1) E' una classifica che lascia il tempo che trova: in primis perchè il 95% è rappresentato da squadre del Nord, molte delle quali con poca tradizione sportiva o dove comunque si è più tendenti a tifare per la squadra del capoluogo o per una delle grandi; i restanti casi sono rappresentati dalle Lupe che ancora non si è capito chi rappresentano e che ogni anno cambiano campo di gioco e dall'Ischia che tutto sommato non credo possa ambire a numeri più alti. Non è un caso che del girone meridionale ci siano appena 4 realtà su 18 a non superare quota 1000 (col Martina tra l'altro a 987 con la squadra penultima).Calciofilo ha scritto:Avete tutti le vostre ragioni, ma siamo arrivati al punto che il "carrozzone Serie C" non riesce più a stare in piedi da solo e ha bisogno di qualcuno coi soldi che faccia quadrare i conti. In Spagna le cose funzionano perché sono semiprofessionisti e se non paghi sei fuori (vedi Huracán); in Germania hanno campionati con meno squadre, stadi efficienti e squadre B; in Inghilterra stadi efficienti e migliaia di persone che vanno allo stadio, anche in trasferta, per ogni squadra di terza serie. Il sistema italiano zoppica e in un modo o nell'altro dobbiamo metterci una pezza.
Ecco la media di spettatori nelle partite in casa di alcune squadre:
Pistoiese 995
Pordenone 987
Martina 987
Giana 906
Melfi 894
Sudtirol 889
Ischia 869
Pro Patria 860
FeralpiSalò 806
Pontedera 802
Savona 746
Lupa Roma 668
Cuneo 620
Pro Piacenza 568
AlbinoLeffe 560
Santarcangelo 477
Tuttocuoio 430
Lumezzane 372
Renate 293
Lupa Castelli Romani 181
Io mi domando come faccia a stare in piedi una categoria del genere, dato che in linea teorica i tifosi dovrebbero essere coloro che tengono in vita una società di calcio professionistica. Almeno le squadre di A con licenza UEFA avrebbero alle spalle società solide e serie.
2) In contrasto abbiamo 10.000 presenze medie a Catania (nella stagione peggiore da qui a 15 anni), 9.000 a Lecce e Foggia, 7.000 a Pisa, 5.000 a Ferrara e Messina, 4.000 in piazze dove la stagione non è esaltante come Padova e Reggio Emilia; detto ciò ci sono grandi piazze fuori dalla Serie C ma pronte ad entrarvi che alzeranno inevitabilmente l'affluenza media (Piacenza, Venezia, Samb, Grosseto) e non di poco specie se in zona retrocessione rimangono le squadre attuali.
3) I tifosi tengono in vita una società di calcio professionistica almeno in teoria: beh ma Feralpi Salò-Chievo B chi la va a vedere? Le affluenze medie di Catania, Lecce e Foggia sono superiori a quelle di 17 squadre su 22 di Serie B, dove la Virtus Entella (nell'annata migliore della sua storia) con una media di 1.954 stazionerebbe a metà classifica in Serie C. L'unica realtà è che il 90% delle nostre squadre sta in piedi perchè c'è chi ha soldi (per passione, per gioco, o neri) da spendere.
4) Dislivelli: nel girone A vanno a finire Juve B, Milan B, Inter B, nel girone B non ci va nessuno, nel girone C Roma B e Napoli B...siamo sicuri che un giorno mandando su la 4^ classificata del girone A alziamo il livello dei campionati? O peggio ancora se queste squadre B finissero in Serie B e quindi in Serie A manderebbero squadre che arrivano a metà classifica.
5) In Italia tra le varie leghe è evidente come non ci sia comunicazione: calendari con X e Y, ripescaggi a Settembre, squadre ripescate in Serie D inutilmente: tu immagina che casino scappa fuori con i vari playoff e le retrocessioni di prime squadre in tornei dove militano le seconde squadre.