Golden Gala: Gatlin vola sui 100: 9"75. Deludono Trost e Grenot
Il velocista statunitense vince il terzo meeting consecutivo della Capitale, a un centesimo dal primato stagionale di Doha. L'altista azzurra si ferma a 1.85. Libana solo 8ª nei 400. Il cubano Pichardo domina nel triplo (17.96) e il francese Lavillenie vince l'asta con 5.91.
Il Golden Gala Mennea è cominciato in mezzo alla commozione. Per ricordare Anna Rita Sidoti, un gruppone di marciatori di ieri, di oggi e di domani visto che il drappello era preceduto dai più giovani, ha percorso un giro dell'Olimpico mentre il pubblico ascoltava la colonna sonora di Momenti di Gloria. I tre bambini della grande marciatrice scomparsa pochi giorni fa dopo una lunga lotta contro un tumore, campionessa del mondo 1997, erano in pista anche loro. In diversi, fra i colleghi di Anna Rita, non sono riusciti a resistere alle lacrime. Sullo schermo gigante si è potuto rivedere lo "scricciolo d'oro", con una scritta: "Ciao campionessa". A quel punto lo stadio ha applaudito a lungo. All'Olimpico, ci sono già intanto i cartelloni di Roma 2024 e a qualcun venuto in mente che proprio la Sidoti guidò 300 ragazzi a Losanna nel giorno della designazione (fu scelta Atene che battè in finale proprio Roma) della città organizzatrice dei Giochi del 2004. Era il 5 settembre del 1997.
FRECCIA GATLIN — Partiva in pole position nella griglia di partenza delle stelle del Golden Gala Mennea e Justin Gatlin ha confermato il pronostico, il suo 9"75 è la cima della giornata insieme con il 17.96 di un Pichardo sempre più padrone del triplo, il risultato del cibano è infatti il record della specialità all'Olimpico. Dietro i due protagonisti, si possono mettere il 5.91 di Lavillenie nell'asta e i due metri della spagnola Beitia, in una gara in cui – eliminata prestissimo la Trost a 1.90 - il pubblico ha trascinato Blanka Vlasic al secondo posto a 1.97. E' venuto il mondiale stagionale dai 5000 in cui l'etiope Yomif Kejelcha ha vinto in 12'58"36.
SORPRESA GRECA — E alla fine, è arrivata pure la sorpresa greca con Stefanos Tsakonas, mattatore dei 200 in 20"09, primato personale migliorato di 22 centesimi e Lemaitre decisamente lontano al secondo posto. La gara agonisticamente più bella è stata forse quella del giavellotto, vinta da Vesely con il secondo lancio dell'anno, 88,14, e un ottavo posto per Bonvecchio con 79,45. Ma anche l'1'43"56 di Aman davanti ad Amos sugli 800 è da primo della lista quest'anno. Stesso discorso per la Kiyeng sui 3000 siepi in 9'15"08. Alla fine, l'azzurra più applaudita è stata quella che non ha gareggiato.
GLI AZZURRI — Perché Antonietta Di Martino, al suo primo giorno per intero da ex, è stata applauditissima dallo stadio nel suo giro d'onore di saluti di fine carriera. Gli 800 di Benedetti hanno meritato la pagella migliore, davanti al piccolo progresso della Grenot, ottava nei 400 in 51"72. E così alla fine, fa ben sperare soprattutto l'inizio della serata, quando la sedicenne Marta Zenoni aveva corso gli 800 in 2'03"40 vincendo la prova Under 20 e frantumando il record italiano allieve della Trabaldo. Da segnalare pure il 10"36 di Massimiliano Ferraro nella seconda serie dei 100, in cui è stato il miglior italiano, quinto. Record personale anche per Leonardo Capotosti sui 400 ostacoli: 50"01 nella gara vinta da Dutch. La Pedroso è finita sesta in 56"20 nei 400 ostacoli vinti dalla Molinne.
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Alessia.