Protagonisti nel bene e nel male: gli Oscar del campionato
Fermo restando che – come recita la classifica – è stato proprio il Messina il protagonista di questo campionato, proviamo a fare un bilancio di un torneo di Seconda Divisione, il cui format alla fine si è rivelato avvincente, riservando diverse sorprese, nel bene e nel male.
LA RIVELAZIONE MELFI – E pensare che ad agosto, a Melfi, erano arrivati anche a vendere barattoli di crema al cioccolato donati da uno sponsor, per racimolare i soldi utili per disputare il campionato… I lucani sono stati l’autentica rivelazione della stagione, mettendo insieme 51 punti e chiudendo al 5° posto. Tutto con una squadra giovanissima e lanciando alla ribalta nazionale alcuni giocatori parecchio interessanti, come il brasiliano Cruz (su cui avrebbe messo gli occhi pure il Messina).
LA DELUSIONE CASTEL RIGONE – Un impero economico alle spalle, uno stadio unico in Italia, una rosa allestita senza seguire i diktat dell’età media. Alla fine, però, per il Castel Rigone sono arrivati solo la retrocessione e un misero penultimo posto. Una sorta di suicidio sportivo, visto che nel girone di ritorno gli umbri hanno raccolto la miseria di 8 punti, contro i 26 dell’andata. Campagna di rafforzamento invernale e cambio in panchina, evidentemente, hanno avuto un effetto controproducente.
UN MIRACOLO NEL SEGNO DI SASÀ – Fa piacere ricordare che, in fondo, dietro la favola dell’Arzanese ci sia anche un po’ di giallorosso. A partire dalla panchina, su cui siede Sasà Marra. Ma pure la vittoria di Corona e compagni sul Martina è stata determinante affinché i campani completassero la loro incredibile rimonta e acciuffassero per la coda i play-out. Certo, quando sconfisse il Messina ci fece arrabbiare parecchio, ora però siamo certi che parecchi sostenitori peloritani tiferanno per l’Arzanese in questa post-season. L’ultimo sforzo per completare un vero e proprio miracolo.
POGGIBONSI: UN MERCATO ALL’INCONTRARIO – Il sogno lo avevano cullato per diversi mesi a Poggibonsi. Il 9° posto dell’andata, con 22 punti, lasciava presagire ben altri scenari. I toscani, invece, alla fine retrocedono da terz’ultimi, a quota 36. Un’involuzione nella quale ha giocato un ruolo determinante la rinuncia al talento di Manuel Pera, che a gennaio è partito con destinazione Pontedera. I sostituti non si sono rivelati all’altezza.
VECCHIETTI TERRIBILI, ALTRO CHE IDRAULICI… – Nella stagione dei giovani, a fare la differenza sono stati molti “vecchietti terribili”. A cominciare, ovviamente, da “Re Giorgio” Corona. Ma, guardando la classifica dei bomber, sono tanti i nomi dei “sempreverdi”. Dalla coppia d’attacco foggiana formata da Giglio e Cavallaro (36 e 32 anni) al 35enne Tranchitella del Castel Rigone, dal 30enne Mancino della Casertana al cosentino De Angelis che di anni ne ha 33. Lo stesso Ciccio Ripa, capocannoniere dell’Arzanese, a 29 anni è ben lontano dalla soglia degli under 24.
E dire che, ad inizio stagione, il Presidente della Lega Macalli aveva tuonato: “In giro ci sono ancora giocatori trentottenni che giocano a calcio. È uno scandalo. Ma vadano a fare gli idraulici e diano spazio ai giovani”!
LA RUOTA NON GIRA PER IL GAVORRANO – Due retrocessioni in meno di 12 mesi. A Gavorrano la ruota non vuole proprio saperne di girare per il verso giusto. Ottenuto il ripescaggio dopo avere perso i play-out la scorsa estate, adesso i maremmani si ritrovano nuovamente in D, al termine di un torneo tutt’altro che esaltante. Peggio di così…
QUANDO IL CAMBIO PAGA – Tra le 8 formazioni che hanno conquistato la Lega Pro unica, ben 4 (Casertana, Messina, Ischia e Vigor Lamezia) hanno cambiato allenatore in corsa. I lametini addirittura due volte. Ed anche tra le squadre che disputeranno i play-out, 3 su 4 hanno trovato nuova linfa nel cambio di panchina (Sorrento, Aversa due volte e Arzanese).
A onor del vero, ci hanno provato pure tutte le 6 retrocesse a invertire la rotta attraverso l’esonero, ma a loro è andata male.
GIGANTI STANCHI – Dopo un girone d’andata in avanscoperta, i proclami non mancavano. A Cosenza, Caserta e Teramo per mesi si è parlato di primo posto come traguardo per consacrare la cavalcata vincente. Il torneo ha avuto, fino alla penultima giornata, cinque capoliste diverse (Vigor, Melfi, Cosenza, Teramo, Casertana), che hanno anche assaporato – ad eccezione del Melfi – la vetta della classifica in solitario. Alla fine il salto di categoria l’hanno centrato tutte, ma le corazzate sono arrivate spompate – o, comunque, appagate – allo sprint finale. Il Messina ha messo la testolina avanti per 10’ durante il primo tempo delle partite dell’ultima domenica. Così, giusto per capire l’effetto che fa! Evidentemente ci ha preso gusto e, a 4’ dalla fine (più 4’ di recupero) ha piazzato lo scatto vincente, facendo marameo ai giganti stanchi.
http://www.messinachannel.it/