Giocatore-guardalinee, il Pierantonio fa ricorso
PIERANTONIO - Dicono che Alessio Gennari sia bravino. A Modena, la sua sezione Aia, pare vada per la maggiore. Guardalinee affidabile, sempre in linea, occhio clinico, niente errori di parallasse. Vede la luce tra i corpi come pochi, il fuorigioco gli fa un baffo. Ma addirittura sostituirlo con un giocatore, questo no. Anche se geniale, trequartista, anche se di nome fa Luca Mariotti. Eppure è successo. Come? Così.
E’ il 28’ della ripresa di Scandicci-Pierantonio, ultima domenica di campionato in D, i toscani sono avanti 2-0. Il primo assistente dell’arbitro Camardi di Genova, Gennari appunto, sente un dolorino. Un guaio muscolare, normale, ma che gli impedisce di continuare a correre su e giù per la fascia. Il direttore di gara, allora, decide di sostituirlo con un dirigente del club toscano. E fa lo stesso con l’altro, il cui posto è preso da un accompagnatore del Pierantonio. Sembra di essere tornati in Prima categoria: guardalinee di parte. Ma tant’è. Il problema è un altro e su questo sembrano far leva Federico Lupattelli e gli altri.
Lo Scandicci, non potendo evidentemente fare altro, richiama dagli spogliatoi proprio un giocatore appena sostituito, proprio Luca Mariotti (tra l’altro autore del gol su rigore dell’ 1-0) e gli affida la bandierina. Il tempo di mettersi una casacca addosso ed è pronto. E la gara continua. Finisce 2-0.
Il Pierantonio, ora, tramite i suoi legali, chiede il 3-0 a tavolino o, in seconda istanza, la ripetizione della gara.
La domanda che il club pone alla Disciplinare è se un giocatore - non già un dirigente, come pare lecito - possa ricoprire o meno, a partita in corso, il ruolo di assistente dell’arbitro. Staremo a vedere. Intanto Gennari si rimetta.
Fonte: Il Corriere dell’Umbria/
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