La Tempesta
Xynthia continua a colpire pesantemente l’Europa: alcune aree sono state letteralmente devastate dalla furia di questo violento ciclone Atlantico che adesso imperversa nell’area Baltica/Scandinava, provocando violente tempeste di neve in quelle zone in cui l’inverno è già stato eccezionale.
Sta infatti nevicando a Copenhagen, Stoccolma, Helsinki e in molte altre città di Danimarca, Svezia e Finlandia. Da oltre due mesi e mezzo le temperature sono inferiori alle medie in tutta l’area Baltica/Scandinava, dove gli accumuli nevosi hanno raggiunto valori da record.
Gran parte del Golfo di Botnia, nel mar Baltico, è congelato: la banchisa ha superato in estensione tutti i record degli ultimi decenni.
Xynthia continuerà a imperversare nell’Europa nord/orientale, tra Scandinavia, mar Baltico e Russia nord/occidentale per tutta la settimana, provocando ulteriori abbondantissime nevicate in tutta l’area.
Intanto, però, una nuova tempesta Atlantica molto profonda è già nata nell’oceano Atlantico, tra le Azzorre e le Canarie: una profonda falla barica in quest’area dell’oceano sta determinando continue perturbazioni molto violente. Ne ha fatto le spese prima di tutti Madeira, mentre la penisola Iberica è investita giorno dopo giorno da continui passaggi depressionari in arrivo dall’Oceano, che porta masse d’aria umide e perturbate dall’Atlantico verso l’Europa. Proprio Spagna e Portogallo sono in ginocchio a causa del furioso maltempo delle ultime settimane, ma l’arrivo della nuova profonda perturbazione è ormai imminente.
La perturbazione si approfondirà fino a 982 millibà r vicino le coste del Portogallo, e tutta la penisola Iberica sarà investita da forti venti e intense precipitazioni.
Questo nuovo ciclone Atlantico non seguirà però il percorso tracciato da Xynthia e, come avevamo già scritto nei precedenti aggiornamenti del MeteoNotiziario, avrà una traiettoria più meridionale: attraverserà la penisola Iberica e si tufferà nel Mediterraneo, arrivando a colpire anche l’Italia a partire dal pomeriggio/sera di mercoledì 3 marzo.
La perturbazione perderà molta energia abbandonando le acque dell’oceano Atlantico, e sarà quindi decisamente meno violenta rispetto a Xynthia, ma comunque determinerà in tutt’Italia una pesante ondata di maltempo a partire appunto dal pomeriggio di mercoledì 3 e p er tutta la giornata di giovedì 4 marzo, con piogge intense ed estese specie al centro/nord, forti venti, mareggiate lungo le coste. Nevicherà copiosamente sui rilievi Alpini e Appenninici a partire dalle quote medie.
E proprio il passaggio di questa nuova perturbazione nel Mediterraneo, da ovest verso est, attirerà aria fredda dall’Europa nord/orientale proprio verso l’Italia e i Balcani, aprendo da venerdì 5 marzo una nuova fase fredda su gran parte del territorio continentale.
L’inverno, quindi, tornerà a ruggire e non sarà una sfuriata isolata: probabilmente la nuova fase fredda durerà almeno un paio di settimane e forse anche di più, perchè la falla barica nell’Atlantico continuerà a sfornare profonde perturbazioni che si sposteranno nel Mediterraneo occidentale, attirate da un’altra falla barica mentre un possente Anticiclone si posizionerà in modo semi-permanente nell’Europa settentrionale centro/occidentale determinando un blocking nell’alto Atlantico, ergendo un muro a difesa del continente rispetto le correnti della depressione d’Islanda.
L’Europa centro/orientale vivrà una fase di freddo intenso, ma anche l’Italia sarà interessata da un netto crollo delle temperature. Il centro/nord e i versanti Adriatici saranno, ovviamente, maggiormente esposti all’irruzione fredda perchè più vicini geograficamente ai territori da cui l’aria fredda si spingerà verso il Mediterraneo, mentre invece il centro/sud sarà maggiormente esposto ai richiami caldi nord Africani dovuti ai continui passaggi depressionari. Il maltempo, quindi, colpirà in modo più significativo il centro/sud con ulteriori piogge che andranno a incrementare i già notevolissimi surplus idrici di Calabria e Sicilia, dov’è ancora alto l’allarme per frane e smottamenti dovute al dissesto idrogeologico del territorio.
In termini di neve, sono probabili nuove abbondanti nevicate fin a bassissima quota al centro/nord e soprattutto in Emilia Romagna, fin in pianura. Nevicherà molto anche sui rilievi Appenninici del centro/sud, a tratti fin a basse quote ma più abbondantemente alle quote medio/alte.
Quanto scritto, comunque, va preso con le pinze: si tratta ancora di una linea di tendenza e, quindi, per i dettagli sarà meglio attendere ancora qualche giorno.
L’evoluzione è chiaramente tracciata, per gli approfondimenti specifici è bene attendere ancora un pò: dedicheremo grande spazio agli ’Avvisi Meteo’ per la nuova perturbazione Atlantica in arrivo sull’Italia e poi ci dedicheremo alla nuova fase fredda e invernale che, come previsto da settimane, tornerà a far battere i denti in Italia e su gran parte d’Europa.
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