventus in B meno 2 Scudetti, non si fa riferimento alle conversazioni “svizzere” con gli arbitri. E meno male, aggiungo! Questo da un lato significa che per “ammazzarci” non è stato neanche necessario tirare fuori la teoria non provata delle celle agganciate (il che rende ancora più insensato, se possibile, il tutto), dall’altro c’è da dire che una sentenza ad hoc (fu chiamata Calciopoli-2) contro Moggi c’è stata, presieduta proprio da quel dott. Artico che giudicherà sulla radiazione di Moggi. E ci sono errori oggettivi. In un passaggio ad esempio si cita: “Le dichiarazioni del Nucini che riferisce di un incontro con Moggi all’Hotel Concorde di Torino e alla presenza di Fabiani gli consegnò una scheda, delle sopra citate schede estere, allo scopo di renderlo partecipe del predetto sistema di comunicazione riservata”. Ma, come è emerso da Napoli, Nucini ha per ben due volte ribadito di non aver mai ricevuto alcuna sim straniera, bensì una Tim ancora imballata e mai aperta (anche se dai riscontri dei Carabinieri si evince come fosse attiva da 8-9 mesi, e quindi qualcuno ci deve ancora spiegare come potesse essere imballata..). Questo giusto come parentesi, perchè poi ad esempio la stessa Commissione scrive in quella sentenza “Sui rapporti fra Nucini e Facchetti non sono stati accertati fatti al riguardo censurabili e dunque l’eccezioni formulate dalla difesa del Moggi appaiono del tutto irrilevanti” e credo che una risatina sia scappata a tutti voi, leggendo.

I regali. Già, vogliamo parlare dei regali? Basta ascoltare le telefonate intercettate (e agli atti dal 2006) di Meani, ad esempio, per leggere di arbitri che “ringraziano” per il pensiero gentile, di altri che chiedono biglietti o favori vari (arbitri, Martino, Lanese, ecc..) o, addirittura, di personaggi che vengono fatti sedere su una poltrona grazie all’influenza rossonera. Sappiamo ad esempio che Meani telefona a Lanese, presidente dell’AIA (in teoria cupolaro), e gli raccomanda l’amico osservatore arbitrale D’Addato come presidente del Comitato regionale della Puglia e l’ex assistente Marano (“non gli trovi un posto nella Can D?”). Lanese (che bel cupolaro..) obbedisce, e Meani chiede il permesso di spingere a Galliani “perché abbiamo un pò di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!”. Permesso accordato. E un posto lo si trova pure all’ultrà Puglisi.. c’è posto per tutti. A voler essere più maliziosi, poi, si parla di trapianti di capelli (era una battuta? Ok), ma anche di pratiche burocratiche fatte pervenire sulla scrivania del vicepresidente del Consiglio Letta (Paparesta). Non sono forse “regali”? Questo era già agli atti, pur avendo intercettato solamente per un paio di mesi il dirigente milanista (e solo lui). Ma sappiamo oggi come anche l’Inter facesse regali ai designatori (a Bergamo in particolare, che viene invitato a ritirarlo direttamente in sede). Altra cosa: la Juventus avrebbe regalato magliette dei giocatori agli arbitri. Pare una cosa da ridere, ma ad esempio c’è il povero Cennicola che si è visto processato solo per questo! (per la cronaca Narducci e Capuano hanno ritirato l’accusa, recentemente). Che dire (l’abbiamo appreso nel processo di Napoli) invece dei borsoni Adidas con le tute e le magliette del Milan? O dei maglioni di cashmere dell’Inter? Che poi bastava conoscere le circolari della Lega e si apprendeva, senza scrivere fesserie nelle sentenze, come questi regali fossero consentiti, soprattutto se il materiale proveniva dagli sponsor (come appunto le magliette di gioco).

Che manca? L’ultimo: l’uso distorto dei mezzi di informazione. In pratica Moggi condizionava l’opinione pubblica perchè faceva dire a Baldas e Biscardi di dare un voto alto ad un arbitro piuttosto che di “bocciarne un altro”. A parte la solita, ovvia, banale, considerazione, ovvero, per citare lo stesso giornalista “rosso”: «Sa qual è il problema? Che hanno intercettato il cellulare di Moggi. Se avessero intercettato il mio avrebbero scoperto che parlo così con tutti, che tutti mi chiamano per chiedere cose, “e fammi ’sto piacere”, “e aiutami qui”, “e m’hanno negato un rigore, dagli addosso con la moviola”. E io a tutti dico: “Sì vabbè, poi vedo che posso fare” eccetera. Io sono fatto così, parlo in questo modo con tutti. Poi però, ciò che conta è quello che io faccio vedere in tv, se accetto le richieste dei potenti o se me ne fotto e faccio di testa mia». Ovviamente non si tiene minimamente conto di come Berlusconi fosse proprietario di Mediaset e di come La7 (ex Telemontecarlo, gestita da Cecchi Gori.. per restare in tema) fosse in mano di fatto alla Telecom… Ma anche le informative ci vengono in soccorso. Ad esempio Meani in una conversazione con Rodomonti dice di avergli fatto mettere 7 da Cecere, de La Gazzetta dello Sport (per la cronaca, dall’esame dei tabulati non risultano chiamate tra i due: trattasi probabilmente di millanteria). Quello è normale (intendo la rilevanza data alla telefonata) mentre la patente a punti no? Che poi.. giusto per capirci.. uno degli episodi più clamorosi contestati è ad esempio la gestione della partita Lecce-Juventus con la Rai. Mi dilungo un pò, ma serve a capire parecchie cose. Lo scenario è di quelli perfetti: Zeman allenatore e De Santis arbitro. Per gli inquirenti, il giornalista Ciro Venerato (che – parentesi – non è neanche juventino) è “usato” per scongiurare un “pericolo imminente” (cit.) e cioè per evitare che qualche suo collega (evidentemente “libero”) intervistasse Zeman, o ci facesse il solito servizio magari accennando al “doping” o a presunti favori arbitrali del De Santis nei confronti della Juventus. Sapete come Moggi ottiene Venerato da Scardina (direttore di Rai Sport)? Con questa telefonata (per giunta trascritta dai Carabinieri): «No no no è una questione di scaramanzia dai, fammi un favore! Ti chiedo un favore una volta… cambialo e mandamelo laggiù, dai, tanto spese non è hai perché lo riporto io con l’aereo …. Nooo se no mi fai toccà le palle fino a domenica poi se perdo so cazzi tua eh ….. no no no mandamelo laggiù dai… oh, una volta che ti chiedo una cortesia me la devi fa, dai!». Questo chiede Moggi al “sodale” (sodale? Poco ci manca si inginocchi pure…) Scardina: lo deve quasi implorare! Ma ci riesce. Venerato va a Lecce e la Juventus vince 1-0 con gol di Del Piero. Venerato fa il suo bel servizio sulla partita, e per gli inquirenti non mette in difficoltà la Juve. Questo almeno a sentire l’accusa, perché poi ci sono i fatti. E dicono che il servizio fu sul rientro dall’infortunio di Del Piero, e non sulla partita. Un “secondo servizio”, d’accompagnamento a quello principale, fatto da un giornalista “non Moggiano” (ammesso Venerato fosse Moggiano). Ma non solo. Sentite come si sfoga Moggi con Scardina (ricordiamo: sodale e cupolaro pure lui): «Domenica avete fatto veni’ (alla Domenica Sportiva, ndr) Zeman e Semeraro in televisione. Già c’è Boniek, questo è pe rompe i coglioni alle persone!». Insomma pagine e pagine su Venerato mandato per non far parlare Zeman (dicono), e poi il boemo è ospite della trasmissione più seguita della Rai, in prima serata, assieme al presidente del Lecce e all’antijuventino Boniek, a formare un terzetto che ne disse talmente tante che – e anche questo è nelle informative – Mino Raiola fu costretto a chiamare Moggi, furioso, chiedendo di poter intervenire in diretta in trasmissione per difendere il suo assistito Nedved dalle accuse del tecnico leccese. Questo sarebbe il “potere” bianconero con i media. Che poi, francamente, ci sarebbe solo da ridere ad un’accusa di controllo dei media da parte di Moggi: sono stati i primi a crocifiggerlo, prima ancora delle sentenze, e ancora oggi si rifiutano in gran parte di accettare la verità. Altro che controllo…..

Insomma per gli inquirenti ruota tutto attorno a Moggi. Moggi controlla tutto e tutti, persino il ministro degli interni Pisanu. Ora, a parte che non ci voleva uno scienziato per fare un collegamento elementare Berlusconi-suo ministro-Milan, viene citato un episodio: la morte del Santo Papa. Moggi riceve una telefonata dal ministro che gli chiede un parere: giocare nonostante il Papa sia in fin di vita, saltare direttamente per rispetto o giocare e poi eventualmente interrompere le partite in caso di brutte notizie? Moggi dice la sua. Dice di giocare, perchè ormai le squadre erano in trasferta, e soprattutto le piccole avrebbero subito un danno economico non giocando. A voler essere cattivi, lo dice pure perchè la Fiorentina, rivale in quel turno di campionato, ha quattro giocatori importanti infortunati, e l’occasione è troppo ghiotta. Alla fine invece non si gioca (il solito potere di Moggi..). Ma per tutti è Moggi che, al telefono con “l’amico” (quasi succube) Pisanu muove i fili del calcio italiano. E invece succede che Meani telefona a Galliani, e questi – da presidente di Lega in carica – annuncia lo “slittamento” del campionato. Slittamento, non rinvio. Cioè invece di saltare una gara di campionato, si spostano tutte le giornata in avanti di una settimana, con una decisione senza precedenti. Motivo? Il Milan avrebbe dovuto altrimenti disputare un match importante senza due sudamericani (Kakà e Cafù) infortunati, e con lo slittamento li recupera e gioca a Siena con Shevchenko al rientro dall’infortunio. Così Galliani risponde alle preoccupazioni di Meani: “Ma secondo lei io dormo?”. E, sorridendo, insulta “quel figlio di puttana di” Moggi che voleva invece giocare e che lo aveva accusato di aver adottato questa decisione a suo uso e consumo. Insomma l’opposto di quanto dipinto. Eppure anche questo, incredibilmente, era già noto e nelle informative. Bastava collegare le due telefonate e ricostruire l’episodio.

Insomma anche senza le telefonata (importantissime, per carità) rinvenute, era chiaro dal principio come i presupposti fossero forzati. E il motivo è facilmente spiegabile. Complotto? Senza voler usare paroloni del genere, basta ricordare come le sentenze sportive si basano esclusivamente su due indagini penali condotte contro Luciano Moggi: quella di Torino (archiviata) e quella di Napoli. L’unico che interessava agli inquirenti era lui e le stesse indagini – l’ha ammesso il ten. col. Auricchio in tribunale, rispondendo a specifica sollecitazione dell’avv. Prioreschi – hanno riguardato solo Moggi. Le informative sono state create per provare (senza riuscirci) la sua colpevolezza, ogni telefonata è stata interpretata esclusivamente per incolpare Moggi, ogni indagine e ogni rigo è stato sprecato solo per quello scopo. Esempio: informativa del gennaio 2006. Meani è al telefono con un arbitro. Lo saluta, l’arbitro lo ringrazia, Meani gli dice di aver convinto i designatori a farlo designare per la partita del Milan, dice che ci ha messo una buona parola, i due si danno appuntamento a cena, Meani confessa di aver fatto delle preclusioni (es. Pisacreta, è agli atti) a Bergamo e Pairetto (“altrimenti Galliani s’incazza!”), eccetera eccetera e poi, a fine chiamata, i due si dicono “Ma perchè Puglisi (l’ultrà, ndr) non fa mai il Milan?” (e c’è pure bisogno di chiederselo?). I Carabinieri scartano tutto e prendono solo quest’ultima frase per provare come le designazioni fossero tese a sfavorire il Milan. Se questo è il metodo c’è poco da fare.

Passiamo al secondo capo d’imputazione: il “caso” Paparesta. Secondo la CAF vi è un doppio grado di violazione dell’art. 1: il primo perchè Moggi e Giraudo si recano nello spogliatoio alla fine della partita, il secondo perché poi minacciano e ingiuriano il direttore di gara. A parte che non era vietato (circolare 2004, agli atti pure questa!) recarsi nello spogliatoio dopo che l’arbitro aveva compilato il referto (e abbiamo diversi esempi, nelle telefonate ritrovate, di dirigenti interisti che ci vanno tranquillamente, e ci vanno anche prima e all’intervallo, se è per questo..), passando alle minacce.. e mettendo da parte l’infelice passaggio delle sentenze nel quale viene scritto letteralmente che Moggi “chiuse a chiave nello spogliatoio” l’ex arbitro barese (tutto nasce incredibilmente da una boutade di Moggi che dice “li ho chiusi dentro”. Nella seconda telefonata già dice “volevo chiuderli…”).. bastava controllare! Di fatto questa grande punizione non si è mai verificata. C’è stato, anzi, un “premio”, perchè Paparesta torna ad arbitrare la Juventus (nonostante l’errore), Copelli va a fare la Confederation’s Cup e Di Mauro viene fatto arbitrare un altro anno in deroga al regolamento, nonostante il raggiunto limite d’età. Una minaccia senza conseguenze, insomma (Racalbuto per un presunto errore pro-Juventus contro la Roma non arbitra più la Serie A per diverse settimane, compromettendo in maniera definitiva la carriera). Ribadita anche ai designatori. Ma sono gli stessi Bergamo e Pairetto che, dopo la partita, invece di bastonare (sportivamente, ovvio) i coinvolti, li fermano “il minimo sindacale” (una “punizione lieve” la definirà Di Mauro in udienza) e si preoccupano pure di spiegare lo stop, con telefonate molto concilianti e dai toni amichevoli e rassicuranti. Certo, Paparesta avrebbe dovuto denunciare la situazione. E infatti ha pagato per questo, addirittura con la carriera. Ma basta un pò di buonsenso per capire come in realtà nessuno denunci mai certe cose, e non per paura dell’uomo cattivo Moggi, ma per non passare per “infame”. Un comportamente sbagliato, ma umano, ed è ipocrita pensare il contrario. Basti pensare ad esempio a Bertini che riceve Facchetti nello spogliatoio, col presidente dell’Inter che gli ricorda il suo score contro i nerazzurri e lo invita a “smuovere la casella giusta”, quella della V (vittoria). L’arbitro si sfoga con Bergamo, ma non denuncia la situazione. “Fatti i cazzi tuoi” è il ritornello dell’ambiente. E sono fatti che accadono spesso, così come spesso qualche dirigente si spinge oltre nelle contestazioni, arrivando a minacce o insulti. Ricordate a memoria dei precedenti di denunce in questo senso?

La cosa incredibile è che comunque poi Paparesta passa per essere uno “juventino”. Perchè avrebbe fatto telefonate con la sim svizzera (in realtà del padre). Quando però si apprende dalle informative (e lo si sa dal gennaio 2006) che Galliani gli parla al telefono (italiano), che Meani intercede con lui perchè a Paparesta serve un favore, che una pratica importante viene agevolata tramite il Governo Berlusconi e che, nei dialoghi con gli ex colleghi l’accompagnatore arbitrale milanista lo giudica uno dei “loro”, questo diventa irrilevante, ovviamente.

Terzo capo d’imputazione: Moggi conosceva in anticipo la terna di Juventus-Lazio. Accusa questa che parte addirittura come illecito (art. 6) e poi viene derubricata in art. 1 (e inglobato nel primo capo di imputazione). La prova di tutto questo era racchiusa nella famosa intercettazione fra Moggi e una sua segretaria, Alessia. Alessia vuole leggergli le designazioni, ma Moggi ci scherza su e gliele anticipa. Come fa a saperlo? “Ecco la prova che il sorteggio fosse truccato!”, il ragionamento. Eppure, senza bisogno di telefonate scoperte, bastava usare la logica e fare una piccola ricerca su Google. La telefonata è delle 11.53. L’Ansa comunica la terna arbitrale alle 11.21. Di cosa stiamo parlando? Alle 11.53 lo sapeva tutta l’Italia chi era l’arbitro di Juve-Lazio!

Quarto capo d’imputazione: Fiorentina-Bologna e le famose ammonizioni mirate. C’è una ambientale che si innesta su una telefonata e Moggi dice a un soggetto non identificato (nell’arringa dell’avv. Prioreschi verrà detto chi è, e comunque sicuramente non è un arbitro) che gli servirebbe che venissero ammoniti i diffidati. Anche su questo si costruisce un capo di imputazione e la CAF dice che non c’è illecito perché non c’è prova: hanno anche verificato che le ammonizioni (di De Santis) fossero tutte giuste, e fra l’altro gli ammoniti non erano nemmeno Ibra, Del Piero e Maradona ma Petruzzi e Nastase.. Ma la Caf si è dimenticata che in quella stessa informativa c’era la telefonata fra Damascelli e Moggi, in cui Moggi neanche sa chi erano i diffidati del Bologna..

Ultimo capo d’imputazione: è contestata la violazione di un art. 1 per Juventus-Udinese ed è in relazione alla “grigliata” fatta con Bergamo al telefono di cui abbiamo già parlato. L’unica grigliata fatta da Moggi, pure sbagliata.

Ricapotolando, e citando l’avv. Prioreschi: «Un primo dato statistico, che conta per quello che conta: per mandare la Juventus in serie B e dare a Moggi 5 anni sono bastate 21 intercettazioni su 180.000!! Uno mi può dire che di intercettazione ne può bastare pure una…per carità io non dico di no, però alla luce di quello che dirò adesso 21 intercettazioni su 180.000: 7 delle quali sono con i giornalisti, che sono quell relative alla patente a punti Baldas, al moviolone di Biscardi…insomma basta sentirle…..forse è meglio sentirle le intercettazioni; 5 intercettazioni riguardano l’episodio Paparesta, e siamo a 12; 1 intercettazione è di Luciano Moggi con la moglie quando parla di cosa portare, del panettone, di quale panettone… (ad una cena con i designatori, ndr); 2 sono intercettazioni con i fratelli Della Valle; 1 è con la segretaria e che riguarda il sorteggio di Juventus-Lazio; 1 intercettazione di Mazzini con Giraudo; 1 intercettazione di Moggi con Giraudo; 1 intercettazione di Moggi con Bergamo; 1 intercettazione di Mazzini con Bergamo. In totale sono 21».

Ventuno telefonate che hanno prodotto una sentenza vergognosa, che ha distrutto la più gloriosa società di calcio italiano e preso in giro milioni di italiani, nonostante bastasse leggere meglio le informative. Ormai è fatta, però. Non si torna indietro, e alla Juventus niente potrà più togliere l’umiliazione subita. E’ però un dovere morale da parte della Figc revisionare le sentenze del 2006 ex art. 39 e porre rimedio a quanto di sbagliato promosso allora. E’ dovere morale (e professionale) da parte dei giornalisti cominciare a raccontare la verità. E’ dovere morale (e di tutela della Juventus SpA) da parte dei dirigenti bianconeri chiedere che venga fatta giustizia. Che non significa togliere uno Scudetto (nostro) all’Inter. Ma riscrivere la storia. C’è tutto per farlo: ci sono le argomentazioni basate sulle informative stesse, ci sono le telefonate “occultate” (cit. Prioreschi) dai Carabinieri, ci sono le testimonianze rese in tribunale a Napoli e presto ci sarà anche una sentenza. Le scuse sono finite.

P.S. Meani, così frequentemente citato nell’articolo, è stato condannato dalla giustizia sportiva ad una squalifica di 2 anni e 3 mesi; Adriano Galliani è stato squalificato in tutto 5 mesi; l’Inter ha vinto uno Scudetto a tavolino con proposte di beatificazione; il Milan ha vinto quell’anno la Champions League, tra il disgusto dell’Uefa. Però applaudì noi.
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Re: Indagini su scommesse

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Micolucci sentito per 10 ore!
Proseguono gli interrogatori


Il difensore dell'Ascoli è stato ascoltato a lungo dalla Procura federale in merito alla vicenda calcioscommesse. Entra nel vivo la seconda (e probabilmente ultima) settimana di audizioni decise dal pool di Palazzi: oggi è la volta dell'ex d.s. atalantino Osti

L'interrogatorio da record del difensore dell'Ascoli, Vittorio Micolucci, spalmato su due giorni e durato oltre 10 ore, e l'audizione di Gianfranco Parlato, uno dei personaggi chiave nell'indagine della Procura di Cremona sul calcioscommesse, hanno fatto entrare nel vivo la seconda (e probabilmente ultima) settimana di interrogatori della Procura federale. Nei prossimi tre giorni, Palazzi dovrebbe concludere le sue audizioni con ben 21 convocati (46 dall'inizio della scorsa settimana in 11 città), per poi decretare i deferimenti in vista dei due gradi di giudizio (Disciplinare e Corte di Giustizia federale) che dovrebbero avere luogo entro il prossimo 10 agosto. Intanto, nella mattinata di oggi saranno ascoltati altri personaggi coinvolti nello scandalo, o quanto meno in possesso di informazioni utili alle indagini. Sarà il turno dell'ex d.s. dell'Atalanta Carlo Osti, mentre l'atteso incontro con Cristiano Doni è in programma venerdì.

Micolucci record — L'audizione di Micolucci, che secondo la Procura di Cremona "costituiva una pedina stabile del sodalizio, manifestando la sua disponibilità ad influenzare il risultato delle partite della sua squadra con un rendimento agonistico negativo, cercando nel contempo di coinvolgere nella manipolazione corruttiva altri giocatori della propria squadra", ha battuto, almeno fin qui, ogni record: oltre 10 ore e una nuova convocazione prevista per giovedì prossimo. Dopo una prima sospensione dell'interrogatorio alle ore 22 di lunedì, l'audizione era ripresa intorno a mezzanotte, per interrompersi nuovamente intorno alle 3. Martedì l'ultima tranche, condotta dagli uomini della Procura, Lucarelli a Licheri, di altri 180 minuti, per un totale che ha superato le 10 ore. "Ha commesso solo delle leggerezze verbali - ha spiegato il legale di Micolucci -, dicendo sì a chi gli faceva le proposte (Pirani), ma in realtà senza aver poi mai alterato il risultato delle partite contestate (Livorno-Ascoli, Ascoli-Atalanta e Albinoleffe-Ascoli)".

Parlato collabora — Ma martedì è stata anche la giornata di Gianfranco Parlato (ex giocatore, tra le altre, di Reggiana e Ancona), collaboratore tecnico del Viareggio e una delle figure chiave dell'indagine, che secondo la procura di Cremona "ha intrattenuto continui rapporti con Erodiani, Paoloni, Pirani, Bellavista e Santoni, ai quali forniva indicazioni utili sulle illecite pianificazioni degli eventi per consentire di poter indirizzare senza rischio le loro scommesse sportive". Interrogato per 4 ore, l'ex calciatore ha confermato quanto detto al gip Salvini. "Parlato ha risposto in maniera dettagliata a tutte le domande dei due procuratori federali - ha spiegato il suo legale, Achille Macrelli -. Da parte nostra, abbiamo chiarito, anche davanti alla giustizia sportiva, la posizione del nostro assistito, mantenendo la linea difensiva dell'interrogatorio con il gip di Cremona. Le domande sono state le stesse e noi abbiamo spiegato quello che dovevamo spiegare in maniera chiara e specifica. Intercettazioni? Non ci sono state contestate".

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