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Lupi, il presidente Perrucci spinge per un matrimonio con imprenditori locali.
Non è certamente iniziato nel migliore dei modi il 2017 del Campobasso. Le sconfitte contro Romagna Centro e Pineto hanno fatto precipitare la situazione a livello tecnico, provocando un terremoto. Via Raffaele Novelli, il quale l’altro ieri sera ha presentato le sue dimissioni ufficiali, accettate peraltro dalla società. Il nome nuovo ancora non c’è: sono arrivate una ventina di autocandidature per sedere sulla panca rossoblù, che evidentemente gode ancora di un certo appeal. Ma domani la squadra sarà guidata dal duo Minadeo-Piccirilli. Quest’ultimo è il trainer della juniores. Il ds non ha bisogno di presentazioni.
La conferma nelle parole del presidente, Giulio Perrucci, che rompe il silenzio stampa in vigore da oltre un mese e mezzo: «Fino a domenica rimane Giovanni Piccirilli coadiuvato da Antonio Minadeo. Posso dirvi che si sono proposti almeno venti allenatore, diciamo che non siamo una società da buttare, dai...».
Quello legato all’addio di Novelli non è stato di certo un fulmine a ciel sereno: «Non ce l’aspettavamo. Ma forse la situazione era diventata complicata, diciamo che è meglio per tutti». Sui motivi scatenanti il gesto forte non sembrano esserci le scelte di mercato: «Le scelte e i tagli sono concordati, diciamo che ha accettato i giocatori che sono arrivati e lui da tecnico doveva allenarli. Comunque, qualcosa si era rotto».
Non aveva più lo spogliatoio in pugno? «Può darsi che non gestiva più spogliatoio come prima. Ma di lui posso dire che è un professionista esemplare, lo ringrazio e non c’è nessun pentimento per la scelta fatta in estate. Le colpe sono anche le nostre, ci sono stati tanti problemi da risolvere, non ha lavorato tranquillo».
Su chi ricadrà la scelta?
«Nomi non ne facciamo, diciamo che abbiamo bisogno di un ‘normalizzatore’».
Un allenatore alla...
«Alla Busetta – sorride Perrucci –. No, magari...».
La lunga chiacchierata cade inevitabilmente sul club e sulle prossime mosse. E ci sono delle novità imminenti. Come rivela lo stesso dirigente rossoblù: «Abbiamo almeno sei-sette interlocutori, cinque di fuori, e qualcosa si muove in regione. Con il gruppo locale ci stiamo parlando da due mesi: non possiamo più tergiversare. Penso che la prossima settimana ci sarà qualche novità, sia sull’uno che sull’altro versante». E’ chiaro che la volontà primaria è quella che entrino personaggi nostrani: «Noi auspichiamo che siano molisani, speriamo fino all’ultimo di poter concludere questa operazione di affiancamento, che non sarà una cessione ma un ricollocamento delle quote, che vorremmo rimanessero a Campobasso.Detto ciò, aggiungo anche che non possiamo più aspettare».
Sull’identità degli imprenditori molisani Perrucci non si sbilancia: «I nomi restano top secret. Posso dire che non credo siano già stati vicini al calcio. Risolverò in un modo o nell’altro, non vorrei di nuovo creare un gruppo tutto forestiero, ma allo stesso tempo sono io che devo collocare le quote. Da fuori regione ci sono almeno cinque discorsi avviati, e questi imprenditori sembrano più decisi a entrare, qualcuno solo con una percentuale di quote, qualche altro con la maggioranza. Sul versante molisano, ripeto, stiamo parlando da due mesi, sanno tutto, siamo a disposizione, il sottoscritto, Aliberti e Merola anche per cedere la maggioranza».
Che clima avverte attorno al Campobasso? C’è parecchia indifferenza, no?
«C’è un clima brutto dovuto a tutta la situazione. Ma vedo troppa diffidenza, troppe malelingue, in pochi capiscono che noi stiamo perseguendo un obiettivo: arrivare a maggio e salvare società e squadra.
Per fare questo bisogna fare sacrifici. Allo stesso tempo dico che siamo nell’abbandono, dobbiamo essere bravi a turarci naso e orecchie e andare avanti. Tutti pretendono, molti gettano fango su Perrucci e su Minadeo. Sapete cosa rispondo a questi? Magari ce ne fossero cinque a Campobasso come Minadeo, per passione e competenza. Lui a dicembre poteva andare in altre piazze, anche in serie C, ma non ha abbandonato la barca del suo Campobasso. Rispetto all’inizio di questa avventura, siamo rimasti io, Minadeo e Daniele Landolfi, e possiamo annoverare Aldo Reale tra i fedelissimi. Stiamo lottando per la nostra squadra e continueremo a farlo, riusciremo a salvare club e squadra. Ringrazio i tifosi dell’associazione Noi siamo il Campobasso, il gruppo Passione Rossoblù, la Curva Scorrano, la loro vicinanza la sento ancora. Gli altri possono parlare ma sinceramente per quanto mi riguarda lasciano il tempo che trovano».
Ci può fare un po’ di chiarezza sulla questione delle vertenze dei vecchi tesserati?
«Certo, anche perché qualcuno fa confusione. La vertenza, come sapete, è quando qualcuno scrive alla commissione accordi economici e richiede di recuperare stipendi che deve prendere, poi viene emanato un verdetto. Attualmente ne abbiamo subite quattro in giudicato, tutte saldate. Sono quelle di Raho, Capuano, Lenoci e Di Pasquale. Con alcuni avevamo già risolto questa estate, rimangono altri con i quali dobbiamo vedere se riusciamo a effettuare delle transazioni prima delle sentenze».
C’è il rischio di penalizzazioni?
«Attualmente è stato superato, abbiamo pagato entro i termini».
Flash sul mercato: arriverà qualche rinforzo?
«Faremo qualcosa sul mercato. Se avremo anche questo matrimonio societario, potremmo prendere qualche altro giocatore».