Le Copertine Più Belle

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kira
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Marilyn Manson - Mechanical Animals (1998)

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L’artwork del diabolico reverendo Manson ha ricevuto numerose critiche e vinto altrettanti premi. L’immagine di copertina è il frutto del lavoro del fotografo Joseph Cultice che ha trasformato il cantante in una creatura glam androgina con mani a 6 dita (particolare quest’ultimo che è costato la censura in Giappone). Le protesi in silicone sono state realizzate dalla Industrial Light & Magic di George Lucas e sono state poi donate all’amico attore Johnny Depp in cambio della parrucca bionda che ha usato nel film Blow. L’artwork, permeato da una serie di messaggi nascosti cifrati e simbolismi legati al numero 15, è stato curato da Paul Brown, che in passato aveva lavorato per Iggy Pop, Miles Davis, Joe Jackson.
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ars72
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Messaggio da ars72 »

Bad Religion - How Could Hell Be Any Worse? (1982)

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L'album d'esordio dei Bad Religion del 1982 è un manifesto punk hardcore.
In copertina campeggia la foto dei sobborghi di Hollywood Bowl a Los Angeles su uno sfondo rosso fuoco. L'autore è Edward Colver specializzato in fotografie per le cover degli album di gruppi punk calforniani (T.S.O.L., Black Flag, Adolescents, Circle Jerks tra gli altri).

Sul retro una illustrazione del pittore francese Gustave Doré dell'Inferno della Divina Commedia quasi a richiamare il titolo dell'album: Come potrebbe l'Inferno essere peggio?
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ars72
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Messaggio da ars72 »

Mother Love Bone -Apple (1990)

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Uscito pochi giorni dopo la prematura scomparsa del cantante Andrew Wood stroncato da un'overdose di eroina, Apple rimane dopo l'EP Shine, l'unico album dei Mother Love Bone, band seminale per tutto il movimento grunge di Seattle.
Il chitarrista Stone Gossard e il bassista Jeff Ament dopo la perdita di Wood di lì a poco avrebbero fondato con Eddy Wedder i Pearl Jam; nel 1991 Chris Cornell, cantante dei Soundgarden, avrebbe formato i Temple of the Dog per pubblicare l'omonimo album in omaggio all'amico Andrew Wood, scegliendo il nome della band da un verso della canzone Man of Golden Words dei MLB.
I Mother Love Bone finirono poi naturalmente nella colonna sonora del famoso film Singles ambientato a Seattle in piena epopea grunge, con il bellissimo brano "Chloe Dancer/Crown of Thorns.
Sulla copertina di Apple il frutto con le immagini in b/n dei membri della band. I cuori in nero, a pochi giorni dalla scomparsa di Wood, ancora piu' significativi.
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ars72
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Messaggio da ars72 »

E'scomparso lo scorso 29 dicembre all’età di 62 anni Vaughan Oliver, il graphic designer storica firma di numerose copertine per musicisti come Pixies, Cocteau Twins, Dead Can Dance nonchè del primo album del regista David Lynch.

Di base a Epsom – cittadina della contea del Surrey, non troppo distante da Londra – Oliver lavorava ai suoi progetti utilizzando due moniker: 23 Envelope e v23. La sua carriera, cominciata nel 1982, con la prestigiosa etichetta britannica, 4AD, lo ha consacrato come uno dei graphic designer migliori del Novecento; il suo stile malinconico, sognante e a tratti dark – caratterizzato da un largo uso di tonalità seppia – ha, infine, determinato l’estetica della casa discografica stessa. Maestro indiscusso del mezzo fotografico è stato il padre di tutta la discografia dei Pixies (iconica la copertina dell’album Debaser, con la celeberrima scimmietta in paradiso) e di numerosi lavori di band contraddistinte sempre da un sound onirico, fluido e nostalgico.

Sotto la sua supervisione sono infatti passati – tra i tanti – Dead Can Dance, Cocteau Twins, The Breeders, This Mortal Coil, Bush e perfino David Lynch che nel 2011, per le statunitensi Sunday Best Recordings & Play It Again Sam, ha rilasciato il suo primo album da studio, Crazy Clown Time. Nel febbraio del 1990, la galleria Espace Graslin, di Nantes, gli dedicò una mostra monografica comprensiva di tutte le opera prodotte per la 4AD, la stessa esposizione raggiunse poi anche Parc de la Villette, Parigi, e fu seguita dal catalogo illustrato, Exhibition/Exposition. Il Pacific Design Center di Los Angeles, nel 1994, gli dedicò un’importante retrospettiva e, nel 2011, Oliver è stato celebrato, dall’University for the Creative Arts, con l’onorario Master of Arts.
Sul sito ufficiale dell’etichetta 4AD, viene ricordato così: “We are incredibly sad to learn of the passing of Vaughan Oliver; there was no-one else like him. Without Vaughan, 4AD would not be 4AD and it’s no understatement to say that his style also helped to shape graphic design in the late-20th century”.

artribune.com

Inconfondibili le copertine di Vaughan Oliver, in particolare quelle per gli artisti del periodo new wave della 4AD: da Modern English a Clan Of Xymox e X- Mal deutschland oltre ai citati Dead Can Dance, Cocteau Twins e al supergruppo This Mortal Coil.

RIP
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kira
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Re: Le Copertine Più Belle

Messaggio da kira »

ars72 ha scritto:E'scomparso lo scorso 29 dicembre all’età di 62 anni Vaughan Oliver, il graphic designer storica firma di numerose copertine per musicisti come Pixies, Cocteau Twins, Dead Can Dance nonchè del primo album del regista David Lynch.
R.i.p.
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kira
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Re: Le Copertine Più Belle

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Riesumo questo vecchio topic...

Eagles - Hotel California (1976)

Si tratta del primo album degli Eagles senza l'apporto del membro fondatore del gruppo Bernie Leadon e che vede la presenza del chitarrista Joe Walsh. Inoltre, è l'ultimo disco registrato dalla band con in formazione il bassista Randy Meisner. L'album divenne un enorme successo, con più di 20 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti, e 32 milioni in tutto il mondo. Il disco raggiunse la vetta delle classifiche in diversi Paesi e fruttò alla band due Grammy Awards per i brani Hotel California e New Kid in Town. L'album ricevette anche una nomination come "Album of the Year" ma perse in favore di Rumours dei Fleetwood Mac. (Feltrinelli)

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kira
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Re: Le Copertine Più Belle

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Miles Davis - Bitches Brew (1970)

La celebre copertina pop-surrealista dell'album, opera dell'artista Mati Klarwein che in precedenza si era occupato di disegnare la copertina dell'LP Abraxas di Carlos Santana, è anch'essa emblematica del cambiamento di stile nella musica di Miles contenuta nell'opera. A Klarwein venne commissionata un'illustrazione incentrata sulla dualità. Il disegno di copertina raffigura una coppia abbracciata che guarda lontano verso l'orizzonte oltre il mare e che si fonde con le nubi, un fiore che è anche fuoco, due mani che si intrecciano e che si tramutano in un volto bifronte, nero e bianco, rivolto verso il cielo azzurro da un lato e verso la notte stellata dall'altro. Tutti e due i volti sono imperlati di sudore ma sul viso bianco esso è simile a sangue. Sul retro di copertina vi sono altre due figure, un indigeno Wodaabe in piedi, nell'estasi di una cerimonia religiosa, e in basso a sinistra un'altra figura dal sesso indefinito assorta, pensosa e avvolta nell'ombra.

Esiste una differenza tra la copertina originale dell'LP pubblicato nel '70, e quella della ristampa in CD del '99 (quella con inclusa la bonus track Feio). Nella versione originale i colori sono più tenui mentre nella versione CD sono decisamente più accesi e differiscono anche cromaticamente in alcuni punti. Nella versione estesa su 3 CD, pubblicata nel 2010 per il quarantesimo anniversario di Bitches Brew, è stata reintrodotta la copertina con la colorazione originale. (tratto da Wikipedia)

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ars72
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Messaggio da ars72 »

Purtroppo molte copertine non sono piu' visibili..ci teniamo strette le recensioni :)

Intanto i Nirvana vincono la causa contro l'ex bimbo nudo sulla copertina di "Nevermind".

(ANSA) - NEW YORK, 04 GEN - Un giudice della California ha dato torto a Spencer Elden, l'uomo che l'anno scorso aveva denunciato i Nirvana per aver usato una sua foto nudo da neonato sulla copertina dell'iconico album "Nevermind".
Elden, che aveva quattro mesi quando fu fotografato senza veli per la copertina, aveva fatto causa a quel che resta della band (i membri sopravvissuti Dave Grohl e Krist Novoselic, la vedova di Kurt Cobain, Courtney Love, e Kirk Weddle, il fotografo dell'immagine della copertina), affermando che la foto, scattata quando aveva appena quattro mesi, costituiva pornografia infantile e gli aveva provocato, crescendo, "estremo e permanente stress emotivo".
I legali dei Nirvana avevano replicato a dicembre sostenendo che la denuncia "mancava di merito" e il giudice Fernando Olguin ha accolto adesso la richiesta di non luogo a procedere. (ANSA).
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kira
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Re: Le Copertine Più Belle

Messaggio da kira »

ars72 ha scritto:Purtroppo molte copertine non sono piu' visibili.. :)
Ne ho aggiornate un paio nelle prime pagine... :)
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ars72
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Re: Le Copertine Più Belle

Messaggio da ars72 »

The Dark Side of the Moon: la storia di una copertina diventata icona del rock
Il disco che proiettò i Pink Floyd dalla nicchia dell'avanguardia psichedelica al successo planetario di massa compie 50 anni

l primo marzo 1973 esce negli Stati Uniti “The Dark Side of the Moon” (nel Regno Unito il disco uscirà due settimane dopo) ed è un successo immediato di critica (con la parziale eccezione di Robert Christgau che nella sua “Record Guide” lo definisce: “Un capolavoro kitsch, preso troppo sul serio per definizione, ma non privo di fascino”) e di pubblico: negli Stati Uniti ci vuole appena un mese perché l’opera di Roger Waters - suo il “concetto” alla base dell’album in un primo tempo intitolato “Eclipse”, l’eclissi della mente in sintesi, suoi i testi e i demo originari -, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright raggiunga la certificazione di disco d’oro.

Da allora “The Dark Side of the Moon” è diventato uno degli album più venduti di sempre nella storia del rock (quasi mille settimane di presenza nella US Billboard 200) vendendo oltre 50 milioni di copie. Nel Regno Unito è stato certificato 14 volte disco di platino. Su Discogs, il più popolare database e sito di compravendita di musica online, “The Dark Side of the Moon” è allo stesso tempo il disco più collezionato e quello più ricercato.

Una parte non trascurabile del grande appeal dell'album è certamente la copertina affidata dalla band a Hipgnosis, un gruppo di designer attivo dalla fine degli anni Sessanta a Londra e specializzato nella realizzazione degli artwork per le copertine di alcuni dei principali gruppi rock dell’epoca. Nel 1973 Hipgnosis aveva già lavorato per The Pretty Things, T-Rex, Led Zeppelin e aveva firmato il design di quasi tutte le copertine dei Pink Floyd (da “A Sourceful of Secrets” a “Atom Heart Mother” a “Obscured By Clouds”).

Per “The Dark Side of the Moon” Richard Wright chiese al grafico Storm Thorgerson, compagno di scuola di Syd Barrett e Roger Waters e co-fondatore insieme a Aubrey Powell di Hipgnosis, un design “ordinato e di classe”. I colletti bianchi della EMI non avevano nascosto lo sconcerto per la foto della mucca che campeggia sulla ‘sleeve’ di “Atom Heart Mother”. Tra i sette disegni proposti la scelta della band cadde senza esitazioni su quello ispirato al fascio di luce bianca proiettato attraverso un prisma che si scompone nei colori dello spettro e che prosegue all’interno (l’album fu originariamente pubblicato in una copertina ‘gatefold’) per fare da sfondo al tracciato di un battito cardiaco che richiama la prima traccia del disco.

Thorgerson aveva tratto ispirazione da un'immagine trovata in un libro di fisica ma il design è anche una citazione delle origini della storia dell’artwork musicale. L’idea del prisma che scompone un raggio di luce rimanda direttamente all’illustrazione di copertina del “Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 ('L’Imperatore')” di Ludwig van Beethoven eseguito dalla New York Philharmonic Orchestra. La copertina fu realizzata nel 1942 da Alex Steinweiss, grafico newyorkese di origine polacca allora responsabile del settore pubblicità della Columbia Records e considerato l’inventore delle copertine degli album musicali. La storia vuole che, dopo la guerra, fu proprio con il lancio da parte della Columbia del ‘long-playing’, il disco a lunga durata, che Steinweiss si inventò il prototipo di una nuova custodia per proteggere i dischi in vinile.

Ironia della sorte, la carriera di ‘designer’ di copertine di Steinweiss si chiuse proprio intorno al 1973, superato dal fiorire della concorrenza in un settore dell’industria discografica, quello della grafica degli album di musica rock a 33 giri, che stava vivendo in quegli anni la sua esplosione creativa e commerciale.

https://www.rainews.it/photogallery/202 ... 677b1.html
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Re: Le Copertine Più Belle

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A distanza di oltre un anno, un'aggiunta...

Fear Of A Black Planet - Public Enemy (1990)
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Parklife - Blur (1994)
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Licensed To III - Beastie Boys (1986)
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Power Corruption & Lies - New Order (1983)
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Re: Le Copertine Più Belle

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Terribile il disco dei New Order, dopo il bellissimo "Movement" cambiarono completamente genere, facendo uscire in contemporanea il singolo "Blue Monday". Per me, fan dei Joy Division e del grande Ian Curtis, fu un pugno nello stomaco. Loro invece azzeccarono la scelta che li ha portati ad essere con il nuovo sound uno dei gruppi più popolari per lungo tempo
Chiunque puo essere chiunque (Luke Rhineheart - "L'uomo dei dadi")
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Re: Le Copertine Più Belle

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The Smiths -The Queen in Dead

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Una copertina, quella di “The Queen is Dead” degli Smiths con la divinazione del suo presagio, che sale oggigiorno alle luci del network dopo 36 anni. Un titolo acuminato, enucleato da una parossistica concezione che aveva Morrissey nei confronti della monarchia, da sempre da lui idealizzata come una coercizione contro ogni democrazia. Se non intenzionale, nelle parole del terzo full-length del gruppo di Manchester è innegabile che abbia permeato sull’aura di Elisabetta II una certa superstizione, scongiurata con il semplice esempio dell’attualità, arrivando a 70 anni di regno; in longevità solo secondo alla durata del comando del Re Sole. Ma le fiabe non sono destinate a durare in eterno, e la malinconia decadente di Johnny Marr e soci in un certo senso si allinea finalmente al mood del momento.

In realtà il titolo dell’album in precedenza sarebbe dovuto essere “Margaret On The Guillotine” (sì, anche la Thatcher era entrata nelle simpatie della band) ma poi Morrissey decise di cambiarlo dopo essersi lasciato ispirare dall’omonimo racconto scritto da Hubert Selby contenuto nel libro “Ultima uscita per Brooklyn”.

Nella storia si avvicendano le esistenze (e le droghe) di disagiati emarginati che risiedono in un povero quartiere di Brooklyn mentre è in corso uno sciopero operaio. La queen morta che si intende nel titolo è in realtà la Drag Queen Georgette, uno dei personaggi. Un racconto allegro insomma. Non che l’autore di “Bigmouth Strikes Again” fosse un divoratore di favole con unicorni… “Margaret On The Guillotine” verrà comunque incisa come traccia all’interno del suo album solista “Viva Hate” nel 1988, attirando le simpatie della polizia che arriverà a perquisirgli la casa. C’è da dire che in un certo senso anche questa canzone è stata un po’ evocativa; la Thatcher morirà lo stesso anno in cui uscirà la biografia di Morrissey, nel 2013.
Rimanendo fedeli allo stile retrò, ricercato ed estremamente intellettuale che caratterizza da sempre l’intenzione degli Smiths, un nuovo bianco e nero padroneggia nel background dell’artwork, nel quale tra contrasti accentuati emerge il volto di un irriconoscibile Alain Delon che giace a terra, dallo sguardo privo di riflessi vividi. Lo scatto che simboleggia in modo immaginifico “The Queen is Dead” è tratto da un frame del film noir del 1964 “L’Insoumis” (“Il ribelle di Algeri”).
La trama ruota a una storia d’amore sofferta da un epilogo già intuibile. Sono gli ultimi istanti di vita del protagonista, che riesce a sfuggire più volte alla sorte, ritrovandola in una placida attesa che lo porta tra le rassicuranti mura di casa. Qui, in modo ieratico si abbandona serenamente alla fine dopo l’incontro con la figlia che non vedeva da sei anni.
Come per Elisabetta è arrivato il sonno eterno nella pace, tra gli affetti, nella serenità della quiete dell’ultima destinazione, dopo una vita vissuta intensamente in nome dell’amore e della patria.

L’eroe è morto. Viva l’eroe.
La regina è morta. Viva la regina.

(www.artovercovers.com)

Con colpevole ritardo un piccolo omaggio per la scomparsa dello storico bassista degli Smiths Andy Rourke nel maggio scorso dopo una lunga malattia. RIP
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Re: Le Copertine Più Belle

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XTC - DRUMS AND WIRES (1979)

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La New Wave degli XTC, probabilmente il loro migliore album, da cui fu estratto il singolo Making Plans For Nigel; l'album fu remasterizzato anni dopo.

PERE UBU - THE MODERN DANCE (1978)

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La band di Cleveland dopo l'album “The Long Goodbye”, il suo 17°disco uscito a luglio di quest'anno, ha chiuso la sua carriera dopo oltre 40 anni con due ultimi concerti anche in Italia, a luglio e novembre: David Thomas, l'unico membro originario rimasto nel gruppo, ha infatti deciso di ritirarsi.
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