GROSSETO NEWS

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È Simone Venturi, viareggino ed ex terzino biancorosso, il nuovo tecnico del Grosseto per la stagione 2014-'15
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Situazione a dir poco paradossale

http://www.grossetosport.com/2014/08/18 ... re-foglia/

In sostanza non sono state offerte le garanzie necessarie dalla nuova cordata...
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La società biancorossa,dopo gli acquisti di Gambino e Massimo, ha annunciato il difensore centrale Emiliano Ilari. Classe 1994, Ilari è stato il capitano della squadra Primavera laziale che ha vinto lo Scudetto di categoria.
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Massimo Silva è il nuovo allenatore del Grosseto.

Intanto tornano Mangiapelo (portiere) e Burzigotti (difensore)
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E Venturi che fine ha fatto, farà il vice?
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Venturi era il tecnico scelto dalla cordata che stava acquistando la società.

Ha anche allenato per qualche giorno un gruppo di ragazzi solo che quando Camilli ha interrotto a un passo dalla firma la trattativa di cessione del club, non se n'è fatto più nulla.
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Grazie della risposta :o
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IL GROSSETO ESPUGNA TERAMO (1-3) CON PICHLMANN, ELEZ E TORROMINO

TERAMO (4-4-2): Serraiocco; Scipioni (cap.), Diakitè, Perrotta, Masullo (78’, Buonaiuto); Fiore (64’, Petrella), Lulli (78’, Bucchi), Cenciarelli, Di Paolantonio; Donnarumma, La Padula A disposizione Tonti, Brugaletta, Caidi, Pigini Allenatore Vincenzo Vivarini

GROSSETO (3-5-2): Mangiapelo; Burzigotti (cap.), Varricchio (64’, Elez); Albertini, Onescu, Massimo, Finazzi (86’, Verna), Boron (54’, Formiconi); Pichlmann, Torromino A disposizione Pini, Asante, Masia, Gambino Allenatore Massimo Silva

Direttore di gara: Matteo Proietti di Terni.

Assistenti: Cipressa-Lacalamita

Reti: 29’ Pichlmann, 48’ Donnarumma (Te), 71’ Elez, 90’ Torromino

Ammoniti: 62’ Varricchio, 72’ Onescu

Corner: 10 a 3 (p.t. 2 a 2).

Recupero: 2′ nel primo tempo e 5′ nel secondo.


TERAMO. Trasferta felice e vincente per il Grosseto, che ha espugnato Teramo (come l’ultima volta, nel 3 a 4 del 5 marzo 1978, ndr) con una partita pressoché perfetta, dove ha saputo colpire in maniera chirurgica, avendo così la meglio di un avversario mai domo. Infatti, dopo un primo tempo abbastanza scialbo, rotto solo dal vantaggio unionista col gol di Pichlmann, nella ripresa ci sono state tantissime emozioni ed altre tre reti. Al pari teramano, giunto al 48’ su un pezzo di bravura di Donnarumma, si sono aggiunte le reti grossetane, tutte belle, di Elez, al 71’, di destro al volo e di Torromino, al 90’, con una conclusione da fuori area. Tuttavia, tra gli ultimi due gol unionisti, tanto Teramo, soprattutto tra l’84’ e l’86’. Nel recupero, poi, Onescu non è stato abbastanza freddo, altrimenti le reti grossetane da raccontare oggi sarebbero state quattro. Ad ogni modo, vittoria importantissima e tonificante, che aiuterà sicuramente i ragazzi di Silva a credere in se stessi. Ad esempio, Torromino e Pichlmann insieme, pur conoscendosi da poco, sono stati devastanti e il piccolo attaccante arrivato dal Crotone ha messo lo zampino in tutte le reti unioniste. Insomma, Torro-gol si è già rivelato come un acquisto azzeccatissimo, che, siamo certi, farà divertire i tifosi grossetani. Ora, però, con un’altra settimana per migliorare l’intesa e in attesa di eventuali rinforzi dal mercato degli svincolati, il Grosseto dovrà continuare a lavorare e a sudare per crescere. La speranza, ovviamente, è quella di tornare alla vittoria allo Zecchini, contro la prossima avversaria, che sarà la Reggiana. Insomma, tre punti che finalmente regalano un sorriso meritato a tutto il mondo unionista e che disegnano un ruolo da probabile protagonista al Grosseto, soprattutto se Silva riuscirà a trovare la quadratura del cerchio.

Pichlmann implacabile Torna dopo oltre 36 anni (campionato di Serie C, girone B, 1977-78, ndr) al Gaetano Bonolis la partita Teramo-Grosseto, ovvero Diavolo contro Grifone. Entrambe le squadre sono ancora a zero punti in classifica, per cui è probabile che assisteremo a un incontro piacevole, visto che le due formazioni sono desiderose di sbloccarsi. Al contrario delle aspettative, però, la prima frazione di gioco scorre via senza grandi sussulti, ad eccezione del gol del vantaggio maremmano, che arriva al 29’, grazie al colpo di testa vincente di Pichlmann su punizione battuta da Torromino. Al 35’, poi, un’uscita errata di Mangiapelo per poco non costa carissimo al Grosseto, ma la difesa allontana il pericolo. La prima frazione di gioco, in pratica, è tutta qui.

Emozioni a go-go Nella ripresa, al 48’ arriva il pareggio teramano, grazie al pezzo di bravura di Donnarumma, che recupera il pallone, salta Boron e, appena in area, batte Mangiapelo con un tiro a rientrare che si insacca sul primo palo. Inevitabilmente, dopo il pari, il match prende a salire d’intensità. Al 50’ si rivede il Grosseto, col tiro rasoterra dalla lunga distanza calciato da Torromino, mentre al 60’, ancora Donnarumma mette i brividi a Mangiapelo con una punizione dalla lunga distanza che esce di un soffio. Al 64’, poi, doppio cambio: uno per parte. Silva manda dentro Elez (all’esordio) per Varricchio, mentre Vivarini fa entrare Petrella al posto dell’applauditissimo Fiore. Il Grifone, peraltro, ha già dovuto effettuare un’altra sostituzione al 54’, a causa dell’infortunio occorso a Boron, al cui posto è entrato Formiconi. Al 71’, però, nuovo vantaggio maremmano con Elez, che insacca con un destro al volo su un’altra punizione battuta da Torromino (questa volta dal lato sinistro). Il Diavolo non ci sta e prova subito a pareggiare con gli ultimi due cambi effettuati dal mister teramano. Il Grifone, da parte sua, controlla senza affanno cercando di far passare i pochi minuti che restano alla fine dell’incontro. Nonostante ciò, il Teramo, seppur a sprazzi, mette ripetutamente paura agli ospiti. Infatti, all’84’, Cenciarelli impegna da fuori area Mangiapelo, che salva la porta spedendo il pallone in corner. All’85’, invece, Petrella spara sopra la traversa con una conclusione da dentro l’area. All’86’, poi, davvero clamorosa, la rete mancata da Donnarumma, di testa, davanti alla porta. Gli unionisti sono ormai stanchi e temono il pari, ma al 90’, un errore difensivo di Perrotta, costa carissimo ai padroni di casa. Infatti, Torromino ruba palla al giocatore teramano, avanza qualche metro e scarica un destro rasoterra che si insacca nel palo alla sinistra di Serraiocco. Partita conclusa? No davvero! L’arbitro, infatti, concede 5’ di recupero, nel corso dei quali il Grosseto sfiora la quarta segnatura con Onescu (lanciato a rete da Torromino), che però si fa ipnotizzare da Serraiocco uno volta arrivato davanti a lui.

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Morero è finalmente un giocatore del Grosseto! Con l’ingaggio dell’esperto italo-argentino, il club unionista ha davvero blindato la retroguardia. Mister Silva, da parte sua, è stato ben felice della notizia e ha già provveduto a convocare Morero per la trasferta di domani a Carrara.

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CARRARESE (4-3-1-2): Calderoni; Berra, Sbraga, Teso, Lancini; Gnahorè, Castagnetti, Brondi (59’, Beltrame); Belcastro (74’, Gherardi); Cellini (cap.), Merini (89’, Ademi) A disposizione Zanotti, Battistini, Benassi, Pedone Allenatore Gian Marco Remondina

GROSSETO (3-5-2): Mangiapelo; Elez, Morero, Mariotti; Albertini (76’, Boron), Onescu, Verna, Finazzi Formiconi; Pichlmann (cap.), Torromino (86’, Gambino) A disposizione Berardi, Longo, Monaco, Massimo, Masia Allenatore Massimo Silva

Direttore di gara: Alessandro Prontera di Bologna.

Ammoniti: 74’ Verna, 82’ Boron, 83’ Onescu, 90’+3’ Berra (Car)
Corner: 5 a 8 (p.t. 3 a 6).
Recupero: 3′ nel secondo tempo.

Carrara. Il Grifone torna da Carrara con un buon punto, ma anche con la sensazione che, con più lucidità, la vittoria sarebbe stata raggiungibile. Certo, anche i padroni di casa hanno avuto un paio di occasioni per passare in vantaggio, ma, complessivamente, il Grosseto si è fatto preferire. Molto bene la difesa, meno bene, invece, centrocampo e attacco, reparti nei quali gli errori commessi hanno pesato e continuano a pesare sull’efficacia conclusiva della squadra. Positivo, poi, l’esordio di Morero, che ha dato sicurezza alla retroguardia biancorossa, per di più salvando il risultato con un intervento decisivo. Dunque, gli unionisti (seguiti da circa cinquanta ultras che si sono fatti sentire per tutta la partita) sembrano sempre più una vera squadra, ma è ancora più chiaro che a centrocampo sarebbe necessario un innesto di pregio, in grado di dettare i tempi e di rifinire nel migliore dei modi. Comunque sia, per il Grosseto terzo risultato utile consecutivo e primo derby toscano archiviato, in attesa di quello di domenica prossima contro la Pistoiese, che dovrà dare risposte importanti sotto molti punti di vista.

Troppi errori In una bella serata estiva di metà settembre, Carrarese e Grosseto tornano a fronteggiarsi dopo diversi anni. Silva può schierare fin da subito il neo-acquisto Morero e lo piazza al centro della difesa nell’ormai abituale 3-5-2. Mister Remondina opta invece per il 4-3-1-2. La partita, dopo un attimo di studio, si accende sul tiro insidioso di Merini, che , al 3’, costringe Mangiapelo alla deviazione in corner. Il Grifone, invece, si fa vedere al 7’, con un’azione offensiva che crea molta apprensione alla retroguardia della Carrarese. Successivamente, i padroni di casa si fanno intraprendenti e provano a colpire sia da distanza ravvicinata che da fuori area, senza, però, grande successo. E’ così che dal 15’ in avanti il pallino del gioco passa in mano alla squadra di Silva. Ad ogni modo, i biancorossi fanno molto possesso palla e tirano in più occasioni, in particolare con Torrimo, ma collezionano soprattutto diversi calci d’angolo. Inoltre, Pichlmann non viene servito a dovere dai compagni. Al 33’, poi, si rifanno vedere i padroni di casa, con la girata ravvicinata di Merini, che Mariotti devia in calcio d’angolo. Infine, al 42’, cross di Torromino dalla trequarti destra per la testa di Pichlmann ed ennesimo corner raccolto dai biancorossi. Per l’arbitro Prontera è più che sufficiente e, al 45’, senza concedere neppure un secondo di recupero, manda le squadre negli spogliatoi.

Poche emozioni Nella ripresa diventano sempre più evidenti gli errori che entrambe le formazioni commettono quando impostano o finalizzano le proprie trame di gioco. Proprio per questo, la partita stenta a decollare e sono frequenti le interruzioni. Al 56’, però, è il Grosseto a rendersi molto pericoloso con la sventola che il solito Torromino (ex della partita, come Mariotti) lascia partire da circa 35 metri, costringendo Calderoni all’intervento decisivo e alla deviazione in corner. Altra buona opportunità biancorossa al 65’, ma Albertini la spreca con un appoggio errato. Al 74’, invece, i biancorossi invocano il calcio di rigore per il fallo su Verna, ma il direttore di gara ammonisce il giocatore unionista per simulazione. In realtà, il contatto sembra esserci stato, ma la caduta di Verna è parsa troppo netta. Scampato il pericolo, la Carrarese, che ha già effettuato due cambi, va vicina al vantaggio, ma è provvidenziale l’intervento di Morero, che manda il pallone in calcio d’angolo, evitando, così, il probabile tocco decisivo di Cellini. Silva capisce finalmente che è il momento di cambiare, soprattutto perché i padroni di casa ormai sviluppano tutto il gioco dalla parte di Albertini, a corto di fiato. Per questo, arriva l’ingresso di Boron, che va a sinistra, mentre Formiconi si porta a destra. Nel finale, poi, c’è spazio anche per Gambino, che va a sostituire Torromino. Comunque, la Carrarese prova a spingere fino al triplice fischio finale, che giunge dopo 3’ di recupero, nel corso dei quali Cellino, con una girata di piatto destro, mette i brividi al Grosseto, ma non a Mangiapelo, che blocca con sicurezza la sfera e congela il risultato sullo 0 a 0.

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GROSSETO (3-5-2): Mangiapelo; Elez, Morero, Burzigotti; Formiconi, Onescu, Massimo (55’, Masia), Finazzi, Boron; Pichlmann (cap.) (64’, Giovio), Torromino A disposizione Berardi, Mariotti, Varricchio, Verna, Gambino Allenatore Massimo Silva

PISTOIESE (4-3–3): Pazzagli; Pasini, Piana, Di Bari (cap.), Falasco (70’, Frascatore); Calvano, Ciciretti, Saric; Falzerano, Coulibaly (56’, Tripoli), Piscitella (64’, Romeo) A disposizione Olczak, Golubovic, Mungo, Vassallo Allenatore Cristiano Lucarelli

Direttore di gara: Paride De Angeli di Abbiategrasso

Reti: 47’ Di Bari (Pt), 73’ Morero

Ammoniti: 39’ Massimo, 58’ Formiconi, 68’ Morero, 90’+1’ Falzerano (Pt)

Corner: 6 a 1 (p.t. 3 a 1).

Grosseto. Altro derby, altro pareggio. Il Grosseto fa un piccolissimo passo in classifica, ma ai punti avrebbe meritato ampiamente la vittoria rispetto alla Pistoiese. I biancorossi, infatti, nonostante un atteggiamento fin troppo prudente, scossi dal gol ospite ad inizio ripresa, si sono svegliati e hanno trovato il giusto pari grazie alla bella rovesciata di Morero, sempre più leader difensivo. Va detto che qui il tempo sta passando, ma i famosi progressi promessi ancora non arrivano. Gli unionisti continuano a palesare grossi limiti nella finalizzazione delle azioni e Pichlmann continua a girare a vuoto. Positivo, in tal senso, l’impatto sulla gara di Masia, che con la sua freschezza ha fatto salire il baricentro della squadra. Ottimo, poi, come sempre, Torromino. Ora, sotto con il Forlì, ancora allo Zecchini, alla ricerca dei tre punti perduti.

Derby equilibrato A Grosseto torna il derby con la Pistoiese, un match assente dal campionato di Serie C1 2006-07. In tutti questi anni, i percorsi dei due club sono stati assai differenti, col Grifone che ha sfiorato la Serie A, mentre gli arancioni hanno conosciuto momenti molto difficili tra i dilettanti. I due mister si sono studiati bene e hanno tutti i giocatori a disposizione. Silva ha mantenuto quanto fatto intendere in conferenza stampa, mentre Lucarelli ha rivoluzionato la squadra. Biancorossi col 3-5-2, ospiti schierati col 4-3-3. Le prime azioni della partita sono di marca pistoiese, con due incursioni rispettivamente dalle fasce destra e sinistra che creano un po’ di apprensione alla retroguardia grossetana. Tuttavia, in entrambi i casi Mangiapelo, attento, para con sicurezza. Successivamente è la volta del Grifone, che conclude di testa con Pichlmann, poi con Massimo da fuori area e, infine, al 24’, con Torromino su punizione. Purtroppo, come da copione, il Grosseto fa un discreto possesso palla, ma commette moltissimi errori in fase di attacco, con pallone inservibili per Pichlmann e per il furetto Torromino, costretto a retrocedere per poter incidere. Alla mezz’ora, però, brivido per Pazzagli, che si salva di piedi sul tiro al volo di Onescu. Un minuto più tardi, invece, è Mangiapelo che deve salvare la porta sul colpo di testa di Calvano. Il Grifone, poi, ha una buona opportunità sul cross di Torromino per Onescu, ma il romeno, in scivolata, non riesce a incocciare la sfera.

Morero regala il pari L’equilibrio del match si interrompe subito ad inizio ripresa, quando su una punizione dalla trequarti sinistra, il pallone arriva in area maremmana, dove il capitano della Pistoiese, Di Bari, svetta su tutti e trova il gol del vantaggio ammutolendo lo Zecchini. Per il Grifone è una bella doccia fredda che complica ulteriormente le già citate difficoltà di manovra. Rispetto alle ultime partite, l’approccio degli unionisti è meno forte e convinto e, col vantaggio ottenuto, la Pistoiese può badare solo a difendersi. Lucarelli, però, effettua cambi intelligenti, togliendo punte e inserendone altre, per fare eventuali ripartenze. Infatti, il Grosseto con gli ingressi di Masia e Giovio è ormai a trazione anteriore e si sbilancia con sempre più frequenza. Resta il fatto che i biancorossi non riescono più a pungere e i minuti passano tra errori e falli tattici. Magicamente, però, in una delle rare azioni offensive efficaci, il Grifone pareggia con la fantastica rovesciata di Morero su cross dal fondo di Torromino. Ora gli stati d’animo si sono invertiti, con i padroni di casa, spinti dal pubblico, alla ricerca del raddoppio e i pistoiesi preoccupati di venire beffati. Gli ultimi dieci minuti, poi, sono tutti di marca biancorossa, ma non sortiscono l’effetto sperato.

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VERGOGNA!

Pseudo cordate e presunti imprenditori: la triste realtà del Grosseto attuale, specchio di un calcio oramai al collasso


Adesso il futuro deve ripartire dalla salvaguardia del settore giovanile dallo sciacallaggio di molte società che sono pronte a fare spese a costo zero.
Sono loro che in caso di eccellenza potranno essere il futuro del glorioso Grosseto.
Per gli altri attori principali di questa vicenda che ha assunto ormai toni grotteschi sarà il futuro a giudicare il loro operato.
Prendere una società con i soldi altrui potrebbe essere paragonata alla storia di Totò che vendeva ai turisti la fontana di Trevi.
Vergogna, Vergogna, Vergogna ! Tutti dal primo all’ultimo per il modo in cui è stata gestita la situazione.
Il dopo Camilli è stato un susseguirsi di errori, di cordate, di interessi strettamente di carattere personale di politici, giornalisti (con altrettanti tornaconti), di riunioni per pochi “eletti” e fortunati e aspiranti attori che presenziavano alle riunioni solo per pubblicità, ma che quando andavi a stringere i soldi che erano disposti a mettere sul tavolo erano pochi spiccioli ad eccezione di pochi imprenditori.
Così ogni giorno ci siamo dovuti sorbire le sfilate davanti a microfoni e telecamere per un minutino di notorietà poi il niente.
È inutile dirlo e ammetterlo a noi stessi: Grosseto rappresenta questo al momento ed è giusto avere ciò che ci meritiamo. Questa classe politica, questa classe imprenditoriale (che riesce solo a prendere, ma mai a restituire al territorio) è quello che tutti noi abbiamo.
Adesso c’è da ripartire da forze maremmane, dai tifosi, dai ragazzi che tengono alla maglia del Grifone e che sono ancora in grado di amarla e sputare sangue per il Grifone.
Per il resto evito tante parole, tanto oramai i fatti parlano da solo.

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Addio a Giorgio Barbana, classe 1949, uno dei più grandi bomber della storia del Grosseto e protagonista tra l'altro della vittoria nel campionato di serie D 1972-73 girone E, al quale parteciparono anche squadre liguri, vinto dopo un lungo duello col Siena, e nel quale Barbana si laureò capocannoniere, trasferendosi poi nellla stagione successiva a Palermo in serie B. Ha militato anche in serie C, a inizio carriera, nello Spezia e nell'Entella, e fu protagonista a suon di gol del ritorno del Pisa in serie B nel 1979. Poi era tornato in Friuli, sua terra di origine, dove ancora oggi allenava squadre dilettantistiche. Uno dei miti dei miei anni giovanili quando era ancora calcio vero, o quasi. RIP
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Messaggio da Gioventù Biancoceleste »

Web ha scritto:Addio a Giorgio Barbana, classe 1949, uno dei più grandi bomber della storia del Grosseto e protagonista tra l'altro della vittoria nel campionato di serie D 1972-73 girone E, al quale parteciparono anche squadre liguri, vinto dopo un lungo duello col Siena, e nel quale Barbana si laureò capocannoniere, trasferendosi poi nellla stagione successiva a Palermo in serie B. Ha militato anche in serie C, a inizio carriera, nello Spezia e nell'Entella, e fu protagonista a suon di gol del ritorno del Pisa in serie B nel 1979. Poi era tornato in Friuli, sua terra di origine, dove ancora oggi allenava squadre dilettantistiche. Uno dei miti dei miei anni giovanili quando era ancora calcio vero, o quasi. RIP
Ne parla anche il Secolo XIX di oggi nell'edizione del Levante, dicendo che l'Entella è in lutto per l'addio a Giorgio Barbana che nalla stagione 1970-'71 in Serie C unica collezionò 37 presenze e 9 reti con la maglia dell'Entella. R.I.P.
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