AMARCORD CALCIO ESTERO

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ars72
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

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Storie stra-ordinarie dal Mondiale

Carlos Caszely: l'attaccante che non salutava Pinochet

Santiago del Cile, 21 novembre 1973. A due mesi dal golpe militare che ha portato al potere il generale Augusto Pinochet, la nazionale di calcio si gioca la qualificazione ai Mondiali dell'anno successivo, in programma in Germania Ovest: sulla strada dei sudamericani c'è lo spareggio contro la temibile Unione Sovietica. Il 26 settembre a Mosca va in scena il match di andata: le due squadre chiudono a reti inviolate grazie all'eccellente prestazione dei centrali difensivi cileni Quintano e Figueroa. Il ritorno è in programma nella capitale cilena: lo stadio nazionale, da luogo dedicato allo sport più popolare del mondo, è diventato in men che non si dica un grande campo di concentramento a cielo aperto. Gli spalti si trasformano in prigioni, gli spogliatoi nel luogo delle fucilazioni, i sotterranei nelle camere di tortura.
L'eco della triste trasformazione dell'Estádio Nacional solca gli oceani e giunge in tutto il mondo: i sovietici si rifiutano di giocare in uno stadio pieno di prigionieri politici, chiedono di far disputare il match di ritorno in campo neutro ed invitano la Fifa ad effettuare delle verifiche all'interno dell'impianto. Gli ispettori del massimo organo calcistico mondiale, però, non ravvisano alcuna irregolarità e concedono l'agibilità all'Estádio Nacional. Ma l'Urss, frattanto, non si schioda dalla sua posizione: in segno di protesta, non scenderà in campo. La Roja allenata da Luis Álamos viene invitata dalla Federcalcio nazionale a presentarsi comunque allo stadio, con la consapevolezza che i sovietici sono rimasti a Mosca: la vittoria a tavolino per 2-0 qualifica di diritto il Cile ai prossimi Mondiali.
I militari approfittano dell'occasione per radunare sugli spalti migliaia di tifosi che assistono ad una delle più grandi pantomime nella storia dello sport: la nazionale cilena scende in campo contro un avversario fantasma, con un arbitro austriaco che si presta alla messinscena, pronto a dare il fischio d'inizio di un'assurda contesa.

Dopo essere passato tra i piedi di nove diversi giocatori, il pallone finisce a Carlos Caszely, popolare attaccante del Colo Colo e fervido sostenitore di Allende: deciso a calciarlo in fallo laterale per non prestarsi alla farsa sceneggiata dal regime, all'ultimo istante lo passa al capitano Francisco Valdés, figlio di operai e militante di sinistra, l'incaricato di depositare la sfera nella porta sguarnita. Valdés, al rientro negli spogliatoi, si rinchiude in bagno ed inizia a vomitare. Anche Caszely si sente un vigliacco e con lui tutti gli altri giocatori: la paura che serpeggiava prima dell'incontro adesso cede spazio alla vergogna.

Berlino Ovest, 14 giugno 1974. Il Cile esordisce ai Mondiali contro i padroni di casa della Germania Ovest: i tedeschi rompono gli indugi con una staffilata di Breitner, il terzino sinistro maoista, e mantengono l'esiguo ma prezioso vantaggio sino alla fine. Non è una giornata memorabile per Caszely: El Gerente - questo il suo soprannome - tenta di scalciare il difensore avversario Vogts e si fa espellere, divenendo così il primo calciatore nella storia dei Mondiali a vedersi sventolare il cartellino rosso, introdotto nell'edizione precedente.

La Roja, orfana del suo principale terminale offensivo, pareggia il successivo incontro con la Germania Est (1-1) per poi chiudere mestamente con uno scialbo 0-0 contro la modesta Australia. L'uscita di scena è tanto immediata quanto ingloriosa, il rosso della maglia sembra coincidere con il sangue di cui il regime si è macchiato, così come sporca era la qualificazione del Cile ai Mondiale.

Per anni quella stessa maglia sarà interdetta a Caszely, a causa della sua avversione a Pinochet: viene richiamato per la Copa America del 1979, nel corso della quale trascina i compagni in finale, e poi contribuisce alla qualificazione per i Mondiali di Spagna del 1982. Qui Carlitos fallisce un rigore nell'incontro con l'Austria: la stampa cilena lo accuserà di averlo fatto intenzionalmente per le sue simpatie socialiste. Chiude la sua esperienza in nazionale con 49 presenze e 29 reti: attualmente è il terzo miglior marcatore di sempre nella storia della Roja, dopo l'ex laziale Marcelo Salas e l'ex interista Ivan Zamorano. Nel 1985 si ritira dall'attività agonistica: la sua ultima partita si chiude come una tumultuosa manifestazione politica, contrassegnata da numerosi incidenti.

Dopo aver vissuto per anni con un profondo senso di vergogna per non aver fatto niente per il suo paese, per gli amici seviziati e fucilati allo stadio, Caszely decide di uscire allo scoperto. Corre l'anno 1988: le norme transitorie della Costituzione, scritta e voluta dallo stesso Pinochet, prevedono l'indizione di un referendum per votare un nuovo mandato presidenziale della durata di 8 anni. Nella propaganda elettorale televisiva Caszely diventa protagonista di un duro spot contro il dittatore: l'ex attaccante racconta la cruda storia di sua madre, sequestrata e torturata dai golpisti.

La sua popolarità, specie tra i cileni che avevano subito gli orrori del regime, contribuisce alla sorprendente vittoria del fronte del No con il 58% dei consensi: la Costituzione stessa prevede adesso libere elezioni per l'anno successivo. Alle urne i cileni decidono di voltare pagina, scegliendo il candidato avversario Patricio Aylwin, esponente di centrosinistra.

Tuttavia, Pinochet rimane a capo dell'esercito fino al 1998, divenendo in seguito senatore a vita con il beneficio dell'immunità parlamentare e ricevendo nel frattempo (1993) una speciale benedizione da parte del papa Giovanni Paolo II. Muore il 10 dicembre 2006, dopo diciassette anni di dittatura e 30mila vittime sulla coscienza e senza un solo giorno trascorso in un carcere.

Intervistato da una radio spagnola, Caszely, divenuto nel frattempo giornalista sportivo e commentatore in patria per l'emittente tv Canal 13, ha raccontato all'indomani della scomparsa del dittatore: "Nella nazionale cilena non ci fu mai un sì o un no: non si parlava di politica". E poi: "Tutte le volte in cui ho incontrato Augusto Pinochet in occasioni ufficiali non l'ho salutato né gli ho dato la mano, non mi sono mai piaciuti i dittatori. Credo nella democrazia e credo anche di essere stato l'unico calciatore democratico degli anni Settanta".

http://simonepierotti.blogspot.it/2009/ ... ochet.html

L'incredibile farsa di Cile-Urss

https://www.youtube.com/watch?v=KvMi0cXaZDI

Si disse anche che Caszely si fece espellere contro i tedeschi dell'ovest per non giocare contro la DDR del regime comunista e della Stasi.
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ars72
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

Olanda, vi ricordate Wim Kieft? Coca e debiti: "Tossico perso"

Tossicodipendenza, debiti, matrimonio fallito e tentativi di disintossicazione andati male: così si racconta l'ex giocatore di Pisa e Torino nel suo libro "Kieft"

Diciannove anni di tossicodipendenza, un matrimonio e una relazione fallita, 4 figli, 400 mila euro di debiti con lo Stato, 2 tentativi di disintossicazione andati male e un naso che perde sangue. Così si descrive oggi Wim Kieft nel suo libro "Kieft", che integra il già nutrito filone di biografie shock, genere di moda in Olanda. Dopo Van der Meyde, Ricksen e Helder, tocca all’ex Pisa e Toro raccontare la sua vita. Con un’avvertenza. "Chi vuol leggere di strip bar, folli corse notturne in auto e sesso con modelle ha sbagliato libro. Non c’è niente di selvaggio in un uomo solo in una camera d’albergo, con 4 bottiglie di vino e una montagna di coca".
BISOGNO DI AIUTO — È andata avanti così fino al 2013, quando Kieft è tornato nella clinica di Best per la terza volta, quella decisiva. "Almeno per la cocaina, perché sull’alcol ci sto lavorando. È un processo lungo e difficile, frequento ogni giorno le riunioni del Narcotics Anonymous, interiorizzando il loro motto: se ti svegli alle 6 di sera, ricordati che la tua malattia è già in piedi da un’ora. Al primo incontro col medico dissi: Sono Kieft, penso lei sappia con chi stia parlando. E lui: Sì, con un tossico che ha un disperato bisogno di aiuto". Kieft è un libro che parla di dipendenza e fragilità. Nella prima Kieft ci è caduto chiusa la carriera. Vale la pena ricordarla: debutto a 17 anni nell’Ajax, Scarpa d’Oro a 20, campione d’Europa nel 1988 con Olanda e Psv, oltre 200 reti in carriera. "Ma mi sono sempre sentito inadeguato. A Parigi, mentre mi consegnavano la Scarpa d’Oro, pensavo: ecco un perdente in giacca e cravatta. Guardavo Platini e Paolo Rossi accanto a me, si muovevano disinvolti, io me la facevo sotto". A 18 anni è già l’idolo delle ragazzine: dalle fan gli arrivano fino a 60 lettere al giorno. "Ma la mia prima ragazza l’ho avuta solo a 19 anni, ed è poi diventata mia moglie. Il mio complesso di inferiorità scompariva solo quando bevevo: a 17 anni presi la mia prima sbronza, alla giornata di pesca con l’Ajax". Dietro la faccia d’angelo si sono sempre nascoste depressione, vergogna e paura. "Se sbagliavo un rigore a casa piangevo".
IN ITALIA IN ETERNO — In carriera c’è pure l’Italia. "Mia madre mi comprò un giaccone rosso: devi fare bella figura, disse. Arrivai a Pisa e c’erano 35 gradi. I primi mesi volevo scappare, al terzo anno avrei voluto rimanere in Italia in eterno, nonostante al Toro Radice mi disse che dopo l’infortunio al ginocchio non sarei più tornato quello di prima. Ma mi cercò il Psv, uno squadrone, e così me ne andai". Poi Bordeaux, di nuovo Psv e poi il buio. "Ho provato la coca per la prima volta a 33 anni, in discoteca. Da allora ne avrò sniffata una quantità pari a mezzo milione di euro. Oggi vivo con 20 euro al giorno, se ne avessi 100 li spenderei tutti. Giro in treno e in bici, non posso permettermi un taxi. Il piano di rientro dai debiti con lo Stato lo gestisce il mio manager. Per fortuna il lavoro, da opinionista o commentatore tv, non mi manca. Mi facevo perché mi piaceva e ho continuato perché non potevo più farne a meno, come un tossico qualsiasi".

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ars72
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

https://www.youtube.com/watch?v=jImgTFt4uOw

https://www.youtube.com/watch?v=27bRzXkzWik

Un omaggio a Fedor Cherenkov, scomparso prematuramente ad Ottobre, ex centrocampista dell'URSS negli anni '80.

Dal sito it.uefa.com :

Fedor Cherenkov,due volte giocatore dell'anno in Unione Sovietica, 12 gol in 34 partite con la nazionale, ha giocato con lo Spartak Mosca dal 1977 al 1993 vincendo tre volte il campionato sovietico e una quello russo prima di lasciare con 494 presenze per il club. L'agosto seguente, lo stadio della Dinamo gli ha riservato un'ovazione che in molti credono insuperabile.
"Con le sue prestazioni brillanti, genuine, briose ed eteree, Fedor Cherenkov ha portato gioia a milioni di tifosi nel paese. Ha personificato il fulcro del calc:o allo Spartak", annuncia il sito del club moscovita. Un settore degli spalti alla nuova Otkrytie Arena porterà il nome di Cherenkov. Pianificata anche la costruzione di una statua del centrocampista.
Nel suo 'storia dello Spartak', Robert Edelman lo ha descritto come "il più amato di tutti gli Spartakovtsy". Aggiungendo: "Nativo moscovita, Cherenkov era un prodotto dell'accademia dello Spartak. Tra le linee di centrocampo e attacco, era originale ed eccentrico, caratteristiche che gli hanno fatto guadagnare l'amore dei tifosi. Cherenkov era una personalità enigmatica e fragile, le cui improvvisazioni in campo lo rendevano un artista romantico per lo Spartak".
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Elkjiaer is back »

Uno sguardo all´affascinante campionato di calcio inglese. Questa e´la 23esima stagione dall´introduzione della Premier League che esordi´nel 92-93.

L´albo d´oro recita:
13 Manchester United
3 Arsenal e Chelsea
2 Manchester City
1 Blackburn Rovers

Segnalo un fatto a dir poco anomalo. Nessun allenatore inglese ha mai vinto la Premier League!

Guardando invece alle “runners-up”, cioe´le squadre che hanno chiuso la stagione al secondo posto troviamo:

5 Manchester United e Arsenal
4 Chelsea
3 Liverpool
2 Newcastle United
1 Aston Villa, Blackburn Rovers e Manchester City

In totale sono 46 le squadre con almeno 1 presenza in Premier League, 7 delle quali hanno disputato tutte e 23 le edizioni disputate, vale a dire: Arsenal, Aston Villa, Chelsea, Everton, Liverpool, Manchester United e Tottenham, seguite dal Newcastle con 21 presenze. Le squadre con meno presenze (1 soltanto) sono invece 4: Swindon Town (93-94), Blackpool (10-11), Cardiff City (13-14) e Barnsley (97-98)

Nel calcio inglese non esistono squadre che non siano mai retrocesse (come ad esempio l´Inter in Italia), al momento la striscia piu lunga ininterrotta di partecipazioni alla massima serie spetta all´Arsenal, che vi partecipa dal 1919!!I Gunners sono seguiti a sorpresa dall´Everton, mai retrocesso dal 1953. Quest´ultima e ‘anche la squadra che vanta piu presenze in assoluto nella “A” inglese.

Il record di retrocessioni (ben 4) spetta al Crystal Palace, che vanta 6 presenze in Premier, solamente 2 delle quali consecutive (striscia attuale).

E ora un po di numeri che spero troverete interessati e che riguardano le 46 squadre precedentemente citate e le serie inferiori inglesi.

1) A parte le 7 squadre sempre presenti, altre 8 hanno fatto un saliscendi dalla “B”, ma non sono mai state in “C” (Newcastle, West Ham, Balckburn, “Boro”, Sunderland, Derby County, Ipswich Town), mentre altre 7 hanno conosciuto in 1 singola occasione l´amarezza della terza serie nazionale (Manchester City, Bolton, Leicester City; WBA, Birmingham City, Norwich e Wolves).

2) 1 sola squadra e´fallita ed e´uscita dal professionismo (prime 4 divisioni nazionali) salvo poi tornarvi, vale a dire il Wimbledon.

3) Storie di ascese e declini…
Il Portsmouth, squadra che vanta 7 presenze consecutive alla Premier tra il 2003 e il 2010, a causa di vicessitudini societarie e´precipitata nel giro di 5 anni in 4 serie, dove si trova tutt´ora.
Swindon Town e Oldham Athletic, che erano in Premier nei primissimi anni 90, sono rapidamente precipitate in terza serie e non sono riuscite nemmeno a risalire almeno in “B”.
L´ascesa piu clamorosa e´quella del Fulham, che con 3 promozioni consecutive si ritrovo´in Premier nel 2001, e vi e´rimasto per ben 13 stagioni consecutive fino ala retrocessione dello scorso anno.Cammino analogo per il Wigan e per lo Swansea City, tutte partite dalla quarta serie e finite in PL nel giro di pochi anni.

Chiudo questo excursus con un “caso al contrario”, vale a dire il Milwall, capace di prendere parte 14 volte alla Championship negli ultimi 23 anni, senza mai venire promosso in Premier.
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Jesi 1927
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Jesi 1927 »

Elkjiaer is back ha scritto:Uno sguardo all´affascinante campionato di calcio inglese. Questa e´la 23esima stagione dall´introduzione della Premier League che esordi´nel 92-93.

L´albo d´oro recita:
13 Manchester United
3 Arsenal e Chelsea
2 Manchester City
1 Blackburn Rovers

Segnalo un fatto a dir poco anomalo. Nessun allenatore inglese ha mai vinto la Premier League!

Guardando invece alle “runners-up”, cioe´le squadre che hanno chiuso la stagione al secondo posto troviamo:

5 Manchester United e Arsenal
4 Chelsea
3 Liverpool
2 Newcastle United
1 Aston Villa, Blackburn Rovers e Manchester City

In totale sono 46 le squadre con almeno 1 presenza in Premier League, 7 delle quali hanno disputato tutte e 23 le edizioni disputate, vale a dire: Arsenal, Aston Villa, Chelsea, Everton, Liverpool, Manchester United e Tottenham, seguite dal Newcastle con 21 presenze. Le squadre con meno presenze (1 soltanto) sono invece 4: Swindon Town (93-94), Blackpool (10-11), Cardiff City (13-14) e Barnsley (97-98)

Nel calcio inglese non esistono squadre che non siano mai retrocesse (come ad esempio l´Inter in Italia), al momento la striscia piu lunga ininterrotta di partecipazioni alla massima serie spetta all´Arsenal, che vi partecipa dal 1919!!I Gunners sono seguiti a sorpresa dall´Everton, mai retrocesso dal 1953. Quest´ultima e ‘anche la squadra che vanta piu presenze in assoluto nella “A” inglese.

Il record di retrocessioni (ben 4) spetta al Crystal Palace, che vanta 6 presenze in Premier, solamente 2 delle quali consecutive (striscia attuale).

E ora un po di numeri che spero troverete interessati e che riguardano le 46 squadre precedentemente citate e le serie inferiori inglesi.

1) A parte le 7 squadre sempre presenti, altre 8 hanno fatto un saliscendi dalla “B”, ma non sono mai state in “C” (Newcastle, West Ham, Blackburn, “Boro”, Sunderland, Derby County, Ipswich Town), mentre altre 7 hanno conosciuto in 1 singola occasione l´amarezza della terza serie nazionale (Manchester City, Bolton, Leicester City; WBA, Birmingham City, Norwich e Wolves).

2) 1 sola squadra e´fallita ed e´uscita dal professionismo (prime 4 divisioni nazionali) salvo poi tornarvi, vale a dire il Wimbledon.

3) Storie di ascese e declini…
Il Portsmouth, squadra che vanta 7 presenze consecutive alla Premier tra il 2003 e il 2010, a causa di vicessitudini societarie e´precipitata nel giro di 5 anni in 4 serie, dove si trova tutt´ora.
Swindon Town e Oldham Athletic, che erano in Premier nei primissimi anni 90, sono rapidamente precipitate in terza serie e non sono riuscite nemmeno a risalire almeno in “B”.
L´ascesa piu clamorosa e´quella del Fulham, che con 3 promozioni consecutive si ritrovo´in Premier nel 2001, e vi e´rimasto per ben 13 stagioni consecutive fino ala retrocessione dello scorso anno.Cammino analogo per il Wigan e per lo Swansea City, tutte partite dalla quarta serie e finite in PL nel giro di pochi anni.

Chiudo questo excursus con un “caso al contrario”, vale a dire il Milwall, capace di prendere parte 14 volte alla Championship negli ultimi 23 anni, senza mai venire promosso in Premier.
Alcune inesattezze in questo review.

- La prima che mi è saltata subito all'occhio è quella riguardante il Fulham: non fece affatto 3 promozioni consecutive. I Cottagers infatti salirono in Terza Serie nel 1997, in Seconda nel 1999 ed in Premier nel 2001, disputando 2 anni consecutivamente dunque nell'allora Division Two e Division One.

- Bolton, WBA e Birmingham City non hanno mai fatto un saliscendi Premier-League One da quando sono apparse per la prima volta in Premier League. Il loro periodo nell'attuale League One è precedente alla prima volta in Premier League, così come il Fulham ad esempio hanno militato in League Two prima di essere in Premier League.

- Oltre a Wigan Athletic e Swansea City, anche Fulham, Cardiff City ed Hull City hanno fatto il balzo quarta serie-Premier.

- Tra le 8 squadre che hanno fatto il saliscendi Premier-Championship senza mai andare in League hai messo 7 squadre: manca il Crystal Palace.

- Lo Swindon Town dopo la retrocessione dalla Premier, è retrocesso per la seconda stagione consecutiva (1993-1994/1994-1995) finendo nell'attuale League One (record che credo sia condiviso solamente con i Wolves 2011-2012/2012-2013)); però i Robins sono riusciti a tornare al secondo livello subito dopo (1995-1996), quindi non è vero che non sono mai riusciti a risalire in B, nonostante ora militino in League One. Vero invece per l'Oldham che tra l'altro è alla 18^ stagione consecutiva in terza serie.

- Tra le discese clamorose vale la pena sottolineare anche il Bradford City, altro club che è precipitato in League Two dalla Premier League.

- Singolari anche i casi di Nottingham Forest e delle 2 di Sheffield. Il Forest ha colto il miglior risultato assoluto per una neopromossa con il terzo posto nel 1994-1995, vanta 3 retrocessioni e nonostante il blasone di 2 coppe campioni è precipitato addirittura fino alla League One; manca dalla Premier addirittura dal 1999; Sheffield che aveva il derby alla creazione della Premier League manca di una squadra in massima serie dal 2007, il Wednesday è retrocesso nel 2000 senza tornarvi, lo United nel 1994 salvo poi fare una sola apparizione appunto nel 2006-2007. L'ultimo derby si è giocato addirittura in League One.

- Da incubo proprio il destino dello Sheffield United: nel 2007 retrocedette per differenza reti nei confronti del Wigan Athletic; il West Ham United che sembrava destinato alla retrocessione vinse all'ultima giornata ad Old Trafford contro lo United già campione con un gol di Tevez condannando le Blades; nel 1994 la retrocessione fu per 1 punto, perso al 93' dell'ultima giornata Chelsea-Sheffield United 3-2. Fino all'85' la partita era sull' 1-2 ed al 92' le Blades erano salve per differenza reti.

- Infine per quanto riguarda il Wimbledon non è vero che è tornato nel professionismo. Il Wimbledon FC è infatti defunto nel 2004, al momento del suo cambio di nome in MK Dons (dove Dons è tra l'altro il segno di continuità del club). L'AFC Wimbledon è infatti un club nuovo, che si ripropone di riportare il calcio nel quartiere di Wimbledon (cosa che non è ancora riuscito a fare dato che gioca nell'impianto del Kingstonian, pur avendolo recentemente comprato), ma che non è riconosciuto come la squadra che ha vinto la FA Cup nel 1988 od ha militato in Premier League. Oltretutto nel 2002-2003 e nel 2003-2004 militavano nei campionati inglesi sia Wimbledon F.C. che AFC Wimbledon a testimonianza di come l'AFC non sia la continuazione del club fallito, bensì un club fondato dal nulla.
Questa Jesina qui è una squadra fantastica, vogliamo la Champions League, al Carotti col Real Madrid!!!
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Elkjiaer is back »

Grazie Jesi 1927 per le tue correzioni, commenti e revisioni, la tua conoscenza del calcio inglese e´davvero incredibile :-)
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

Elkjiaer is back ha scritto:Grazie Jesi 1927 per le tue correzioni, commenti e revisioni, la tua conoscenza del calcio inglese e´davvero incredibile :-)
concordo, ha solo un difetto col tifo, come te del resto..scherzo :wink: .
Complimenti per le statistiche e le informazioni.
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Jesi 1927 »

ars72 ha scritto:
Elkjiaer is back ha scritto:Grazie Jesi 1927 per le tue correzioni, commenti e revisioni, la tua conoscenza del calcio inglese e´davvero incredibile :-)
concordo, ha solo un difetto col tifo, come te del resto..scherzo :wink: .
Complimenti per le statistiche e le informazioni.
Grazie :--- :--- :--- :--- :--- Se esistesse come lavoro farei senza dubbio lo storico di calcio internazionale ed in particolare inglese!
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Elkjiaer is back »

Jesi 1927 ha scritto:
ars72 ha scritto:
Elkjiaer is back ha scritto:Grazie Jesi 1927 per le tue correzioni, commenti e revisioni, la tua conoscenza del calcio inglese e´davvero incredibile :-)
concordo, ha solo un difetto col tifo, come te del resto..scherzo :wink: .
Complimenti per le statistiche e le informazioni.
Grazie :--- :--- :--- :--- :--- Se esistesse come lavoro farei senza dubbio lo storico di calcio internazionale ed in particolare inglese!
Io ho creato un database con le presenze di tutte le squadre inglesi ai vari campionati dalla Premier fino ai campionati regionali (sesto livello, ma anche piu sotto per anni recenti) a partire dagli anni 50 :-) diciamo che contrariamente ad altri campionati, quali quello italiano, il lavoro viene facilitato dal fatto che in Inghilterra i fallimenti o esclusioni sono rarissimi, in piu retrocessioni e promozioni tra dilletanti e prof sono rimaste bloccate per diversi anni, quindi le squadre erano piu o meno sempre quelle. Appena ho tempo postero´qualche dato curioso estrapolato dal megatabellone excel :-)
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

La Germania piange Udo Lattek: fu il primo a vincere le tre coppe europee

Scompare a 80 anni un mito del calcio tedesco: vinse 8 volte la Bundesliga, trionfò più volte in Europa. Tra le squadre allenate, Bayern Monaco, Borussia Moenchengladbach e Barcellona

Lutto per il calcio tedesco piange Udo Lattek, uno degli allenatori più vincenti della storia scomparso all'età di 80 anni. Lattek è stato uno degli allenatori tedeschi più vittoriosi di sempre, avendo conquistato otto titoli in Bundesliga e la prima Coppa dei Campioni del Bayern Monaco nel 1974 (in Baviera lanciò futuri campioni del calibro di Franz Beckenbauer, Sepp Maier e Gerd Mueller) e diventando anche il primo tecnico ad aver vinto Coppa Uefa, Coppa dei Campioni e Coppa delle Coppe. Dopo di lui c'è riuscito solo Giovanni Trapattoni. In carriera ha allenato anche Borussia Moenchengladbach, Borussia Dortmund, Colonia e Schalke. A Barcellona, tra il 1981 e il 1983 ha avuto a sua disposizione campioni come Maradona e Schuster, conquistando una Coppa delle Coppe e una Coppa de Re.

"La notizia della morte di Lattek ci ha profondamente commosso", ha detto in un comunicato il presidente del Bayern,Karl-Heinz Rummenigge. "Lattek è stato uno degli allenatori più vincenti di sempre del calcio tedesco e una delle più grandi personalità dello sport a livello nazionale e internazionale per decenni. Perdiamo uno dei grandi uomini del Bayern Monaco, un mentore e un amico". L'ex tecnico, nato a Bosemb il 16 gennaio 1935, soffriva da tempo del morbo di Parkinson e ha passato gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura a Colonia.

repubblica.it

RIP..un grandissimo
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

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Trapianto di fegato per l'ex portiere del Cile Roberto Rojas.

Nel 1989 finse di essere stato colpito da un bengala contro il Brasile

RIO DE JANEIRO - L'ex portiere della nazionale cilena, Roberto Rojas, è stato sottoposto con successo a un trapianto di fegato all'ospedale A. Einstein di San Paolo, in Brasile. Rojas, 57 anni, ha avuto una carriera polemica, in particolare per un episodio accaduto al Maracanà di Rio de Janeiro durante l'incontro decisivo per l'ammissione al mondiale di Italia '90. L'estremo difensore finse di essere rimasto ferito da un bengala lanciato dalle tribune e caduto nei pressi della sua porta.

Gazzetta.it
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Jesi 1927 »

ars72 ha scritto:Trapianto di fegato per l'ex portiere del Cile Roberto Rojas.

Nel 1989 finse di essere stato colpito da un bengala contro il Brasile

RIO DE JANEIRO - L'ex portiere della nazionale cilena, Roberto Rojas, è stato sottoposto con successo a un trapianto di fegato all'ospedale A. Einstein di San Paolo, in Brasile. Rojas, 57 anni, ha avuto una carriera polemica, in particolare per un episodio accaduto al Maracanà di Rio de Janeiro durante l'incontro decisivo per l'ammissione al mondiale di Italia '90. L'estremo difensore finse di essere rimasto ferito da un bengala lanciato dalle tribune e caduto nei pressi della sua porta.

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Siamo sicuri che abbia subito davvero questo intervento??? :D :D :D
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

Addio a Mwepu, l'eroe della punizione al contrario ai Mondiali del 1974

La vera storia del terzino dello Zaire, che nella gara contro il Brasile si staccò dalla barriera scagliando il pallone dall'altra parte del campo. La sua squadra era stata minacciata di morte se avesse perso con più di tre gol di scarto

Joseph Ilunga Mwepu rimarrà nella storia. È morto venerdì scorso a 65 anni, a Kinshasa, in seguito a una lunga malattia. Ma il suo nome, e ancora di più il suo gesto, resterà per sempre. Mwepu è stato un calciatore dello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) divenuto celebre per un clamoroso gesto ai mondiali in Germania del 1974, quando la sua nazionale, qualificata per la prima volta alla fase finale della Coppa del Mondo grazie al successo in coppa d'Africa, incontrò il Brasile campione in carica.
GESTO PAZZO — Lo Zaire aveva esordito in Germania contro la Scozia, perdendo 2-0, prima di crollare contro la nazionale jugoslava nella seconda gara del girone: finì addirittura 9-0. All'85esimo minuto della gara contro il Brasile, con lo Zaire sotto per 3-0, i verdeoro hanno la possibilità di aumentare il vantaggio con una punizione da buona posizione. Sul pallone Rivelino, tiratore eccezionale dei calci da fermo, parlotta con i compagni allungando i tempi di battuta. Così dalla barriera schierata si stacca Mwepu correndo verso il pallone, scagliandolo il più lontano possibile. Tutti i giocatori restano straniti, il terzino si becca un giallo e le ironie dei giornali.
TERRORE — Ma la realtà è un'altra. Mwepu non era un amatore catapultato ai mondiali senza conoscere le regole del calcio. In quei tempi, in Zaire, vigeva la dittatura di Mobutu Sese Seko, il maresciallo-presidente al potere dello stato africano per oltre 30 anni. Mobutu, che voleva sfruttare il calcio per aumentare la popolarità nel suo Paese e la sua notorietà internazionale, aveva cavalcato la vittoria nella coppa d'Africa per fini personali. Il 9-0 subito contro la Jugoslavia era troppo pesante per l'orgoglio di uno dei tiranni più pericolosi della storia, e prima della gara con il Brasile era arrivata la minaccia alla squadra: "Se perdete per più di 3-0 nessuno tornerà a casa vivo".
PANICO — È da qui che nasce il gesto di Mwepu, conseguenza del panico che viveva il calciatore col Brasile vicino al quarto gol. Aspetterà addirittura il 2002, poi, per raccontare i fatti, cancellando definitivamente quell'ombra di ironia che accompagnava da sempre i racconti e ricordi del suo gesto. "Eravamo già sul 3-0, fui preso dal panico e calciai il pallone lontano. I brasiliani ridevano, ma non capivano cosa io provassi in quel momento". Il Brasile non segnò più e il risultato rimase fermo sul 3-0. Mwepu voleva semplicemente provare a salvarsi la vita, e ce la fece. Passando alla storia.

http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/11 ... 8403.shtml
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Dorico
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da Dorico »

ars72 ha scritto:Addio a Mwepu, l'eroe della punizione al contrario ai Mondiali del 1974
La questione è controversa, ci sono varie versioni.

http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/footbal ... 711835.stm
Mwepu nel 2010 dichiarò che con il suo gesto mirava a farsi espellere in segno di protesta perché le autorità dello Zaire non avrebbero corrisposto i premi in denaro pattuiti ai giocatori della nazionale.
Praticamente una questione di soldi, come molte altre volte nel calcio africano.
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ars72
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Re: AMARCORD CALCIO ESTERO

Messaggio da ars72 »

L'Everton piange Andy King, eroe degli anni '70


L’Everton piange uno dei suoi giocatori più popolari degli anni Settanta. Un infarto ha stroncato oggi il 58enne Andy King. Il centrocampista di Luton ha disputato in totale per i Toffees 248 partite segnando 67 gol. Ingaggiato dal Luton Town per 35mila sterline nel 1976, King divenne subito un idolo di Goodison Park. Nel 1978 segnò il gol decisivo che regalò all’Everton la vittoria nel derby contro il Liverpool dopo sette anni di digiuno. Dopo due stagioni al QPR, King tornò all’Everton, allora allenato da Howard Kendall, nel 1982. Un infortunio al ginocchio mise praticamente fine alla sua carriera ad alto livello. Come allenatore ha diretto Mansfield Town, Swindon Town e Sunderland. Attualmente era scout per l’MK Dons.
Gazzetta.it
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