Calcioscommesse & Calciopoli

Squadre che prima erano nei dilettanti e hanno fatto il salto nel professionismo
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Gioventù Biancoceleste
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

LE 3 GARE SOTTO INDAGINE IN SERIE A SONO FIORENTINA-ROMA 2-2, LECCE-CAGLIARI 3-3 E GENOA-LECCE 4-2

Sono Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3 e Genoa-Lecce 4-2 le gare di serie A "attenzionate" dai giudici dopo l'interrogatorio di Marco Pirani. Stando a quanto emerso, il portiere Paoloni avrebbe suggerito all'odontoiatra di giocare "l'over" su quelle tre partite, perché "aggiustate" allo scopo di segnare tanti gol e favorire quel tipo di puntata.
Gli inquirenti, però, sospettano che possa trattarsi di millantato credito da parte di Paoloni, schiacciato dai debiti e quindi potenzialmente desideroso di fornire "dritte" alla banda degli scommettitori per far soldi, a prescindere dalle reali informazioni in suo possesso (lui sostiene di aver contattato giocatori di Roma e Lecce). In pratica, potrebbe essersi inventato la "combine" e aver "venduto" a Erodiani (il titolare di una serie di agenzie di scommesse) e soci partite "normali". Per questo motivo, i tre match e le cinque squadre di A tirati in ballo dalle dichiarazioni di Pirani potrebbero uscire dall'inchiesta ancora prima di esserne entrati ufficialmente.

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Aggiungo io che su due di queste tre partite (Lecce-Cagliari e Genoa-Lecce) quasi tutti gli scommettitori normali avevano puntato sull'OVER, viste le difese... quindi penso che questo Paoloni fosse disperato e pronto a tutto pur di rientrare dai debiti.... a me, limitatamente alle partite di Serie A, questa vicenda dà quasi l'idea di una truffa organizzata per spillare soldi a dei deficienti che credevano di avere le dritte per pilotare le partite ed invece Paoloni millantava e basta... Però non si sa mai, visto che invece in B e in C1 riuscivano a truccare qualche gara, quindi attendiamo gli sviluppi dell'inchiesta.
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sergy452
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da sergy452 »

Gioventù visto che hai azzeccato spesso partite, fai come Paoloni (una sola volta senno magari ti beccano) chiedi 100.000 € a signori come Pirani ecc... e dici che hai parlato con due giocatori dell'Entella su un risultato sicuro //10
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Gioventù Biancoceleste
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

sergy452 ha scritto:Gioventù visto che hai azzeccato spesso partite, fai come Paoloni (una sola volta senno magari ti beccano) chiedi 100.000 € a signori come Pirani ecc... e dici che hai parlato con due giocatori dell'Entella su un risultato sicuro //10
Sì, ma mi tocca aspettare che l'Entella compri qualche giocatore abbastanza noto anche nelle categorie superiori così posso millantare che mi ha dato la soffiata un calciatore che anche loro conoscono almeno di nome! :mrgreen:
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

Il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sulle partite truccate, ha "la sensazione che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati". "È una sensazione - ha precisato il magistrato - e una sensazione senza riscontri non è una prova". "La sensazione è, però - ha proseguito - che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società.

tuttosport.it

Cmq pure questa procura dovrebbe essere molto cauta o cmq circostanziata nelle dichiarazioni e piu' attenta alle fughe di notizie..
Le combine tra le società..che vuol dire???..in campo cmq ci vanno i calciatori...che saranno almeno esecutori degli accordi..
Come è possibile poi che si possa sapere già che Pirani ha dichiarato che " ci sono 30 partite truccate "durante l'interrogatorio ? Ma ai giornalisti chi gliele da ste notizie??sempre gli avvocati difensori??
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Gioventù Biancoceleste
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

Comunque da quel che ho capito Pirani non ha addotto lo straccio di una prova su eventuali partite truccate in A, tutto "sentito dire" o "supposizioni varie" o "sensazioni", dunque non ci potrà essere nessuna sanzione contro i clubs di A.
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animaletto
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da animaletto »

ars72 ha scritto:Il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sulle partite truccate, ha "la sensazione che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati". "È una sensazione - ha precisato il magistrato - e una sensazione senza riscontri non è una prova". "La sensazione è, però - ha proseguito - che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società.

tuttosport.it

Cmq pure questa procura dovrebbe essere molto cauta o cmq circostanziata nelle dichiarazioni e piu' attenta alle fughe di notizie..
Le combine tra le società..che vuol dire???..in campo cmq ci vanno i calciatori...che saranno almeno esecutori degli accordi..
Come è possibile poi che si possa sapere già che Pirani ha dichiarato che " ci sono 30 partite truccate "durante l'interrogatorio ? Ma ai giornalisti chi gliele da ste notizie??sempre gli avvocati difensori??
Quello che sta succedendo è VERGOGNOSO!

Si sta facendo gossip sulla stampa. In gran parte riguardano fatti su cui non ci sono attualmente ipotesi di REATO. C'è uno sputtanamento di squadre e calciatori senza ritegno. Sembra che il filo conduttore sia la voglia del procuratore di cercare di incastrare qualche società di A (per apparire sui giornali).

Una settimana fa ci veniva detto che l'Atalanta era incastrata. Una settimana dopo siamo al punto che uno (Pirani) ha detto che un altro (Erodiani) gli avrebbe detto che un altro ancora (Corvia) gli ha detto che Totti gli avrebbe detto.
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

Lo scandalo si allarga anche al doping
Epo e testosterone ai calciatori di B


Coinvolti atleti professionisti e minorenni. Il medico del Rimini intercettato: «Se metti mano all'ormone questi giocano da serie A»

BOLOGNA
«Se gli metti mano all'ormone questi giocano da serie A». È quanto diceva il dott. Vittorio Emanuele Bianchi a Danilo Chiodi, preparatore atletico del Rimini Calcio, nel 2009, a ridosso della decisive partite dei playout di serie B che i romagnoli giocarono contro l'Ancona. E proprio intorno al dott.Bianchi ruota l'operazione "Anabolandia" (che ha portato alll'arrestato di 4 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di 58). Il Rimini, alla fine, venne retrocesso. Ora, dopo una mancata iscrizione al campionato, è in serie D.

Nell'inchiesta della Procura di Rimini e dei carabinieri del Nas di Bologna emerge anche il coinvolgimento del calcio nelle vicende di doping. Chiodi - dice il Gip nell'ordinanza - per «alterare fraudolentemente le prestazioni agonistiche degli atleti» della sua squadra contattava il medico concordando il "trattamento" di tre atleti con Gonasi 5000 (un prodotto che stimola il corpo alla produzione di testosterone, quindi senza immissione dall'esterno) ed emotrasfusioni con ozono. Il primo contatto è datato 3 giugno 2009, il 6 si doveva giocare la gara di andata ad Ancona. Il 4 andò dal medico il giocatore Emiliano Milone (poi passato allo Spezia calcio, squadra che ha lasciato nel marzo scorso dopo un infortunio al ginocchio) per farsi fare una emotrasfusione con ozonoterapia, pratica dopante. Bianchi poi nella stessa occasione prescrisse, mettendo un nome di fantasia sulle ricetta, Eprex, cioè epo, e Gonasi.

In una conversazione intercettata tra i due il medico spiegava che «l'epo è fondamentale». Al giocatore preoccupato dei controlli antidoping sangue-urine dei playout, Bianchi garantì: «con queste terapie non ci sono tracce». Eprex e Gonasi vennero poi presi in farmacia dallo stesso dott.Bianchi che poi li consegnò a Milone. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi degli investigatori del Nas, che filmarono e fotografarono la scena. Dopo la partita di andata, giocata ad Ancona e finita 1-1, il preparatore del Rimini contattò di nuovo il medico, sempre ascoltato dagli investigatori. Bianchi spiegò che si sarebbe assentato per qualche giorno ma garantì che l'ossigeno-ozonoterapia sarebbe stata praticata da un infermiere di sua fiducia. Così il 12 giugno l'infermiere fece la terapia a Milone. Nonostante tutto, però, il 13 il Rimini venne sconfitto dall'Ancona 1-0 in casa e fu retrocesso.

I contatti continuarono a luglio nella fase di preparazione per il campionato successivo. Così Milone tornò nello studio di Bianchi e gli venne prescritta l'assunzione di due confezioni di Gonasi e tre confezioni di Omnitrope, ormone della crescita. E nell'occasione Bianchi rassicurò il giocatore sulla non rintracciabilità dell'ormone della crescita nei test antidoping. Con Milone andò anche un altro calciatore, al quale però non vennero prescritti prodotti dopanti. Milone, Chiodi e l'infermiere sono indagati con Bianchi in base alla legge antidoping e per falso ideologico in certificati commessa da persona esercente un servizio di pubblica necessità.

Ma da quanto si apprende il «doping» non era rivolto unicamente ad atleti professionisti, ma anche a dilettanti, talvolta minorenni. E non solo nel mondo del calcio. Le indagini riguardano basket, atletica leggera, ciclismo, triathlon, pattinaggio, tennis. Coinvolti anche tre dirigenti ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica lombarda, che assicuravano la fornitura dei farmaci dopanti ad un prezzo scontato e la consegna agli assuntori di una speciale strumentazione necessaria per la somministrazione. Secondo le indagini, complici del sistema preparatori atletici ed anche genitori di atleti minorenni. Sono in corso, in 17 province italiane, 65 perquisizioni.

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animaletto
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da animaletto »

ars72 ha scritto:Lo scandalo si allarga anche al doping
Epo e testosterone ai calciatori di B


Coinvolti atleti professionisti e minorenni. Il medico del Rimini intercettato: «Se metti mano all'ormone questi giocano da serie A»

BOLOGNA
«Se gli metti mano all'ormone questi giocano da serie A». È quanto diceva il dott. Vittorio Emanuele Bianchi a Danilo Chiodi, preparatore atletico del Rimini Calcio, nel 2009, a ridosso della decisive partite dei playout di serie B che i romagnoli giocarono contro l'Ancona. E proprio intorno al dott.Bianchi ruota l'operazione "Anabolandia" (che ha portato alll'arrestato di 4 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di 58). Il Rimini, alla fine, venne retrocesso. Ora, dopo una mancata iscrizione al campionato, è in serie D.

Nell'inchiesta della Procura di Rimini e dei carabinieri del Nas di Bologna emerge anche il coinvolgimento del calcio nelle vicende di doping. Chiodi - dice il Gip nell'ordinanza - per «alterare fraudolentemente le prestazioni agonistiche degli atleti» della sua squadra contattava il medico concordando il "trattamento" di tre atleti con Gonasi 5000 (un prodotto che stimola il corpo alla produzione di testosterone, quindi senza immissione dall'esterno) ed emotrasfusioni con ozono. Il primo contatto è datato 3 giugno 2009, il 6 si doveva giocare la gara di andata ad Ancona. Il 4 andò dal medico il giocatore Emiliano Milone (poi passato allo Spezia calcio, squadra che ha lasciato nel marzo scorso dopo un infortunio al ginocchio) per farsi fare una emotrasfusione con ozonoterapia, pratica dopante. Bianchi poi nella stessa occasione prescrisse, mettendo un nome di fantasia sulle ricetta, Eprex, cioè epo, e Gonasi.

In una conversazione intercettata tra i due il medico spiegava che «l'epo è fondamentale». Al giocatore preoccupato dei controlli antidoping sangue-urine dei playout, Bianchi garantì: «con queste terapie non ci sono tracce». Eprex e Gonasi vennero poi presi in farmacia dallo stesso dott.Bianchi che poi li consegnò a Milone. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi degli investigatori del Nas, che filmarono e fotografarono la scena. Dopo la partita di andata, giocata ad Ancona e finita 1-1, il preparatore del Rimini contattò di nuovo il medico, sempre ascoltato dagli investigatori. Bianchi spiegò che si sarebbe assentato per qualche giorno ma garantì che l'ossigeno-ozonoterapia sarebbe stata praticata da un infermiere di sua fiducia. Così il 12 giugno l'infermiere fece la terapia a Milone. Nonostante tutto, però, il 13 il Rimini venne sconfitto dall'Ancona 1-0 in casa e fu retrocesso.

I contatti continuarono a luglio nella fase di preparazione per il campionato successivo. Così Milone tornò nello studio di Bianchi e gli venne prescritta l'assunzione di due confezioni di Gonasi e tre confezioni di Omnitrope, ormone della crescita. E nell'occasione Bianchi rassicurò il giocatore sulla non rintracciabilità dell'ormone della crescita nei test antidoping. Con Milone andò anche un altro calciatore, al quale però non vennero prescritti prodotti dopanti. Milone, Chiodi e l'infermiere sono indagati con Bianchi in base alla legge antidoping e per falso ideologico in certificati commessa da persona esercente un servizio di pubblica necessità.

Ma da quanto si apprende il «doping» non era rivolto unicamente ad atleti professionisti, ma anche a dilettanti, talvolta minorenni. E non solo nel mondo del calcio. Le indagini riguardano basket, atletica leggera, ciclismo, triathlon, pattinaggio, tennis. Coinvolti anche tre dirigenti ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica lombarda, che assicuravano la fornitura dei farmaci dopanti ad un prezzo scontato e la consegna agli assuntori di una speciale strumentazione necessaria per la somministrazione. Secondo le indagini, complici del sistema preparatori atletici ed anche genitori di atleti minorenni. Sono in corso, in 17 province italiane, 65 perquisizioni.

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E' stato utile! Infatti sono retrocessi!

Secondo me se si mangiavano qualche piadina in più, magari con il salame di mora romagnola, si salvavano, altro che doping :D
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

Paoloni, nel lunghissimo interrogatorio di ieri in quel di Cremona (durato ben 7 ore), ha dichiarato ai giudici che tutto quello che diceva al telefono erano balle, millantato credito e previsioni sui risultati fatte da lui, che in pratica fingeva di aver avuto delle dritte da altri calciatori, ma dice che lui non ha truccato nessuna partita, era solo un gran contaballe e millantatore... sicuramente in queste dichiarazioni c'è una parte di verità, per lo meno per tutte le intercettazioni riguardanti gare di Serie A, ora però toccherà ai giudici stabilire se è così anche per quelle di B e C1 oppure se lì invece Paoloni & soci hanno davvero truccato qualche gara.
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dodemac
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da dodemac »

Se c'e una cosa che mi schifa della giustizia della societa moderna è il fatto di avere diritto a dire qualunque cosa che loro sono obbligati a crederti. Se ti becco che ti accordi per far perdere la tua squadra, se ti becco che fai una papera e prendi gol e la tua squadra perde, se ti becco al telefono che festeggi perche hai perso, e tu vieni qui a dirmi che si dicevi quelle cose, ma in campo davi il massimo, un ispettore o chi per esso dovrebbe avere il diritto di darti un pugno in faccia.
Un conto sono i diritti, un conto è rompere i coglioni.
Ventidue gambe hanno loro; ventidue gambe abbiamo noi; il pallone è rotondo; la porta quadrata; l’arbitro è cornuto
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da sergy452 »

Si, infatti secondo me qua non si trova nessun colpevole se ognuno dice la propria!
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ars72
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da ars72 »

Scommesse : Un arbitro in contropiede
Claudio Gavillucci ha diretto Cremonese-Spezia del 17 ottobre 2010. Ha lasciato il lavoro presso un bookmaker per la passione in campo. Espulse Paoloni nella gara clou


Roma, 14 giugno 2011 - "Le coincidenze sono le cicatrici del destino".

Le parole di Carlos Ruiz Zafon sono perfette per Claudio Gavillucci, 31 anni, brillante arbitro di Legapro, al centro di una vicenda di diaboliche coincidenze.

La prima: Gavillucci sbatte il cartellino rosso in faccia a Marco Paoloni, uomo chiave di Scommessopoli, in Cremonese-Spezia, con cui l’indagine comincia, la partita nella quale Paoloni si fa rubare il pallone da un avversario consentendo il pareggio (2-2) dei liguri.
La seconda: Gavillucci fino a qualche giorno fa ha lavorato per un bookmaker internazionale, Stanleybet.
La terza: Massimo Erodiani e Francesca La Civita gestiscono due agenzie di scommesse Stanleybet.
La quarta: Gavillucci dà le dimissioni per inseguire il suo sogno del fischietto, il primo giugno 2011, giorno in cui esplode Scommessopoli.

Le fonti, tante, con le quali abbiamo parlato di Gavillucci sono un coro: bravo arbitro, persona per bene. Al punto che dopo la promozione all’ex C il 30 giugno 2008 si fa uno scrupolo grande così: c’è conflitto di interesse tra il mio lavoro e il fischietto? Il 3 luglio 2008, d’accordo col suo managing director, John Whittaker, oggi Ceo di Stanleybet, spedisce una lettera (anche per corriere urgente Ups) alla sezione di appartenenza dell’Associazione arbitri (Latina) indirizzata all’allora presidente Giancarlo Bersanetti.
Nella missiva, in nostro possesso, Whittaker scrive che Gavillucci lavora nel "customer service, relazioni e comunicazioni", chiarisce che "nessune delle aree ha a che fare con la compilazione di quote o nessun’altra attività connessa con le scommesse" e spiega che "ci ha informati dei suoi obblighi e siamo al corrente che dirige partite di un certo livello che fanno parte della nostra offerta e quindi voglio puntualizzare che lui non ha nessun tipo di influenza o qualsiasi tipo di responsabilità per la creazione e gestione delle quote".
Whittaker chiude: "Atteso che qualcuno possa travisare e pensare che la sua posizione con noi sia in conflitto con il suo ruolo di arbitro, in accordo con il signor Gavillucci abbiamo preparato questa lettera per fare comprendere la totale inesistenza, neppure teorica, di tale conflitto di interessi". Una lettera che basta a convincere l’Aia. L’articolo 3 delle norme sugli organi tecnici recita che nel fascicolo personale degli associati devono essere inseriti: "Un foglio notizie aggiornato annualmente" nel quale deve essere specificata la «professione e il rapporto di lavoro" e "le eventuali ragioni di incompatibilità a svolgere le funzioni arbitrali presso società calcistiche". Domande: è opportuno che un arbitro lavori per un bookmaker? È opportuno che Gavillucci diriga le partite sulle quali Stanleybet fa le quote? Per l’Aia sì. Non ci sono "ragioni di incompatibilità"? Per l’Aia no.
Gavillucci continua ad arbitrare e lavorare per Stanleybet fino al primo giugno scorso. Perché dà le dimissioni proprio quel giorno? Per lo scandalo? No. Un passo indietro al gennaio 2011. Il mondo arbitrale lo assorbe sempre di più e i dirigenti di Stanleybet gli danno sei mesi per decidere: la dead line è il 28 maggio 2011, giorno della finale di Champions.
Gavillucci è in odore di promozione in B. Quindi abbandona Stanleybet per inseguire un sogno: diventare il nuovo Collina. Finale: Gavillucci con lo scandalo non c’entra nulla, è evidente. Il vero scandalo sarebbe se lui, dopo avere rispettato il regolamento ed essersi licenziato per amore di fischietto, vedesse spezzarsi il suo sogno da giovane Collina solo per diaboliche coincidenze.


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kira
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da kira »

Entro domani, o al più tra due giorni, il gip Salvini deciderà se scarcerare o meno Paoloni.
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Re: Indagini su scommesse

Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

Revocati gli arresti domiciliari a Signori, la sua posizione si è molto alleggerita a livello penale e quindi ora è totalmente libero, pare che non abbia fatto nulla di penalmente rilevante, altro che capo della banda...
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