chicco83 ha scritto:Ci risiamo come ogni anno se diamo retta alla stampa e alle dichiarazioni dei dirigenti della squadra che partecipa ai playoff nazionali, pare che la serie D sia stata conquistata prima ancora di giocare la fase nazionale.Qust'oggi leggendo su L'Unione Sarda si parla apertamente di Torres in serie D e che i playoff nazionali sono una pura formalità.Ora io non so dove abbiano questa convinzione considerando che a oggi non sappiamo ancora cosa accadrà la prossima stagione in serie C se ci saranno ripescaggi dalla D alla C o se verranno inserite le seconde squadre che in quel caso renderebbero ancora più inutili i playoff di serie D e non sappiamo nemmeno se ci saranno ripescaggi dall'eccellenza alla serie D.Ovvio che la Torres in un ipotetica classifica di ripescaggio parte molto avanti avendo vinto anche la fase regionale juniores e facendo bene anche a livello allievi e giovanissimi (Van Basten può smentirmi nel caso)considerando che sono anche capoluogo e che il Vanni Sanna prederebbe il massimo come impianto sportivo fa si che la società sarà nei primi posti quasi sicuramente ma questo non vuol dire che altre squadre blasonate e che magari in questi ultimi anni si sono comportate meglio dei sassaresi non possano esserle davanti.Dopo tutto è storia di un paio di stagioni fa quando ci fu un unico ripescaggio in serie D (l'Arzachena)che lascio l'amaro in bocca a tante squadre che ben si erano classificate nella graduatoria dei ripescaggi.
Tortora si è sbilanciato troppo, mentre i dirigenti (ex compresi) sono più scaramantici:
L'EX PRESIDENTE DEGLI ANGLONESI: «IL CLUB HA BISOGNO DI NUOVA LINFA»
La Torres vince, anche Satta gioisce ma ricorda: «Il progetto di rinascita è stato consegnato da Tergu e la sua comunità. I rossoblù sognano grazie alla matricola del Plubium»
Martedì, 8 Maggio, 2018
La Torres che vince la finale regionale playoff battendo 1-0 l'Atletico Uri è stata celebrata in tutte le salse. Al triplice fischio la squadra allenata da Pino Tortora ha festeggiato il passaggio agli spareggi-promozione per la serie D con i propri tifosi giunti in massa a Sorso (circa 2000 spettatori), nel dopo-gara i giocatori hanno commentato la vittoria, la lunga rincorsa e le prospettive di salto di categoria. Che per il tecnico calabrese sono quasi scontate tramite il ripescaggio per l'alto punteggio che avrebbe la società sassarese, mentre il presidente Salvatore Sechi è stato un po' più cauto.
Ma se la Torres è lì, a dar battaglia in campo per arrivare in serie D, lo deve ad una società che già figurava nei quadri dell'Eccellenza, e lo ricorda proprio Gianfranco Satta (nella foto a sinistra con il tecnico Pino Tortora), ex presidente del club anglonese che ha permesso ai sassaresi di ripartire dalla massima categoria regionale senza il fardello dei debiti della vecchia Sef Torres (quella passata dalle mani di Capitani a quelle di Piraino), l'estate scorsa messa in liquidazione, non iscritta ai campionati federali dopo la retrocessione dalla serie D e, infine, radiata dagli elenchi della Figc. Satta, che per metà stagione è stato direttore generale dei rossoblù, il giorno dopo il trionfo nella finale playoff della Torres, ha affidato alla propria pagina facebook un lungo pensiero che è "uno sguardo al futuro" del club "ricordando il passato":
Carissimi tifosi,
nella giornata di ieri la nostra Torres, come noto, ha vinto la finale regionale dei play off del campionato di Eccellenza. Abbiamo gioito tutti insieme, da torresini veri, per questa splendida vittoria.
Ora, però, occorre dar seguito a questo successo anche nel contesto dei play off nazionali, essendo questa l’unica via certa per garantire la promozione in serie D e scongiurare di vivere un’estate di speranza in attesa dei ripescaggi.
Il successo contro l’Atletico Uri corona, sebbene come detto al momento parzialmente, un anno sportivo iniziato con immense difficoltà.
Per assaporare al meglio questa vittoria e proiettarsi verso il futuro in maniera corretta, non si può prescindere dal riportare le lancette a quel momento. Nell’estate 2017 come certificato dalle cronache ormai passate alla storia, sull’orlo del baratro e alla deriva più totale, grazie alla matricola “943057” appartenente al “Tergu Plubium”, è stato possibile iscriversi a questo campionato di Eccellenza, dando alla Torres una reale e concreta possibilità di rinascita.
Il successo di ieri, l’accensione delle candeline celebrative dei 115 anni di storia, la possibilità di sognare ancora in grande in rossoblù sono stati possibili grazie a questo.
Al progetto di rinascita torresina è stato consegnato da Tergu e la sua comunità, con generosità e spontaneità, un grande patrimonio di valori ed esperienze, di passione ed entusiasmo coltivati con cura e impegno nel corso degli anni dal paese e dal suo territorio.
Un’idea di valorizzazione sportiva che andasse oltre i confini amministrativi, che puntasse verso un modello di promozione sportiva territoriale, di diffusione di valori e di ideali, di nuovi e ambiziosi traguardi sportivi. Un sistema aperto che consentisse a chi ne avesse le capacità e le possibilità, di poter partecipare a questo processo di rifondazione orientato ad una crescita costante andando oltre gli interessi e le posizioni individuali e di parte.
Insomma puntare a creare, dopo tante delusioni inferte agli appassionati per colpa di cattive gestioni, un’organizzazione sostenibile nel tempo che consentisse di regalare gioie e soddisfazioni ai propri tifosi.
E’ con questi principi che ho sposato il progetto. E’ con questi convincimenti che ho contribuito a costruire la rosa di calciatori a cui oggi viene finalmente dato il giusto tributo. E’ con questi obiettivi che ho operato all’interno della dirigenza.
Un plauso ai giocatori e a tutti coloro che hanno collaborato in varie forme, senza secondi fini, con il solo interesse di riportare la Torres nella dimensione che merita.
Nonostante il sottoscritto sia stato volutamente messo da parte durante l’anno, non si può cancellare il ruolo di un paese e di un territorio che, amandone profondamente i suoi colori, ha voluto contribuire con estremo altruismo alla salvezza della Torres e della sua storia.
Questa visione e queste idee vorrei che entrassero definitivamente nel futuro di questa società. Una società che ha bisogno di nuova linfa e di un’organizzazione all’altezza delle sfide future. Sia dall’interno che dall’esterno si avverte questa necessità. Nei prossimi giorni chiederò a due soci da me espressi di dimettersi per dare spazio a nuove forze.
La Torres merita importanti palcoscenici e, per ambire a ciò e scongiurare i vecchi scivoloni gestionali, non può prescindere dal proseguire nella direzione intrapresa all’atto della sua rinascita.
DiarioSportivo.it
Tornando a prima, sicuramente un punto importante da considerare è che la Torres partendo con una nuova matricola (quella del Tergu Plubium) risulta con la fedina penale pulita e non esisterebbe alcun confronto tra "squadre che si sono comportate bene" e "squadre che si sono comportate male" per quanto le riguarda fortunatamente